Il primo incontro di Paolo con i filosofi risale al tempo in cui l'apostolo si trova ad Atene. Incuriositi dai suoi strani discorsi, alcuni epicurei e stoici lo invitano a parlare davanti all'Areòpago, ma quando lo sentono argomentare sulla risurrezione dei morti lo deridono e lasciano la platea. Due millenni più tardi, l'attualità delle lettere paoline riecheggia nella riflessione filosofica che si confronta con la nascita del cristianesimo. Questo volume - che colma un vuoto nella saggistica sul tema - prende in esame le riflessioni di Heidegger, Badiou, Zizek, Taubes, Agamben, Foucault, Vattimo e Derrida.
La scoperta di Gesù Cristo è sempre un'incredibile avventura umana. Lo testimoniano le storie di vita e di fede che Tiziano Tosolini ha raccolto in queste pagine. Si tratta di uomini e donne come tanti, dipendenti di banche o ragazzi scapestrati, commercianti o diplomatici, provenienti da alcune delle grandi tradizioni religiose dell'Oriente: buddhismo, islam, shintoismo. I modi e le occasioni con i quali queste persone hanno incontrato la voce di Cristo sono i più diversi: la lettura casuale di una vecchia Bibbia, la malattia di una persona cara, la gioia contagiosa di un credente, l'invito gentile di un missionario. Il battesimo diventa così il traguardo di una ricerca interiore profonda e autentica. Al contempo, è il punto di partenza per un'esistenza rinnovata, come afferma Elisabetta, una donna di Taiwan: «Quando ho ascoltato la voce di Dio, le ho creduto e l'ho accolta: nella mia vita tutto è cambiato». «Credere richiede sempre un'adesione personale, ma è anche riconoscere che il Signore non si stanca mai di cercarci e che, nonostante le nostre resistenze, alla fine ci scova sempre». L'ammissione di Naohiko Watanabe, neo-cattolico del Giappone, ci fa toccare con mano lo stupore che il cristianesimo suscita ancora nella nostra epoca. E restituisce, a noi cristiani occidentali spesso stanchi e disillusi, la bellezza inedita e sconvolgente del Vangelo incontrato per la prima volta. Prefazione di Luis Antonio Gokim Tagle.
«End? affronta il mistero della fede cristiana, e per estensione il mistero stesso della fede» (Martin Scorsese). Sh?saku End? (1923-1996), definito il «Graham Green giapponese», è stato tra gli scrittori del Novecento più letti e tradotti in Occidente. Nelle sue opere, che per oltre trent'anni hanno occupato posizioni di rilievo nelle classifiche dei bestsellers, ha affrontato tematiche inconsuete per la mentalità del Giappone, in particolare il rapporto con il cristianesimo. Nel romanzo storico Silenzio (1966), considerato una delle sue opere più riuscite e ora portato sullo schermo da Martin Scorsese, End? ambienta la vicenda nel «secolo cristiano» (dal 1549 al 1638), il doloroso periodo di persecuzione inaugurato dallo sh?gunato Tokugawa, che mise al bando l'attività dei missionari occidentali. In Europa giunge la voce che il venerato maestro Christovão Ferreira, ex padre provinciale portoghese e capo riconosciuto della missione cattolica in Giappone, abbia abiurato dopo sei ore di agonia nella fossa. Tre suoi allievi decidono di compiere il rischioso viaggio verso le isole nipponiche nella speranza di rintracciarlo e di convincerlo a ricongiungersi alla fede cristiana. Solo due dei tre missionari riescono ad approdare sulle coste giapponesi ma vengono arrestati e condotti difronte alle autorità. Sono due i grandi temi del più noto romanzo di Sh?saku End?: il silenzio di Dio dinnanzi alla sofferenza del credente e l'inadeguatezza della teologia occidentale per comprendere le persecuzioni subite dai cristiani.
Salute, potenziamento dell'intelligenza e immortalità sono le principali mete da raggiungere secondo le nuove correnti di pensiero denominate Transumanesimo e Post-umano. I più recenti sviluppi della genetica, della nanotecnologia, della robotica, della neurofarmacologia, della bionica e delle scienze informatiche consentirebbero, infatti, di creare un homo novus in grado di raggiungere perfezione, resistenza e stabilità psico-fisica esercitando nel contempo un controllo totale sull'evoluzione. Gli interrogativi teologici suscitati da queste nuove correnti del pensiero si rivelano inquietanti e attualissimi e si sommano a quelli sollevati dagli inevitabili aspetti collaterali dell'eugenetica e della manipolazione biotecnologica. Si può sostituire l'amore con il perfezionismo e la tecnologia? E la salvezza cristiana con una versione secolare di immortalità prodotta dall'uomo? Si può concepire la redenzione limitandola al solo corpo? E sostituire il creatore con esseri che si ritengono a tutti gli effetti co-creanti e non più bisognosi di alcun Dio?
In questo volume dedicato allo shintoismo, una "via", più che una religione, costitutiva dell'anima giapponese, si parla di: La mitologia shintoista L'importanza dei templi e dei riti I kami: divinità concettuali o realtà da esperire? Salvezza: non trascendete ma nel qui e ora dell'esistenza Le preghiere rivolte alle divinità Il posto centrale riservato alla natura, in cui sono immersi i santuari e che è oggetto di venerazione privilegiata Flessibilità nel metabolizzare le sfide della modernità. Inoltre, una mappatura delle principali ramificazioni dello shintoismo.
Il testo propone di entrare in un mondo non diverso da quello del lettore, quanto, piuttosto, complementare. In questo sta l'inizio e il successo del dialogo interculturale e interreligioso, al quale il volume vuole contribuire. Si tratta, quindi, di essere aperti alle condizioni essenziali per un dialogo fruttuoso: accoglienza dell'altro, disponibilità al confronto, capacità di adattamento, apertura mentale e interesse perciò che non è mio. Entrare nel mondo giapponese e porsi in dialogo con esso è una cammino che esige una notevole libertà interiore.