Una meditazione sul tema della morte alla luce della fede e della risurrezione di Cristo. Con la sua risurrezione la morte diventa un passaggio per la rinascita. Così possiamo sentire la vicinanza dei nostri morti anche se non sono più visibilmente con noi; sentirli così perché essi continuano ad essere vivi. Con numerose citazioni di scrittori, filosofi, poeti, teologi e mistici l'autore ci guida nel difficile cammino di affidarci a quanto Cristo ci ha rivelato con le sue parole, le sue opere e la sua stessa vita a riguardo dell'ultimo passaggio terreno, non una definitiva scomparsa come può sembrare alla nostra percezione sensibile ma un passaggio ad una dimensione più piena e definitiva di vita.
Del curato d’Ars, Giovanni Maria Vianney, si conoscono poche cose e, spesso, superficialmente: il fatto che stava in confessionale fino a 16 ore al giorno; il fatto che combatteva con un diavolo da lui stesso soprannominato Grappino (Uncino, Arpione); il fatto che fosse ignorante e che, per questo, non lo volessero far prete....
Ma come spesso accade, dietro l’intonaco sta il muro che regge una vita e un senso: il Curato d’Ars era soprattutto un prete e un uomo di fede. In questo libro il lettore, pur ritrovando qualche passaggio della storia e della leggenda dell’uomo Vianney, sarà condotto soprattutto a conoscere il cuore di un prete che “parlò di Dio con tutta la sua vita”. E quale modo migliore se non quello di abbinare stralci delle sue omelie alla gente ai brani stessi del Vangelo che egli commentava?