Che cos’è la verità e, più in particolare, quali sono le caratteristiche della verità etica? La prima parte del volume prova a misurarsi con questa difficile questione, chiamando in causa i testi fondamentali della tradizione filosofica occidentale, da Aristotele sino ai contemporanei.
Nella seconda parte del volume, invece, si discute del presunto valore assoluto della regola del “dire la verità” e delle sue possibili eccezioni. I protagonisti di questa seconda parte sono Omero, Platone, Agostino, Kant, Constant e alcuni bioeticisti contemporanei.
La terza parte, infine, è dedicata a un intenso colloquio con il filosofo Paul Ricœur sul tema della verità, nei suoi più diversi aspetti.
Quando è nata la bioetica? È difficile dare una risposta univoca a questa domanda, perché gli eventi che ne sono all'origine sono molteplici e vanno dal Processo di Norimberga all'affermazione di nuovi valori etici avvenuta negli anni '60, fino alla deflagrazione, sul piano culturale, sociale e giuridico nel decennio successivo - di questioni come l'aborto, la procreazione assistita, la contraccezione e l'eutanasia. Di certo c'è che la seconda metà del XX secolo, con il carico di aberrazioni morali ereditato dai due conflitti mondiali e dalle ideologie naziste e comuniste, ha generato una sensibilità nuova fra gli intellettuali e gli scienziati intorno al tema della vita e del suo rapporto con la scienza, la tecnica e l'economia. Il libro di Fabrizio Turoldo muove proprio da qui, dalla centralità di questa disciplina nel più ampio disegno della conoscenza contemporanea, prendendo in esame alcuni dei casi più eclatanti e noti (Welby, Englaro, Schiavo, fino alla vicenda Stamina) e affrontando le tante questioni a essi sottese - l'etica clinica, la sospensione dei trattamenti di sostegno vitale, il corretto uso dei farmaci, la definizione di morte -, senza trascurare temi più generali quali la natura dell'embrione, la ricerca sulle cellule staminali, l'allocazione delle risorse in medicina, la globalizzazione della bioetica e la situazione nei paesi in via di sviluppo.
Come si possono spiegare i comportamenti autodistruttivi, se l'uomo si caratterizza per una fondamentale tendenza all'autoconservazione? Nel libro alcune storie di vita vissuta.
Lo straordinario sviluppo delle tecnologie biomediche porta con sé il rischio di un approccio riduzionista, che riduce la persona al suo organismo e il malato alla sua malattia. Contro questa prospettiva "tecnico-medica" Turoldo propone un approccio olistico, ovvero una cura globale della persona malata che tiene conto del dolore non solo fisico, ma anche psicologico e spirituale che si accompagna alla malattia. Quindi l'Autore entra nel merito dell'attuale dibattito sul limite delle cure mediche, sull'accanimento terapeutico, sull'eutanasia e sul testamento biologico.
La diffusione dell'uso del termine ''responsabilità'' è stata spesso accompagnata dalla dispersione e dalla moltiplicazione dei suoi significati. Dopo un'attenta ricognizione che ne ricupera il senso più profondo, l'Autore prospetta la fecondità operativa del principio-responsabilità. In particolare, riguardo ad alcune scottanti questioni bioetiche: il confitto multiculturale, la salvaguardia della salute pubblica e il rifiuto di cure salvavita da parte di pazienti che preferiscono lasciarsi morire. FABRIZIO TUROLDO insegna Bioetica presso l'Università ''Ca' Foscari'' di Venezia e coordina il progetto ''Etica e medicina'' della Fondazione Lanza di Padova. Si è occupato del pensiero di Paul Ricoeur (Verità del metodo. Indagini su Paul Ricoeur, Padova 2000) ed è intervenuto su questioni di bioetica in numerosi saggi.
E' sempre lecito cio che e tecnicamente possibile? Secondo quali principi e valori valutarlo. Un testo di bioetica che si rivolge anche a quanti intendono avvicinarsi per la prima volta alla materia.
La bioetica è una nuova disciplina o piuttosto un conoscere interdisciplinare, che costituisce il luogo di incontro di altri settori culturali quali il diritto, la medicina, la filosofia, la psicologia e la teologia? La bioetica si pone forse come un'etica dei tempi nuovi, più idonea dell'etica tradizionale a rispondere ai pressanti interrogativi posti dallo sviluppo della tecnica moderna? Sono solo alcuni degli interrogativi attorno ai quali il libro svolge la sua riflessione, nel tentativo di chiarire i contorni di un sapere che è ancora alla ricerca del suo statuto epistemologico. L'autore si avvale di una accurata analisi delle questioni che maggiormente alimentano il dibattito bioetico di questi ultimi anni: l'ingegneria genetica, la clonazione, i trapianti d'organo, la procreazione assistita, l'eutanasia, l'aborto, la sperimentazione sugli embrioni, l'ecologia e l'animalismo, mantenendo sempre come unico filo conduttore il tema delle relazioni intersoggettive. È in questo la maggiore novità del libro: l'idea che l'elemento moralmente regolativo, in campo etico e bioetico, sia il principio di intersoggettività come reciproco riconoscimento.