"L'uomo ama creare e aprirsi delle strade, su questo non c'è dubbio. Ma allora perché egli ama così appassionatamente anche la distruzione e il caos? " (Dostoevskij). È questo l'inquietante interrogativo al centro del confronto tra un filosofo e un teologo che dà vita ad una coinvolgente discussione attorno all'eterna questione del rapporto del soggetto con il male all'interno della quale ci si imbatte in quella gratuità della "ferocia dell'uomo nei confronti del suo simile [che] supera tutto ciò che possono fare gli animali" e di fronte alla quale "persino gli animali feroci recedono inorriditi" (Lacan).