In "Nichilismo ed emancipazione" Gianni Vattimo cerca la via per pensare la politica, l'etica e la giustizia dopo il tramonto della metafisica e la fine delle ideologie, quando non sono più concepibili princìpi immutabili e diventa necessario costruire le leggi attraverso il consenso e la negoziazione. Solo così è possibile sfuggire alla polarizzazione tra un pluralismo che si identifica sempre più con la cultura del supermercato e la ripresa dei fondamentalismi, familistici o etnici, religiosi o comunitaristici.
La morte di Dio e la secolarizzazione hanno aperto, paradossalmente, un nuovo spazio alla religione. Da un lato subito invaso da neointegralismi e neomisticismi di massa, ma dall'altro percorso da un cristianesimo rinnovato perché finalmente libero da ipoteche metafisiche e fondamentalistiche. A questa nuova possibilità di senso nata dall'inveramento stesso delle premesse cristiane sono dedicati i saggi qui raccolti insieme con le "Lezioni newyorchesi", un ciclo di conferenze sulla religione nell'epoca postmoderna tenute dall'autore all'Università di New York.
Non è possibile affrontare l'opera di Nietzsche mantenendo un atteggiamento puramente filologico, limitandosi a una pura e semplice attività di chiarimento, esposizione, ricostruzione "obiettiva" del suo pensiero. Da un lato è necessario liberare ogni volta la sua figura dalle incrostazioni e dalle mitologie che hanno segnato un secolo di interpretazioni. D'altro canto, è impossibile pensare a una lettura definitiva: le sue sollecitazioni finiscono per mettere inevitabilmente in gioco la soggettività dell'interprete. Questo volume contiene i saggi che Gianni Vattimo ha dedicato a Nietzsche nell'arco di un quarantennio. L'opera del filosofo è affrontata da prospettive diverse, compresa una panoramica delle recenti interpretazioni.
Il "ritorno di Dio" sembra caratterizzare la cultura e la mentalità contemporanee. Ma oggi quale può essere il senso dell'esperienza religiosa? La risposta di Gianni Vattimo è il frutto della sua riflessione filosofica nell'orizzonte post-metafisico, che lo porta a leggere nell'incarnazione di Cristo la secolarizzazione del principio divino e nell'"ontologia debole" la trascrizione del messaggio cristiano. Ma questa proposta - anzi riproposta della dimensione religiosa è anche profondamente radicata nell'esperienza personale: perché, argomenta Vattimo, è impossibile produrre discorsi religiosi senza assumersi il rischio di un impegno diretto.
Questa "Introduzione a Heidegger" offre gli strumenti critici essenziali per interpretare l'opera del filosofo alla luce delle più recenti prospettive storiografiche.