Il volume si concentra su un testo complesso - Isaia 14,4b-20 - che solitamente viene studiato indagando lo sfondo mitologico o la difformità dagli altri oracoli sulle nazioni e misconoscendo la ricchezza dei collegamenti con altri testi importanti dell'Antico Testamento. Sono invece questi contatti che fanno del brano, elaborato come un canto derisorio sul sovrano defunto, una meditazione in forma allegorica sul potere e le sue tentazioni. L'investigazione esegetica poggia sullo studio di ogni proposizione con ricorso alle varianti testuali, sulla percezione delle sfumature semantiche e delle implicazioni figurative e sul ricorso ad altri testi biblici che ne costituiscono lo sfondo e il riferimento. Poiché l'analisi esegetica muove dalla percezione che il brano di Isaia costituisca la rappresentazione letteraria dell'animo umano, scosso dall'onnipotente agone fra il bene e il male, lo studio evidenzia lo snodo della pericope, che lumeggia e denunzia la grande tentazione dell'uomo idolatra. La ricerca tenta di ristabilire il senso endogeno del testo isaiano, lasciando parlare la totalità delle sue parti e la "carnalità" del suo significato.