C’è una penetrante <qualità dello sguardo> che la Chiesa ha la possibilità di portare su se stessa nel momento in cui cerca di trarre insegnamento dalle intuizioni e dalle realizzazioni religiosa sa esse più lontane.
La Chiesa, cioè, metterà a fuoco meglio il suo volto, recuperandone tratti eventualmente dimenticati, se saprà soffermarsi, in un’indagine ardente, sul volte di forme religiose diverse, specie sul loro modo di generare cultura, cioè di entrare nel profondo della realtà della vita. E tale qualità dello sguardo, tale atteggiamento di autentica ricerca hanno le loro radici nel Vangelo. Tale qualità e tale atteggiamento sono una questione del fenomeno umano segreto e determinante che è il desiderio.
Sarà dunque un’ avventurarsi in diversi desideri quello che Vidal propone in questo libro: a partire dal desiderio di Gesù a colloquio con la Samaritana, passando per il desiderio della Chiesa dei nostri giorni di riscoprire tana, passando per il desiderio della Chiesa dei nostri giorni di riscoprire se stessa ( pur tenendo conto degli uomini e le donne che la compongono tendono sempre a complicare le cose), cercando di avvicinarsi al desiderio espresso dalle varie religioni così come a quello dell’intera umanità verso un mondo nuovo, per finire con uno sguardo affettuoso lanciato alla madre del desiderio di Gesù, a colei che ha generato quell’umanità in cui possono aver luogo le più decisive metamorfosi del desiderio umano.