DESCRIZIONE
In un tempo di crisi, quando la morte si intrufola nelle case, quando ci si può sentire in salute ma essere portatori del virus, quando ogni estraneo diviene una minaccia, quando si va in giro con le mascherine, quando le chiese sono chiuse e le persone muoiono senza nessuno che preghi al loro capezzale, allora questo è il tempo per il lamento. Per ammettere che non abbiamo risposte facili. Per rifiutarsi di usare la crisi come un altoparlante per ciò che dovremo dire in ogni occasione. Per piangere sulla tomba dei nostri amici. «Gioite con chi gioisce», ha detto Paolo, «e piangete con chi piange». Sì, e il mondo in questo momento sta piangendo. La chiamata della chiesa è innanzitutto quella di prendere il proprio posto, umilmente, al fianco di chi fa cordoglio.
AUTORE
Il Professor Tom Wright, autore di oltre ottanta libri, tra cui The Resurrection of the Son of God (2003, tr. it.2006), Paul: A biography (2018) è Research Professor di Nuovo Testamento e Cristianesimo delle origini all’Università di Saint Andrews e Research Fellow a Wycliffe Hall, Oxford. Precedentemente è stato vescovo di Durham (2003-2010).
Come pellegrini nel deserto, i cristiani in Occidente attraversano oggi sfide culturali inedite e impervie, capaci di generare veri e propri terremoti morali, sociali e politici. Tom Wright riassume queste sfide in tre scenari: il neognosticismo, il neoimperialismo e la postmodernità. Facendo valere i suoi studi biblici e l'acuto sguardo sull'attualità, mostra lucidamente come riconoscerli responsabili della confusione in cui viviamo. Al contempo indica alcune piste per articolare una risposta autenticamente cristiana. Di fronte all'alienazione della gnosi egli presenta il potente messaggio della nuova creazione in Cristo; agli abusi autoritari dell'imperialismo contrappone una critica che non nega l'autorità ma la orienta alla giustizia; come risposta al sospetto postmoderno testimonia che si può conoscere, dire e fare la verità. Un libro potente e ricco di fascino, portatore di diverse e feconde proposte per il nostro tempo, segnato dall'incertezza.
Grande innario nel cuore della Bibbia, linfa vitale quotidiana del popolo ebraico, di Gesù e dei suoi primi discepoli e poi, per secoli, dei cristiani, oggi i salmi sono spesso trascurati o utilizzati in modo sbrigativo e superficiale, quando non del tutto caduti in disuso. Come reintegrare nella vita dei fedeli l'antico libro di preghiere della Chiesa, quel "sistema di radici spirituali del grande albero che chiamiamo cristianesimo", si chiede il teologo anglicano N. T. Wright, che intende inoltre recuperarne appieno il potere trasformativo?
Scoperto negli anni Settanta, l’apocrifo Vangelo di Giuda ha molto da dirci sull’antico gnosticismo e sul fallimento della sua visione del mondo. E ha molto da dirci sulla moderna ricerca sensazionalistica di un Gesù ‘alternativo’ a quello ufficiale. Rivelando l’irresistibile forza della genuina fede cristiana del Nuovo Testamento.
Dalla quarta di copertina:
Il Vangelo di Giuda fu scoperto negli anni Settanta e ha impiegato quasi trent’anni per diventare di pubblico dominio e per ottenere un’analisi critica. Ora Tom Wright, rinomato biblista, rivolge la propria attenzione a quest’affascinante manoscritto. Egli domanda che cosa esso ci dice dell’antico gnosticismo e del moderno entusiasmo nel collegarlo a questo. Lo straordinario nuovo documento ha rivelato, nella chiarezza finora più assoluta, ciò che credevano gli gnostici? E perché accadde che alcuni dei più grandi scrittori cristiani delle origini rigettarono appassionatamente il loro messaggio alternativo?
Considerando Il Vangelo di Giuda come un ritrovamento archeologico spettacolarmente interessante, Tom Wright sostiene che esso non ci dice niente del Gesù reale o del Giuda reale. Piuttosto, l’entusiasmo con cui alcuni l’hanno accolto è l’espressione di una sterile «ricerca di un Gesù alternativo», e di un materiale sensazionale, come quello indagato ne Il Codice Da Vinci di Dan Brown.
Lo studio di questo antico materiale ha convinto Wright che esso espone, più evidentemente di quanto sia mai accaduto prima, il fallimento della visione del mondo che articola. Esso rivela pure, per converso, l’irresistibile e attraente natura della genuina fede cristiana del Nuovo Testamento: la fede per la quale coloro che si opponevano agli gnostici del II secolo soffrirono e morirono.