C'è uno scandalo, in Italia, che fa ancora poco scandalo. Lo scandalo sta nei numeri molto bassi della presenza delle donne nelle stanze decisionali della politica. Sta in quella media del 19 per cento che ci pone al cinquantaquattresimo posto nella classifica mondiale della presenza delle donne nei parlamenti nazionali. E sta nel ritardo particolarmente accentuato rispetto agli altri Paesi europei. L'Italia non è un paese per donne: a dirlo sono i numeri esigui della presenza femminile nelle istituzioni e il sentimento di estraneità molto diffuso rispetto a un territorio ancora monopolizzato dagli uomini. Analizzando i voti e le scelte politiche delle donne, emerge l'immagine di un puzzle complesso abitato da modelli femminili e gerarchie di valori ancora contrapposte anche se, proprio da parte delle donne, sta arrivando comunque un segnale di maggiore disponibilità a mettersi in gioco su un terreno tradizionalmente ostile. Queste pagine mettono insieme il doppio sguardo di una giornalista e di una sociologa che, con dati, tabelle e comparazioni alla mano, raccontano il rapporto controverso delle italiane con la politica, dal tardivo diritto al voto nel 1946 alle ultime amministrative