Descrizione dell'opera
Esaurita la carica mistica creativa innescata dal Concilio di Trento, la vita spirituale presenta chiari segni di «crisi innovativa» a tutti i livelli. La stagione che comprende gli ultimi decenni del Seicento e l’intero secolo successivo è attraversata dall’esperienza intellettuale del giansenismo, dall’illuminismo e dal problema del quietismo. Al tempo stesso la cristianità religiosa e la sensibilità pastorale dei papi e del clero sono innervate da preoccupazioni prevalentemente moralistiche, da una diffusa ignoranza in fatto di teologia e di dottrina spirituale, da una pastorale «del minimo indispensabile» impegnata quasi unicamente nella sacramentalizzazione, da un pullulare di devozioni che oscurano la centralità della vita liturgica. Il clero, numeroso ma poco formato, spesso si preoccupa solo di liberare dal peccato grave e di formare e di inculcare lo stato di grazia, senza alcuna attenzione per il progresso spirituale delle anime. Tuttavia, anche nel Settecento fioriscono nuove forme di vita spirituale e apostolica – dai Fratelli delle scuole cristiane agli Spiritani, dai Monfortani ai Passionisti e ai Redentoristi – e, in un contesto generale di conformismo ascetico, emergono figure come Veronica Giuliani e Leonardo da Porto Maurizio, Paolo della Croce e Alfonso de’ Liguori.
Sommario
I. Il Settecento spirituale fra giansenismo e quietismo (P. Zovatto). 1. Il Settecento. 2. L’esperienza intellettuale del giansenismo. 3. Il problema del quietismo. II. Vissuto e dottrina spirituali dal 1650 al 1800 (T. Goffi). 1. Un vissuto spirituale tra mistica e ascesi. 2. Pastorale spirituale. 3. Liturgia – Devozioni. 4. Laicato spirituale. 5. Religiosi spirituali. 6. Carità fraterna assistenziale. Conclusione (T. Goffi). Indici.
Note sugli autori
Tullo Goffi (1916-1996), sacerdote e teologo, è stato uno dei protagonisti del rinnovamento della teologia morale in Italia. Tra le sue pubblicazioni: La morale familiare (Morcelliana 1958), Laicità, politica e Chiesa (San Paolo 1961), Amore e sessualità (Queriniana 1963), Spiritualità familiare (Sales 1965), Etica sessuale cristiana (EDB 1972), Etica cristiana trinitaria (EDB 1995), Spiritualità del matrimonio (Queriniana 1996): ha curato la Nuova enciclopedia del matrimonio (Queriniana 1975) e, con Stefano De Fiores, il Nuovo dizionario di spiritualità (Paoline 1979).
Pietro Zovatto è saggista e studioso di quietismo, giansenismo e storia religiosa dell’Istria e del Friuli. Tra le sue pubblicazioni: Indagini sul giansenismo (Pontificia Università Lateranense 1970), Sulla spiritualità del Friuli e di Trieste tra ’800 e ’900 (Morcelliana 1987), Rosmini teologo (Centro internazionale di studi rosminiani 1992), Rosmini tra ascetica e mistica (Studia Patavina 008), «Lo chiamo Dio» (San Paolo 2012), Il sacerdote tra letteratura e fede (Città Nuova 2012), La predica è finita (Cantagalli 2013).
In questo libro l'autore riflette sulla figura del sacerdote delineandone un profilo che combacia perfettamente con l'insegnamento della Chiesa e della tradizione cattolica aggiornata con il Concilio Vaticano II. Introduzione di Giampaolo Crepaldi.
Un originale e profondo percorso di riflessione sulla figura del sacerdote, tra senso di umanità e tensione al divino". "
Maria Luisa Spaziani è considerata una delle più grandi poetesse italiane viventi. In questo breve saggio dedicato alle sue poesie, Pietro Zovatto mette in luce la religiosità presente nei suoi versi e il concetto di Dio che ne emerge, questo nonostante la Spaziani ponga se stessa nella “stanza del dubbio”. Quest’analisi che tiene ben saldi tra loro sia l’aspetto metrico che simbolico del testo, fa risaltare con grande chiarezza come i riferimenti mistico-sapienziali siano tutt’altro che casuali, al di là di ogni comprensibile dubbio.
Un libro da leggere perché - come sosteneva il critico Luigi Balducci -accostarsi alla poesia di Maria Luisa Spaziani significa compiere un’esperienza che permette di ascoltare riflessioni private, brucianti e quotidiane, ma proiettate su un cielo lontano.
"Un un breve saggio che mette in luce la religiosità e il concetto di Dio della poesia di Maria Luisa Spaziani".
L’Autore
Pietro Zovatto, portogruarese d’origine, vive dalla giovinezza a Trieste dove si laurea con i professori Valerio Verra ed Augusto del Noce. La sua tesi costituisce il suo primo libro: Fénelon e il Quietismo (1968). La sua produzione scientifica riguarda il quietismo, il giansenismo e la storia religiosa dell’Istria e del Friuli. Su questo particolare aspetto ha mostrato una attenzione speciale per le ricerche su Manzoni, Rosmini, G. De Luca, H. Bremond, F. Tomizza, Quasimodo, Biagio Marin, G. Stuparich, V. Sabia. Si possono trovare questi scritti nelle opere: Pia Rimini (1978); Trieste tra umanesimo e religiosità (1986); Ugo Mioni scrittore popolare (1988); Giordana Stuparich (1999); Cultura cattolica rosminiana tra '800 e '900 (1999); Storia della spiritualità italiana (2002); Il fenomeno Turoldo (2004); Cattolicesimo e cultura a Trieste, in Istria e Friuli (2006); Il percorso spirituale di Ada Negri (2009). Ha curato due dei Diari del mistico di Settignano, Divo Barsotti: L’Attesa (1995) e Fissi gli occhi al sole (1997). Delle sillogi poetiche di Pietro Zovatto si ricordano: Amo Trieste (1995); Trieste città del Canzoniere (1996); Carso sublime (1998); La contemplazione del silenzio (2007). Su di lui è stato scritto: Trieste e un poeta: Pietro Zovatto (2002), e Pietro Zovatto tra storia e poesia a cura di G. Cavallini (2005).
Un itinerario storico della spiritualita italiana, attraverso eventi culturali e religiosi, con particolare attenzione alla nascita dei movimenti ecclesiali, espressione di una spiritualita comunitaria.