
Il volume raccoglie i saggi di stimati avvocati esperti del settore sul tema delle presunzioni nel matrimonio. Il volume si articola in tre parti: nella prima prende in esame le presunzioni in genere; la seconda si focalizza sul favor matrimonii, in relazione al consenso in genere e nei singoli casi di nullità, quali incapacità, condizione e metus, forma e matrimoni misti; infine nella terza parte il tema viene affrontato in relazione al processo e alle prove. Il lavoro si conclude con un saggio riassuntivo con un'attenzione particolare rivolta alla giurisprudenza.
Il volume, che si inserisce nella collana della L.E.V. degli Studi giuridici, contiene una raccolta di studi sul diritto matrimoniale con la quale si intende onorare Piero Antonio Bonnet, illustre studioso di diritto canonico ed ecclesiastico. In particolare i contributi raccolti prendono in esame diversi ambiti del diritto matrimoniale, quali il diritto sostanziale, quello processuale, ma anche la filosofia del diritto, la storia e la sociologia. La peculiarità del lavoro sta nel fatto che hanno partecipato a questa raccolta di studi solo autori che appartengono al mondo accademico (docenti in Università pontificie e statali) e che al tempo stesso operano nel Foro o nelle Istituzioni, caratteristica che mette in evidenza il giusto rapporto tra il diritto teorico e quello applicato nella società moderna. Il volume risulta dunque di particolare interesse oltre che per gli studiosi di diritto canonico, anche per i giuristi e per gli operatori dei tribunali ecclesiastici e non.
Questo volume offre una lettura ragionata dell'istituto della Cittadinanza Vaticana, sia dal punto di vista storico che da quello sistematico e normativo, considerando l'aggiornamento entrato in vigore il 1 marzo 2011 con la legge CXXXI emanata da Papa Benedetto XVI.
La Corte costituzionale è l'organo che giudica le controversie relative alla legittimità costituzionale delle leggi dello Stato e delle Regioni, ai conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato, tra lo Stato e le Regioni e tra le Regioni. Il volume racconta la storia del ruolo svolto dalla Corte e dall'autorità giudiziaria nel sistema italiano di giustizia costituzionale e dell'evoluzione nel tempo delle loro reciproche relazioni. Rapporti iniziati molto prima del 1956, anno di nascita della stessa Corte costituzionale, anzi in epoca ancora precedente alla sua previsione nella Costituzione repubblicana del 1948. È infatti nelle righe finali del copione stese dai nostri Costituenti la sera della scadenza del loro mandato che c'è un colpo di scena: la Corte costituzionale e i giudici diventano i co-protagonisti indiscussi del sistema di controllo di costituzionalità italiano. Nei primi quaranta anni di vita della Corte costituzionale, dal 1956 al 1996, i due soggetti procedono a una lunga serie di tentativi per accordare gli strumenti processuali di cui dispongono. Poi i loro rapporti si fanno sempre più stretti, e dalle iniziali incomprensioni si passa a una condivisione del medesimo lavoro e dei medesimi obiettivi. Dalla metà degli anni Novanta a oggi i protagonisti della giustizia costituzionale italiana si presentano uniti, fino ad arrivare al giro di boa del nuovo millennio quando entra in scena anche la nuova dimensione europea della giustizia italiana.
"Quando lo Stato privatizza una ferrovia, una linea aerea o la sanità, o cerca di privatizzare il servizio idrico integrato (cioè l'acqua potabile) o l'università, esso espropria la comunità (ogni suo singolo membro prò quota) dei suoi beni comuni (proprietà comune), in modo esattamente analogo e speculare rispetto a ciò che succede quando si espropria una proprietà privata per costruire una strada o un'altra opera pubblica". In questo agile volume Ugo Mattei ragiona attorno a un tema di grande attualità internazionale perché pensare ai beni comuni significa "innanzitutto utilizzare una chiave autenticamente globale che pone al centro il problema dell'accesso e dell'uguaglianza reale delle possibilità su questo pianeta". Dalla lotta per l'università e la scuola pubblica a quella per l'informazione critica; dalle battaglie contro il precariato e per un lavoro di qualità a quelle contro lo scempio e il consumo del territorio; dalla lotta contro la privatizzazione della rete internet a quella contro le grandi opere (TAV, Dal Molin, Ponte sullo stretto), i beni comuni ci riguardano da vicino. Ugo Mattei li considera come riconquista di spazi pubblici autenticamente democratici, base per un pensiero politico e istituzionale nuovo e radicalmente alternativo fondato sulla qualità dei rapporti e non sulla quantità dell'accumulo.
Il presente volume è destinato agli studenti delle facoltà di Economia, Scienze statistiche e Ingegneria, che devono sostenere l'esame di Statistica generale, nonché quello di Calcolo delle probabilità. Il testo è suddiviso in due parti. La prima offre una panoramica sintetica ma esaustiva degli argomenti e dei concetti fondamentali della materia. In particolare, vengono affrontati elementi di calcolo delle probabilità, la teoria delle variabili aleatorie, in generale, e delle variabili aleatorie discrete e continue (utilizzate come modelli di processi produttivi), in particolare. Segue poi lo studio sperimentale delle variabili aleatorie, nonché lo studio dei principali strumenti di statistica induttiva: stima, test d'ipotesi parametrici e non parametrici. Chiudono le tecniche statistiche utilizzate nel controllo di processo. Ad integrazione dei capitoli sono stati riportati numerosi esempi su fogli di lavoro in Excel. La seconda parte del volume è destinata a preparare lo studente alla prova scritta, offrendo una vasta selezione di esercizi svolti e commentati. Ogni esercizio è preceduto da un momento di ripasso degli argomenti: brevi richiami alla teoria precedono lo svolgimento e il commento di ogni esercizio.
Dopo una breve introduzione storica, cui segue una sezione dedicata agli aspetti giuridici del fenomeno delle organizzazioni internazionali, il presente volume riserva ampio spazio all'Organizzazione delle Nazioni Unite (in relazione alla quale vengono segnalate le recenti proposte di riforma) e al "sistema Onu" (Istituti specializzati, organi sussidiari e altre organizzazioni collegate all'Onu). La trattazione è, poi, completata da una rassegna delle altre principali organizzazioni internazionali (a carattere sia planetario sia regionale, con competenze universali o settoriali), ivi compresa l'Unione europea. Lo studio è agevolato da una selezione delle più ricorrenti domande d'esame e da frequenti richiami storici, dottrinari e giurisprudenziali, unitamente al ricorso a differenti corpi di stampa per graduare l'importanza degli argomenti trattati.
Il matrimonio concordatario rappresenta un fondamentale punto di contatto tra la Chiesa cattolica e lo Stato italiano, ed è un tema di rilevanza non solo giuridica ma anche sociale e politica, considerando la mutata realtà del terzo millennio in cui si trovano a convivere l'istituzione del matrimonio e della famiglia. In questo contesto il Tribunale della Segnatura Apostolica assume il delicato ruolo di controllore e garante della regolarità processuale dell'operato del Tribunale della Rota Romana e dei Tribunali Ecclesiastici, con specifico riferimento alle cause di nullità matrimoniali. Il presente volume, che si inserisce nella collana degli Studi giuridici, prende in esame proprio l'attività svolta dal Tribunale della Segnatura Apostolica nell'emanazione del decreto volto all'ottenimento della nullità del sacro vincolo del matrimonio e i connessi effetti civili. In particolare vengono approfondite le questioni di carattere intraecclesiale riguardanti la natura giuridica di tale documento, nonché i tratti distintivi inerenti al procedimento volto alla sua emanazione. Il lavoro, completo anche di un appendice normativa, risulta di particolare interesse oltre che per gli studiosi di diritto canonico, anche per i giuristi e per gli operatori dei tribunali ecclesiastici.
L'opera raccoglie alcuni saggi della produzione canonistica, ecclesiasticistica e storica di Enrico Vitali, pubblicati nell'arco di quasi cinquant'anni di attività scientifica, e costituisce dunque preziosa testimonianza dell'incedere delle diverse stagioni del diritto ecclesiastico italiano e dello sviluppo della scienza canonistica prima e dopo la codificazione giovanneo-paolina. La scienza del diritto ecclesiastico come "legislatio libertatis", l'evoluzione storica della disciplina matrimoniale canonica, la libertà religiosa nella rivoluzione francese, le questioni legate alla tutela dell'uguaglianza senza distinzione di religione, la garanzia del pluralismo confessionale, la legislazione civile sul matrimonio e sugli enti ecclesiastici sono alcuni dei temi degli studi ripubblicati nella presente raccolta, la quale non è solo un'approfondita disamina di alcuni passaggi storici, ma offre un significativo orientamento al giurista che si trovi a riflettere sulle nuove problematiche poste dalla società post-secolare
Il principio di fraternità è presente nell'ordinamento costituzionale? È la domanda sulla quale si traccia un itinerario di ricerca. L'esperienza di altri ordinamenti (quello francese in primis) e la Dichiarazione dei diritti dell'uomo dell'ONU lo conferma. In questi anni l'attenzione a tale principio è cresciuta anche tra i giuristi, stimolati a rivisitare l'applicazione del principio di solidarietà dalla crisi che attraversano i sistemi di welfare state. Lo studio intende mostrare come la Costituzione italiana rappresenti una traduzione fedele e paradigmatica di un modo di pensare l'organizzazione politica attorno a un'interpretazione del rapporto uomo-società centrata sul principio di fraternità.
Un saggio che affronta i temi controversi del rapporto tra diritto e potere e tra politica e processo. Una denunzia del pericolo che il processo penale possa trasformarsi in una formalità, in un contesto sempre più vincolato alla strategia della gestione del consenso sociale. Un'indagine che analizza i modelli di giudizio contemporanei, da Norimberga al caso Moro, da "Mani Pulite" all'esecuzione di Saddam Hussein, fino alla attuale "detenzione amministrativa" israeliana; nonché le possibili distorsioni della cosiddetta "lotta giudiziaria" al crimine e i ruoli attuali dell'informazione e della magistratura corporativa; non tralasciando, l'analisi dell'inciviltà della pena dell'ergastolo, tuttora prevista dal codice penale. Un sofferto manifesto del moderno garantismo e un atto di accusa contro la vera (in)giustizia.