L'islam ha cambiato la geografia religiosa dell'Europa occidentale. Tuttavia, benché irreversibile, l'integrazione delle comunità musulmane nel "Vecchio continente" conosce tutte le difficoltà e le contraddizioni tipiche dei grandi processi sociali, che coinvolgono nel profondo sia le pubbliche istituzioni sia i vissuti quotidiani dei singoli. Di qui la tensione tra "antichi" e "nuovi" costumi; fra la "tradizione delle radici" e le sfide del presente cui essa è confrontata. Ma qual è, oggi, il volto dell'islam europeo ed italiano? Quale la situazione dell'islam nella scuola; delle moschee; degli imam? A che punto si trova la prospettiva di un'intesa con lo Stato? Quali sono le esperienze europee che potrebbero rivelarsi più utili nell'affrontare queste ed altre questioni, a cominciare da quelle poste dalle famiglie musulmane? Con un approccio interdisciplinare, i saggi raccolti in questo volume intendono fare il punto della situazione e offrire alcune indicazioni operative per il futuro.
Indice: Nota introduttiva, di A. Ferrari. - PARTE PRIMA: LA SITUAZIONE. L'"islam europeo" e i suoi volti, di F. Dassetto. - Islam italiano e società nazionale, di S. Allievi. - Le questioni normative, di S. Ferrari. - PARTE SECONDA: FAMIGLIA E MATRIMONIO. Famiglie musulmane in Italia. Dinamiche sociali e questioni giuridiche, di L. Mancini. - Il matrimonio: conflitti di leggi o di culture?, di G. Conetti. - A proposito del matrimonio islamico in Italia, di A. Albisetti. - Diritto matrimoniale inglese e legge musulmana, di W. Menski. - PARTE TERZA: LA SCUOLA. Studenti musulmani e prospettive dell'educazione interculturale, di M. Santerini. - La scuola italiana di fronte al paradigma musulmano, di A. Ferrari. - L'islam nel sistema scolastico inglese, di B. Gates. - PARTE QUARTA: IMAM E MOSCHEE. Quali imam per quale islam?, di P. Branca. - Moschee e formazione degli imam in Francia, di B. Basdevant Gaudemet. - Moschee e formazione degli imam in Austria, di W. Wieshaider. - PARTE QUINTA: VERSO UN'INTESA TRA STATO ITALIANO E ISLAM? L'ente di culto e gli statuti nell'islam, di N. Colaianni. - La rappresentanza e l'intesa, di G. Casuscelli. - PARTE SESTA: REALTÀ E PROSPETTIVE. Tariq Ramadan. - Maurice Borrmans. - Francesco Margiotta Broglio.
Alessandro Ferrari insegna Diritto canonico e Diritto ecclesiastico nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Università dell'Insubria. Tra le sue pubblicazioni, "Libertà scolastiche e laicità dello Stato in Italia e Francia" (Giappichelli, 2002) e, con R. Aluffi Beck-Peccoz e A.M. Rabello, "Il matrimonio. Diritto ebraico, canonico e islamico: un commento alle fonti" (Giappichelli, 2006). Per il Mulino ha curato, con E. Dieni e V. Pacillo, "Symbolon/Diabolon. Simboli, religioni, diritti nell'Europa multiculturale" (2005).S
Accanto allo studio del diritto della chiesa cattolica, si va diffondendo quello delle normative delle altre confessioni religiose, di pari passo con il rilievo sempre più importante che queste ultime hanno acquisito nel panorama della vita religiosa europea. Questo libro è dedicato agli ordinamenti delle chiese protestanti ed evangeliche, nell'ottica di una comparazione con gli istituti del diritto canonico. Particolare attenzione è rivolta ai movimenti più recenti, che sono anche quelli di più ampia crescita soprattutto nel cosiddetto Terzo Mondo, e agli accordi ecumenici che hanno modificato profondamente i rapporti tra le chiese cristiane.
Indice: Introduzione. Il concetto di chiesa. - I. La definizione del diritto nelle chiese protestanti. - II. Gli ordinamenti della chiesa. - III. I ministeri nella chiesa. - IV. I sacramenti. - V. Il matrimonio e la famiglia. - VI. Le aggregazioni di chiese. - Sigle e abbreviazioni.
Gianni Long insegna Diritto nella Facoltà Valdese di Teologia di Roma. E' componente della Commissione consultiva per la libertà religiosa presso la Presidenza del Consiglio e del gruppo di lavoro sulla legislazione europea della Commissione europea delle chiese. Con il Mulino ha pubblicato "Alle origini del pluralismo confessionale: il dibattito sulla libertà religiosa nell'età costituente" (1990) e "Le confessioni religiose diverse dalla cattolica: ordinamenti interni e rapporti con lo stato" (1991). Ha curato "Libertà religiosa e minoranze" (Claudiana, 2007).
I matrimoni di religione mista, tra cui quelli cristiano-islamici, sono in costante aumento, malgrado le culture dei rispettivi paesi di appartenenza dei potenziali coniugi - soprattutto nei loro aspetti dottrinali, giuridico-religiosi, antropologici - costituiscano difficoltà importanti per la buona riuscita del progetto di coppia.
Le Indicazioni elaborate dalla Presidenza della CEI su I matrimoni tra cattolici e musulmani in Italia (2005) invitano a non incoraggiare queste unioni, «secondo una linea di pensiero condivisa anche dai musulmani». I problemi che vi possono insorgere sono di così grande rilevanza che «far acquisire consapevolezza riguardo a queste difficoltà è un primo, fondamentale servizio da rendere a chi chiede un tale matrimonio».
Il volume mira propriamente a far acquisire tale consapevolezza sia in chi chiede il matrimonio, sia in quanti devono rispondere alla richiesta attraverso la preparazione e la celebrazione. La prima parte è dedicata agli aspetti giuridici e di costume del matrimonio islamico: il contratto, gli effetti, la situazione della donna e il rapporto tra i coniugi, il diritto di proprietà e la successione ereditaria. Un capitolo è riservato a illustrare come il diritto canonico considera e quale forma contempla per il matrimonio di mista religione. La seconda parte descrive il vissuto dei matrimoni cristiano-islamici in base alle statistiche e all'esperienza pastorale degli ultimi decenni.
Nel 25° anniversario della promulgazione del Codice di Diritto Canonico da parte di Giovanni Paolo II (25 gennaio 1983) la Facoltà di Diritto Canonico dell’Università Pontificia Salesiana ha organizzato un convegno di studio per approfondire l’incidenza del nuovo Codice sulla vita e sulla missione della Chiesa, come avevano auspicato i Padri del Concilio Vaticano II.
Mons. Francesco Coccopalmerio ha descritto il senso ed il ruolo del diritto canonico per il Popolo di Dio. Il Card. Zenon Grocholewski, partendo dalle norme emanate dopo il 1917 riguardo all’insegnamento del diritto canonico, ha tracciato la storia di tale insegnamento nelle sue diverse tappe e ha descritto le recenti norme per il suo studio nelle Università e Facoltà ecclesiastiche promulgate in occasione della recente riforma degli studi. Il Card. Walter Kasper si è posto la domanda se il Codice abbia recepito l’impegno della Chiesa a ricomporre l’unità dei cristiani, uno dei principi guida del Concilio, e ha espresso la convinzione che le norme del Codice e la successiva legislazione, non solo hanno contribuito alla promozione dell’impegno ecumenico tra i fedeli, ma hanno anche contribuito a che l’ecumenismo sia diventato un cammino irreversibile della Chiesa. Il Card. Tarcisio Bertone ha descritto il rapporto tra il primato del Papa e la collegialità dei Vescovi, sottolineando l’unità dell’episcopato e il carattere episcopale del primato stesso. Mons. Giorgio Corbellini ha ricordato la figura e il ruolo del Card. Rosalio José Castillo Lara nella stesura del nuovo Codice, delineando in questo modo l’iter della riforma del Codice.
Il volume, che raccoglie gli studi presentati nel convegno, si conclude con un ricordo del Cardinale Alfons Maria Stickler, illustre storico del diritto canonico impegnato nella revisione del Codice.
Il fatto che nasciamo “maschi” o “femmine” poco importa: conta ciò che “diveniamo”,e il divenire dipende dalla storia,dalla società,dalla cultura,ma anche dalla nostra attitudine psicologica,dagli impulsi e dalla volontà. Le teorie gender (dall'inglese “genere”) ritengono che debba essere l'individuo a scegliere a quale sesso appartenere a prescindere da come nasce,e scegliere se legarsi a un individuo di sesso opposto o dello stesso sesso.Si tratta di teorie che,elaborate a livello scientifico e filosofico,hanno implicazioni in ambito giuridico e politico,portando alla legittimazione del transessualismo e del transgender,ma anche alla equiparazione delle unioni eterosessuali e omosessuali. La parola “genere” è già entrata nel diritto positivo sostituendo la parola “sesso”: non è solo la scelta di un termine che suona più “raffinato”, ma è una scelta teorica ben precisa nella direzione della negazione della naturale differenza uomo/donna come fondamento antropologico dell’identità sessuale e della famiglia. Il libro è di grande attualità. L’argomento appartiene al campo giuridico e sociale,ma prima ancora al campo filosofico e antropologico.Anche la Chiesa è grandemente interessata al dibattito, avendo le sue ragioni da sostenere e naturalmente le verità rivelate da tutelare per il bene dei credenti!
AUTRICE Laura Palazzani è ordinario di Filosofia deldiritto presso la Facoltà di Giurisprudenza della Lumsa (Libera Università Maria SS. Assunta) di Roma,dove dirige il Centro di Studi Biogiuridici.Dal 2002 è componente del Comitato Nazionale per la Bioetica;dal 2007 è Vice Presidente.
L'evoluzione tecnologica dei mezzi di comunicazione, la trasformazione in senso multiculturale del panorama religioso e i timori generati dai fatti dell'11 settembre 2001 inducono a riconsiderare l'istituto del segreto dei ministri di culto. Perno di questa rivisitazione è l'idea che il segreto non sia l'unica via per tutelare le notizie rivelate dal fedele al ministro di culto. Ad esso possono affiancarsi altre forme di protezione basate sulla garanzia della libertà di comunicare senza interferenze pubbliche o private e sulla protezione delle informazioni legate alla sfera più intima delle persone. Il tutto con un occhio di riguardo ai problemi della sicurezza e alle questioni poste dal progressivo diffondersi e rafforzarsi di confessioni religiose estranee al paradigma cristiano
Tratta della cosiddetta soft law, cioè degli strumenti normativi caratterizzati da un'efficacia giuridica non piena
La XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che si terrà in Vaticano dal 5 al 26 ottobre 2008 sul tema La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa, ha messo in moto le forze vive della Chiesa nell’approfondire i loro legami con la Parola di Dio che è viva ed efficace (cf. Eb 4,12) e che «nel rivelarsi illumina, dona saggezza ai semplici» (Sal 118,130). Un esempio di tale azione ammirevole è la presente opera che riflette sulla legislazione ecclesiastica alla luce della Parola di Dio.
Parola di Dio e legislazione ecclesiastica è un apprezzabile sforzo su questa scia affinché la Parola di Dio cresca e diventi «regola suprema della fede e potenza di vita» attraverso «la riflessione e lo studio dei credenti», che mette in evidenza «diversi rapporti con la Parola di Dio» della legislazione della Chiesa. I professori della Facoltà di Diritto Canonico dell’Università Pontificia Salesiana hanno cercato di cogliere attraverso vari studi presentati in questo libro il rapporto insostituibile tra la Parola di Dio e la legislazione ecclesiastica. I primi tre contributi esaminano la Parola di Dio in rapporto con le fonti legislative della Chiesa, il diritto divino e i diritti dei singoli fedeli. Gli altri quattro articoli analizzano dal punto di vista della Parola di Dio la legislazione sulla liturgia delle ore, sulla preparazione dei nubendi, sul privilegio paolino e sull’amministrazione della giustizia nella Chiesa.
Questa lodevole opera s’inserisce senza dubbio nell’«impegno di un grande numero di esegeti e teologi che studiano e spiegano le Scritture "secondo il senso della Chiesa", interpretando e proponendo la Parola scritta della Bibbia nel contesto della viva Tradizione, valorizzando in ciò l’eredità dei Padri, confrontandosi con le indicazioni del Magistero (cf. DV 12) e aiutando con dedizione il servizio dei Pastori, meritando così una parola di ringraziamento e di incoraggiamento» (Instrumentum Laboris 40).
Il tema della pregiudizialità amministrativa è da tempo al centro di un vivace dibattito dottrinale e giurisprudenziale. Ancora oggi non si da una soluzione univoca al problema se per poter ottenere una pronuncia risarcitoria da parte del giudice amministrativo occorra impugnare il provvedimento nei termini decadenziali. In questo lavoro l'Autore va tuttavia oltre la questione processuale della tempestiva impugnazione dell'atto, affrontando il tema della pregiudizialità in relazione al principio costituzionale del giusto processo che si declina "nel contraddirtene tra le parti, in condizioni di parità, davanti a giudice terzo e imparziale" (art. 111 Cost). Principio che rappresenta la proiezione processuale di quel nuovo rapporto sostanziale tra cittadino ed amministrazione che la legislazione degli anni '90 dello scorso secolo ha cercato di costruire in termini tendenzialmente paritari.
Articolo per articolo tutto lo Statuto che regola l'ordinamento amministrativo della principale Regione a Statuto speciale italiana. Un documento che permette alla Sicilia di essere quasi uno Stato dentro lo Stato.
La certezza del diritto e il culto della legalità sono la trincea presidiata da Piero Calamandrei all’indomani dell’invasione nazista della Polonia. Negli anni oscuri della guerra e della dittatura il giurista si interroga: «il diritto qual è, quello del vincitore o quello del vinto, quello di chi vuol mantenere le proprie leggi, o quello di chi vuol instaurare un ordine nuovo in luogo delle leggi abbattute?». In queste pagine, il testo inedito di una appassionata conferenza di Calamandrei sui confini tra politica e scienza giuridica, ‘diritto libero’ dei totalitarismi e tradizione giuridica romana.