Alle origini dell'Europa moderna la terminologia di cultura costituisce un patrimonio comune che nasce dal latino, classico e medievale, e si articola variamente confrontandosi con i volgari e venendo a costituire i lessici speciali delle lingue nazionali. Le ricerche di Tullio Gregory indicano alcune linee fondamentali di una translatio studiorum che segna il passaggio dal medioevo alla modernità.
DESCRIZIONE: Bernhard Welte (1906-1983) è stato il pensatore che, forse, ha preso più sul serio la sfida di Heidegger alla filosofia della religione: riproporre la domanda sul senso dell’essere oltrepassando l’orizzonte della metafisica.
Primo titolare, in Germania, della cattedra di "filosofia della religione cristiana", e per molti decenni docente all’università di Friburgo, Welte in opere come Religionsphilosophie (1978), La luce del nulla (1980), Che cosa è credere (1982) ha ripensato la tradizione cristiana svelandone nuovi possibili significati, in un’epoca dove questa tradizione a causa della secolarizzazione pare eclissarsi. Significati che – come mostra questa monografia – ruotano attorno alla categoria di "Nulla". Una parola dove – secondo un mistico come Meister Eckhart, molto amato e studiato da Welte – si celerebbe il mistero di Dio. Un mistero che può ancora offrire, all’uomo nato all’ombra del nichilismo e dell’ateismo, la luce di una speranza? In fondo, è stato questo l’impegno teoretico di Welte: scoprire i frammenti di questa luce in una filosofia della religione per non-credenti.
L'Autore ha trascorso lunghi periodi di ricerca all'estero, presso la Ludwig Universität di Friburgo, occupandosi di filosofia della religione e pubblicando su riviste specializzate. Ha conseguito il Dottorato di ricerca in Antropologia filosofica e attualmente collabora con le Università G. D'Annunzio di Chieti e Roma Tor Vergata.
Il programma di questa pubblicazione si incentra intorno ai due punti focali dell'interesse di Augusto Del Noce: il rinnovamento delle categorie storiografiche in base a cui interpretare la storia della filosofia moderna e contemporanea con una particolare attenzione alla tanto trascurata filosofia italiana; il problema del rapporto filosofia-politica che si estende a quello fra storia della filosofia e storia etico-politica e mette in gioco l'idea della possibilità di una interpretazione filosofica della storia moderna e contemporanea. I "Quaderni" sono aperti a tutti quelli che condividono questa impostazione, nella convinzione che la convergenza su una problematica comune possa costituire un reale punto di incontro in cui mettere alla prova le proprie ricerche, quale che sia la divergenza di iniziali punti di partenza, aprendo così i partecipanti a un autentico "confilosofare".
A partire dalla cosiddetta "svolta linguistica" della filosofia, si sono imposte nel pensiero contemporaneo un'idea e una pratica dell'impresa filosofica come analisi semantica e chiarificazione di concetti, oltre che come argomentazione. Spesso però, nonostante i continui "ritorni ad Aristotele" invocati nella filosofia contemporanea entro i campi più svariati - dall'etica alla politica, dall'ontologia alla filosofia della mente e alla filosofia della vita - si trascura che è proprio Aristotele ad aver inaugurato l'approccio semantico-concettuale ai problemi filosofici, sì da poter essere considerato a pieno titolo il primo "filosofo del linguaggio ordinario". In questo libro Diego Zucca ripercorre la filosofia aristotelica mostrando i molti modi in cui il linguaggio ordinario, come sistema di strutture e collettore di contenuti, prestazione bio-cognitiva tipicamente umana, deposito sociale di norme, regole e intuizioni, sia scandagliato e valorizzato da Aristotele con una profondità e una sistematicità tali da fare del filosofo un potente anticipatore della sensibilità metodologica contemporanea.
L'autore in questo saggio sostiene che le relazioni umane siano sostanzialmente relazioni petitive, cioè basate sulla richiesta e sulla preghiera. In tal senso, le relazioni umane sono costituite da un continuo e reciproco scambio di richieste. Nella prima parte viene presentata una teoria generale della richiesta fondata biologicamente in riferimento a uno stato di mancanza tipico degli esseri viventi, uomo incluso, relativo alla loro sopravvivenza. La modalità di richiesta viene poi analizzata nella sua dinamica relazionale e nelle sue diverse articolazioni. Particolare attenzione è assegnata ai rapporti tra teoria della richiesta, retorica e teoria dell'argomentazione che sono considerate entro la teoria generale della richiesta. Nella seconda parte è esaminato un tipo particolare di richiesta, la preghiera, sia in ambito profano sia in quello religioso. La preghiera è un tipo particolare di richiesta in cui svolgono un ruolo rilevante la credenza e quella che sarà chiamata parapersuasione.
Un passo assai oscuro del Libro dell'Esodo narra che Sfora, la moglie di Mosè, circoncise nella notte il proprio figlio, per impedire la morte dello sposo, minacciato da una figura angelica. Tale episodio offre a Gregorio di Nissa, nell'opera dedicata alla vita del Legislatore, lo spunto per proporre una interpretazione, di stampo alessandrino, relativa ai rapporti tra cultura pagana e fede cristiana.
L'obbiettivo del presente volume è di riportare in maniera chiara e dettagliata gli aspetti peculiari della vita delle aziende e delle persone che vi lavorano. In particolare si fa riferimento alla relazione dell'azienda con i propri clienti esterni e interni.