Pubblicato per la prima volta nel 1939 è uno dei primi romanzi dello scrittore italo-americano, riscoperto in Italia e in Francia alla fine degli anni Ottanta dopo un lungo periodo di dimenticanza. La saga dello scrittore Arturo Bandini, alter ego dell'autore, giunge in questo romanzo al suo snodo decisivo. L'ironia sarcastica e irriverente, la comicità di Arturo Bandini si uniscono alla sua natura di sognatore sbandato, che ne fa il prototipo di tutti i sognatori sbandati che hanno popolato la letteratura dopo di lui. Al centro della vicenda è il percorso di Bandini verso la realizzazione delle sue ambizioni artistiche e la sua educazione sentimentale dopo l'incontro con la bella e strana Camilla Lopez...
Un romanzo sul cinema, sulla Hollywood degli anni Trenta e Quaranta. Il romanzo estremo dello sdradicamento sotto le luci della Mecca del cinema. "In Fante - sosteneva Pier Vittorio Tondelli - c'è una visione dell'America, non tanto come terra promessa, come poteva apparire al padre abruzzese, ma da conquistare, come era nelle capacità di un individuo nato nel Nuovo Mondo, immigrato di seconda generazione. Fante ha seguito questo percorso di sogno lasciando Denver per approdare nella mitica terra della California. Di fronte a questo estremo, sarcastico, irriverente, indecente blasfemo, ironico romanzo si ha la certezza di essere di fronte a un grande narratore in cui una vita spesa a scrivere racconti produce l'ultimo, accecante, compatto frutto".
Ron Becker era solo un piccolo spacciatore quando è stato incarcerato. Ma nell'inferno di San Quintino una pena di due anni senza sconti basta a segnarlo per tutta la vita. In galera Ron conosce la violenza razziale, i soprusi dei secondini, il nonnismo dei detenuti "anziani". E, soprattutto, conosce Earl Copen, il Satana di quell'inferno, la bestia che gli insegnerà a essere peggiore di tutti quanti.
Se le avventure di Holden hanno avuto per l'America un valore emblematico, è in questi racconti che lo humor, la spietatezza, le grazia e la tragica amarezza di Salinger trovano la loro perfetta espressione. Il loro punto di partenza è il "parlato" più colloquiale e modulato sulle effimere cadenze della moda. Per Salinger solo i bambini e chi ha vissuto l'orrore della guerra è vicino alla verità. Il dialogo dei bambini è una finestra su una realtà diversa e vertiginosa. Ma anche una conversazione pomeridiana tra amiche o la telefonata di un uomo che è a letto con una donna non sua diventano occasioni di poesia, nutrita di grande pietà umana.
Dove sono le stelle? Perché chi si avvicina ai confini del drive-in muore orribilmente? E chi può avere interesse a tenere in ostaggio una folla istupidita, imbarbarita, inferocita, costretta oltretutto a vedere ininterrottamente "La notte dei morti viventi"? E la paura dilaga, anche al di qua degli schermi giganti su cui scorrono le immagini. Mentre in un primo momento a coloro che tentavano la fuga dal drive-in era riservata una fine orrenda, ora le cose sembrano andare diversamente: pare ci sia qualche temerario che possa varcare la soglia impenetrabile oltre la quale si vede solo il buio assoluto...
Una storia sulla tenacia, l'ingegnosità e l'impegno da consigliare a tutti come modello nel lavoro, negli affari e in ogni momento della vita. Una storia ambientata nell'America degli anni Venti, il cui protagonista Bill Peck mostra come diventare un irriducibile.
XVI secolo, Francia: Isabelle du Moulin è una splendida ragazza dai capelli color rame, chiamata da tutti nel villaggio con lo stesso nome della statuetta della Vergine che il duca de l'Aigle ha portato un giorno in paese: la Rossa. Dall'arrivo di Monsieur Marcel, coi suoi sermoni contro la Vergine, quel nome è diventato un tormento. Non è più un affettuoso nomignolo ma il nome di una strega, il sinonimo stesso di una malvagia creatura in un villaggio accecato dal fanatismo della Riforma. Quando resta incinta del giovane Tournier, a Isabelle non resta altro che abbracciare, dopo le persecuzioni seguite al Massacro di San Bartolomeo, fino in fondo la sorte dei Tournier: l'emigrazione nel villaggio svizzero di Moutier e un destino sconvolgente e inaspettato...
Venus ha sei anni ed è una degli otto bambini di una famiglia famosa per le sue difficoltà e per gli episodi di violenza. Venus non parla e non reagisce: a occuparsi di lei con molta dedizione è la sorella maggiore Wanda che è ritardata. Con il tempo e molto coraggio Torey Hayden scoprirà che in realtà Wanda è la madre di Dorothy e riuscirà a stabilire un rapporto con la bambina. Le sue capacità di insengnante unite alla grande forza dell'amore riusciranno ancora una volta nel miracolo.
Un mondo intermedio fra l'organico e l'inorganico, dove la droga, ogni sorta di droga, costituisce il collante universale, e la paranoia, con la sua inclinazione a trovare in tutto, e in primo luogo nella mente dei singoli come della società, qualche perverso agente di controllo, costituisce la "lingua franca", l'unica in cui personaggi larvali sono in grado di intendersi.
Omeros, aedo del tempo presente, racconta la storia di due pescatori, Ettore e Achille, innamorati della stessa donna, Elena, sensuale cameriera di un hotel di Santa Lucia, piccola isola sovrastata da due coni vulcanici, al centro del Mar dei Caraibi. E ogni personaggio, anche quelli di contorno, è come incastonato in un'aura luminosa, che scaturisce sia dalla felice irruenza del magma metaforico di Walcott, sia dal carisma di nomi, gesti e pensieri che riecheggiano, non senza venature ironiche, quelli dei corrispettivi eroi omerici. Ma il poema racconta anche la storia di un tradimento: l'isola, a lungo contesa dagli imperi rivali di Francia e Gran Bretagna, è stata infine consegnata ai turisti.