Ispirato al ritrovamento di un polveroso fez nella soffitta della casa dei genitori, Jeremy Seal parte nel 1993 per la Turchia con l'intento di ricostruirne la straordinaria storia. Nel 1925 Kemal Ataturk, padre della Turchia moderna, proibì al popolo turco di indossare il tradizionale copricapo come segno di modernizzazione. Quasi settanta anni dopo Seal intraprende una diligente ricerca sulle tracce del fez, ormai introvabile dappertutto, attraversando un paese diviso tra tradizione e modernità, tra influenza europea e islamica.
Istanbul, anni Trenta, nel corso di un ricevimento Charles Latimer, giallista inglese di successo, viene avvicinato dal colonnello Haki, ufficiale dei Servizi Segreti e scrittore alle prime armi. Haki allude a Dimitrios Makropulos, il più grande criminale europeo di quegli anni, coinvolto in ogni delitto, compreso il traffico di eroina e l'assassinio politico. E così ha inizio l'"esperimento investigativo" di Latimer, che inseguirà il criminale fra le rive dell'Egeo, i quartieri turchi di Sofia, i boulevard di Bucarest.
Villa Ventosa è una casa di campagna circondata da un incantevole parco che viene sistematicamente devastato dalla furia della padrona di casa, l'eccentrica Lilith Collett, che nella sua vita ha detestato ogni istante in cui ha dovuto essere madre. Ma per i suoi quattro figli viene il momento della rivolta, complici l'omosessualità di William e il promesso sposo di Barbara, un seducente cameriere spagnolo dall'improbabile nome di Miguel Angel Arqueso Algaron Perz de Vega. Tanto basta perché si scateni una trascinante sequenza di eventi comici che coinvolgono tutti i membri della famiglia.
Dopo un periodo in terraferma, il comandante Jack Aubrey ottiene il comando di una fregata, la Boadicea, ammiraglia di una squadra allestita per neutralizzare quattro potenti navi francesi che stanno ostacolando il traffico dei velieri della Compagnia delle Indie nelle acque di Mauritius e delle Réunion, al largo del Madagascar. Come sempre lo accompagnerà l'inseparabile Stephen Maturin, che gli sarà quanto mai d'aiuto come consigliere e informatore, soprattutto quando la Boadicea dovrà far tuonare i suoi cannoni contro le navi di Napoleone.
Elizabeth, lasciata la famiglia e l'Irlanda per vivere una vita più autonoma, deve ritornare a Dublino perché la madre è morente. La donna non può parlare, e scrive lettere alla figlia nel tentativo di riprendere il colloquio con lei interrotto anni prima. Elizabeth le legge a poco a poco, superando gli antichi dissidi, riscoprendo un intenso legame affettivo che la legava alla madre e ritrovando al tempo stesso un dialogo commosso con il fratello. Alla fine, quando la madre morirà, fratello e sorella decideranno di conservare la vecchia casa di famiglia come simbolo di una memoria ancora viva e di sentimenti profondamente radicati.
Aubrey e Maturin sono di nuovo in mare. Jack Aubrey, sommerso dai debiti in seguito a investimenti sbagliati e privato dei favori dell'Ammiragliato a causa dell'avventatezza politica del padre, deve mettersi al servizio di Worcester, un vecchio uomo d'arme. Aubrey lascia quindi a cuor leggero l'Inghilterra e riesce a fare in modo che la nave di Worcester sia la più efficiente per bloccare la flotta di Napoleone. Il fidato compagno Maturin, che si è finalmente sposato con la donna tanto a lungo inseguita, deve invece affrontare un rischioso compito di spionaggio: infiltrarsi in un territorio nemico.
A Hope, selvaggia cittadina del Montana, sono tornati i lupi: fanno strage di animali, si avvicinano ai bambini. La gente ha paura ed è pronta a ucciderli. In questo clima di tensione, arriva da New York una biologa specialista di lupi, Helen, una ragazza insicura e assillata dalla vita, che ha l'incarico di proteggere gli animali da coloro che vorrebbero distruggerli. Con lei, sulle tracce del branco, c'è un diciottenne timido e sensibile, Luke, che ha imparato a "parlare" con i lupi.
Ultimo libro pubblicato da Chatwin, questo romanzo fu subito salutato come "una gemma squisita, compatta, luccicante, riccamente sfaccettata".
"Conan Doyle sarà commerciale finché si vuole, ma è scrupoloso, accurato, non privo di un certo piglio classico. La sua pagina è discretamente elaborata, consistente, perfino elegante; non corre via come un monotono flusso di cliché. Se la paragoni alla prosa di certe narrazioni coeve e altrettanto popolari (per esempio Fantomas, Arsenio Lupin) la differenza è enorme." (Carlo Fruttero e Franco Lucentini)