Il racconto ravvicinato dell'imponente rivolta avvenuta nel carcere di San Vittore a ridosso del secondo dopoguerra. Bevilacqua ritrae un ribelle, Ezio Barbieri, costretto da sempre a recitare se stesso, alla ricerca dell'impossibile rivalsa contro un destino fallimentare, sullo sfondo di un carcere che ribolle di piccoli e grandi delinquenti. Un possibile punto di svolta, un momento cruciale per il futuro dell'Italia osservato dall'alto delle celle degli sconfitti, attraverso il risentimento di un uomo solo accerchiato dall'esercito e dal suo passato.
Il racconto di Sergio, Mario, Ildebrando, che sono i quattromarmocchi" protagonisti di questa storia. In un susseguirsidi aneddoti, l'autore ci apre le porte della sua casa: e un Giordani diverso, "domestico", ben presente nella vita dei propri figli, amorevolmente impegnato nella loro crescita. "
L'esercito regolare, i banditi karimojong, i ribelli del Lord's Resistance Army, le bande dei bambini soldato, la guerra, i campi profughi. È l'Uganda dove si muove Pietro, un volontario italiano il cui destino incrocia quello dei fratelli Oboke Owen, Charlie e Lester. Una storia africana raccontata all'ombra dell'albero dei piedi alti.
"È il mio primo libro. L'ho scritto a 27-28 anni, nel 1929-1930, al mio paese, mentre mio padre moriva di cirrosi epatica [...] Mentre lui agonizzava io scrivevo. Scrivevo a mano. Scrivevo anche di notte, a ritmo variabile: a volte ho delle prontezze prodigiose e la roba mi viene subito, altre volte continuo a scrivere e rivedere. Non so perché mi sono messo a lavorare a Parliamo tanto di me: forse era un modo per fare comunque il mio mestiere, nonostante le circostanze; forse era una rivolta di vita contro il morire di mio padre; o semplicemente c'era in me, senza che lo sapessi, una natura di scrittore." Il libro fu un successo clamoroso e segnò l'inizio della fortunata carriera letteraria di Zavattini.
Il 1° ottobre 1862 un "fatto criminale di orrida novità" funesta Palermo: alla stessa ora, in luoghi quasi equidistanti, vengono pugnalate tredici persone. A investigare su quella che subito appare come una sinistra macchinazione è il procuratore Guido Giacosa, di recente arrivato dal Piemonte e già impaziente e insofferente nei confronti dei palermitani. L'inchiesta conduce ben presto a individuare nel principe di Sant'Elia, ricchissimo e rispettatissimo senatore del Regno d'Italia, l'insospettabile mandante. Con crescente angoscia, con disperazione, fra complotti, doppie verità e "sommessi sussurri", avvalendosi solo della testimonianza di pentiti e spie, Giacosa affronterà l'immane difficoltà di costruire una solida accusa.
La Cassa di credito cooperativo del Tagliamento e del Piave, nel cui ufficio legale lavora Giulio Rovedo, il protagonista, viene repentinamente assorbita da Bancaalleanza. Amon Gottman, l'uomo che ha guidato la fusione, è una figura spietata e ambigua. Cecilia Mazzi, il nuovo capo del personale, circuisce Rovedo e fa in modo che la cosa giunga alle orecchie della moglie di lui, che non esita a metterlo alla porta. Ma dietro questo inspiegabile comportamento non si cela un modo per far fuori un dipendente scomodo, ma qualcosa di molto più misterioso, e infatti proprio lo stabile dove Giulio Rovedo stabilisce il suo alloggio temporaneo diviene l'epicentro di strani accadimenti.
Grandi pittori colti nei diversi momenti della loro creazione artistica, quadri celebri e meno noti, i soggetti stessi di alcune opere pittoriche: Marcello Fois li ha scelti, seguendo l'onda delle emozioni e dell'interesse che gli suscitano dentro, come protagonisti di affascinanti racconti, dove l'invenzione narrativa si specchia con la passione dello stesso autore per la pittura.
Pubblicato nel 1528, dopo una tormentata storia di riscrittura, Il Cortigiano diventa subito uno dei libri più letti e amati nell'Europa delle corti. In questa edizione, in cofanetto, viene presentato il testo e un volume di guida alla lettura curato da Amedeo Quondam.
Con grazia e ironia, Luciano De Crescenzo racconta i miti greci, storie che parlano di dei, eroi, ninfe, sirene ma anche di uomini comuni con le loro grandezze e le loro miserie, vicende d'amore, imprese avventurose, imprevedibili metamorfosi, eroiche epopee.
In cofanetto vengono riproposti i tre volumi dell'epopea di Alessandro Magno raccontata da Valerio Massimo Manfredi: "Il figlio del sogno", "Le sabbie di Amon" e "Il confine del mondo".
"Con un gusto ardimentoso ed enciclopedico Ripellino passa in rassegna una folla di persone, luoghi, libri, ombre, edifici, relitti, echi e bagliori della civiltà praghese: sepolcrali ossessioni alchemiche di Rodolfo II e passeggiate notturne di Kafka, taverne picaresche del soldato S'vejk e antri del Golem, caffè letterari e chiese spettrali, tutti travolti dalla continua sopraffazione politica-etnica-religiosa che ha visto il calvario boemo sotto il tallone della Controriforma, di Hitler, di Stalin e dei suoi successori." Claudio Magris. Il libro, a metà tra saggio e romanzo, è stato pubblicato per la prima volta nel 1973.