Questo volume contiene gran parte dei racconti scritti da Moravia tra il 1927 e il 1951, già variamente distribuiti in raccolte più brevi. I primi risalgono agli anni in cui Moravia lavorava al suo primo romanzo "Gli indifferenti" (1929) e denotano la maturità tecnica ed espressiva dell'autore.
I racconti di Giuseppe Zigaina sembrano sequenze di un sogno ricorrente. I "sabati fascisti" passati nelle aule deserte a disegnare sulla lavagna, in una terra di confine in cui tutti parlano sloveno. La casa in cui scopre il suo unico, irripetile universo. Il tentativo di ricostruire quel mondo, l'immancabile nostalgia. Fondamentale la figura del padre, fu lui il primo a "incorniciare" i suoi disegni con un tratto di matita. Poi gli altri incontri: Elisa con il suo profumo mescolato a quello intenso dell'acqua ragia, Tommaso, il professore che dipinge, la violenza degli odori, la confusione di sogni, il decadere di ogni cosa, il verde del paesaggio che entra dentro di lui con ogni variazione di tonalità e trasparenze.
Prima raffigurate nell'antica Grecia come uccelli rapaci con testa e bionda chioma di donna, poi dal Medioevo in avanti come donne a coda di pesce, le sirene sono da sempre con insidioso canto simbolo della seduzione intellettuale. Nei quattro episodi del libro, che vanno dai remoti tempi omerici all'oggi, Maria Corti illumina quella strana avventura di seduzione per cui "Sirene e naviganti si desideravano reciprocamente". Gli esiti sono fabulosi, drammatici o ironici, tutti conditi da un sottile chiacchierio delle Divine. Prefazione di Cesare Segre.
"La produzione in prosa di Saba è relativamente scarna (se paragonata a quella di molti altri poeti del Novecento da Ungaretti a Montale, a Sereni, a Caproni). Si possono individuare tre nuclei cronologici in cui sembra concentrarsi la gran parte del lavoro in prosa di Saba: il primo da collocare tra il 1910 e il 1915, il secondo tra il 1944 e il 1948, il terzo infine tra il 1952 e il 1953. " (Dall'introduzione di Mario Lavagetto).
Una giornata di pioggia e di uccelli che sporcano le strade, una ragazza di quindici anni che scivola e cade dal motorino. Una corsa in ambulanza verso l'ospedale. Lo stesso dove il padre lavora come chirurgo. È lui che racconta l'accerchiamento terribile e minuzioso del destino. Il padre in attesa, immobile nella sua casacca verde, in un salotto attiguo alla sala operatoria. E in questa attesa, gelata dal terrore di un evento estremo, quest'uomo, che da anni sembra essersi accomodato nella sua quieta esistenza di stimato professionista, di tiepido marito di una brillante giornalista, di padre distratto di un'adolescente come tante, è di colpo messo a nudo, scorticato, costretto a raccontarsi una verità straniata e violenta. Parla a sua figlia Angela, parla a se stesso. Rivela un segreto doloroso, che sembrava sbiadito dal tempo, e che invece torna vivido, lancinante di luoghi, di odori, di oscuri richiami. Con precisione chirurgica Timoteo rivela ora alla figlia gli scompensi della sua vita, del suo cuore, in un viaggio all'indietro nelle stazioni interiori di una passione amorosa che lo ha trascinato lontano dalla propria identità borghese, verso un altro se stesso disarmato e osceno.
Ambientato nel primo quindicennio del Settecento, il romanzo di Camilleri si ispira ad un episodio della storia siciliana. Erano gli anni in cui la Sicilia era con i Savoia, si succedevano rivolte e rivoluzioni. Per sei giorni Girgenti diventò un regno indipendente con un contadino che si autoproclamò re. Si chiamava Michele Zosimo, nei giorni dell'insurrezione pare bevesse vino mescolato a polvere da sparo. Re per soli sei giorni, una volta sedata la rivolta, venne ucciso.
La Cantica della penombra e della speranza. Qui si muovono gli uomini che sanno di poter raggiungere la soddisfazione piena e di poter colmare il desiderio di eterno che muove il cuore e la ragione. In questa arte della Commedia, Dante imprime in modo indelebile, come solo la grande arte sa fare, le figure di una umanità in cammino e in tensione verso il vero bene.
Dalla foresta dell'India ai mari della Malesia. In questo romanzo entrano in scena Sandokan, la "Tigre della Malesia", in perenne lotta lontro gli inglesi guidati da James Brooke, lo "sterminatore di pirati", e poi Janez, il flemmatico portoghese dall'eterna sigaretta in bocca e Marianna, la "Perla di Labuan". Con le illustrazioni della prima edizione ad opera di Carlo Linzaghi.
La prima parte del viaggio dantesco, in mezzo al dolore dell'umanità che ha perduto il proprio vero bene. Uno straordinario affresco di personaggi e di figure colte nelle situazioni più colorite e commoventi. Comicità, tenerezza e senso tragico si mescolano nella plastica visione di una "perduta gente" ove è possibile riconoscere l'attualità di quanto deturpa il vero volto umano.