Il titolo originale del romanzo "Hagoromo" (letteralmente: abito di piume) indica un particolare tipo di kimono leggerissimo con dei lunghi nastri indossato dalle tennyo, sorta di donne-angelo, che serviva per volare tra il mondo terreno e l'aldilà. Il ritorno di Hotaru, la protagonista di questo struggente romanzo, nel paese natale rappresenta il suo hagoromo, un vestito che le permette di librarsi in volo alleggerita dal dolore per la perdita della persona amata.
Nel 1535 l'Europa, lacerata dallo scisma di Lutero, è incendiata da improvvise e violente ribellioni contro la Chiesa cattolica e il Papa. A Münster, Bernd Rothmann, un giovane predicatore cresciuto sotto l'ala protettrice del vescovo della città tedesca, capeggia una rivolta, presto soffocata, contro la corrotta gerarchia cattolica. Diciotto anni dopo, a Lione, l'Inquisitore generale riceve l'ordine di identificare l'autore di un libro anonimo, un trattato velenoso e erudito, che si fa beffe del dogma dello Spirito Santo. L'incarico è affidato a Pfister, un tipografo di Lione, uomo di immensa cultura. Ma quale legame intrattiene Pfister con le vicende di Münster di diciotto anni prima e con il visionario predicatore Bernd Rothmann?
Il diario di Masha Rolnikaite, cominciato nel 1941, è stato scritto su fogli occasionali, poi a mente, poi sulla iuta strappata ai sacchi di cemento, quindi copiato su minuscoli striscioline nascoste in una bottiglia, e infine trasferito - nella primavera del 1945, di getto - sulla carta. All'inizio Masha è una ragazzina di tredici anni che assiste allo smantellamento della Vilna ebraica (la Gerusalemme d'Europa), e annota tutto, fino a quando la madre, troppo preoccupata delle possibili conseguenze, glielo vieta. Ma Masha sembra non poter smettere di osservare, e di raccontare. Pubblicato per la prima volta nel 1963 nella traduzione lituana procurata dalla stessa autrice, il diario apparve in versione integrale solo nel 2002 in lingua tedesca.
La madre di Rakhi ha un dono: sa interpretare i sogni delle persone e leggere il loro destino. Rakhi invece, nata e cresciuta in America, si sente esclusa da tutto ciò che è indiano. Combatte ogni giorno con l'ex marito per l'affetto della figlioletta Jona, combatte per far sopravvivere il ristorante che ha aperto con l'amica Belle. Ma le sue battaglie sembrano di colpo superate di fronte agli eventi tragici della Storia, che la guidano verso una comprensione più profonda di sé e del proprio destino.
Tornato da un breve viaggio d'affari, Aguilar ritrova in una camera d'albergo, dove lo ha convocato uno sconosciuto, la sua compagna Agustina in preda al delirio. Agustina è la bellissima figlia di un latifondista colombiano, un'affascinante maga hippy con capacità divinatorie, spesso in preda a manie depressive e turbe psichiche. Aguilar è un ex professore di letteratura all'università, più anziano di lei, divorziato e comunista. Poco tempo dopo, arriva in casa della coppia zia Sofi, una donna di cui Aguilar ha sempre ignorato l'esistenza ma che si comporta nei confronti di Agustina come fosse la madre. Il professore lentamente si rende conto di quale coacervo di dolore, odi sopiti e passioni represse sia la famiglia della sua compagna.
Clarin è un giovane avvocato di successo. Scrive per prestigiose riviste e cerca di condurre un'esistenza piacevole. In questo fine settimana di Pentecoste ha deciso, ad esempio, di trascorrere un paio di giorni nella sua casa nel Canton Ticino. Sarebbero stati sicuramente giorni appaganti, se non avesse incontrato sulla terrazza dell'hotel Bellevue quello strano tipo, quel cinquantenne bizzarro... Loos. Un bicchiere di vino, e ha finito col passare due notti di seguito a discutere di tutto: di Dio, del mondo, dei tempi in cui viviamo, delle donne con un'intimità che non pensava di poter avere con un uomo. Un incontro che presto si trasforma in un duello e che, forse, non è affatto casuale...
Trascinato per l'Europa dai suoi genitori, tra il lusso e l'indigenza, un ragazzo americano si consola sognando di essere il Principe Marco Giovanni Lorenzo Alessandro Ippolito Borghese, in attesa che la sua vera famiglia arrivi a salvarlo dalla miseria. A quattordici anni decide però di smetterla con i sogni a occhi aperti e si impegna con ardore nella ricerca di una nave affondata con un favoloso tesoro, di cui ha letto in un vecchio libro. La sua determinazione a diventare un milionario, "senza fare del male a nessuno, se non ai pesci", lo porta a un'isola delle Bahama e all'incontro con la moglie trascurata di un marito geloso, con cui inizia un'appassionata relazione.
Lara è una donna in crisi. Il marito l'ha abbandonata improvvisamente per una più giovane di lei. Disperata, lascia Milano e, su consiglio di un amico, parte per il Perù. A contatto con una cultura e un ambiente tanto differenti dai suoi, impara a scoprire se stessa, diventando forte, indipendente, femminile e saggia. Tata Sabino e Mama Maru, i suoi maestri curanderos, la guidano in un percorso iniziatico che la porterà a superare prove che prima pensava impossibili: domare e cavalcare animali selvaggi, andare in cerca di visioni nella foresta amazzonica, tuffarsi in lagune gelate, attraversare ponti sospesi sull'abisso, conoscere la sessualità sacra. Fino a scoprire e fare proprio un modo sconosciuto e più autentico di essere donna.
"Il curioso inopportuno" è una delle due lunghe novelle intercalate nel Don Chisciotte che, sin dall'uscita del romanzo, sono state al centro di un ampio dibattito critico a proposito della "opportunità" o meno della loro presenza nello svolgimento del capolavoro di Cervantes. "Inopportuno" nella novella è soprattutto il comportamento di Anselmo, che sposo felice della bella Camilla, decide di metterne a prova la fedeltà, scegliendosi come rivale proprio l'amico fraterno Lotario. Alla fine, come scrive Nardoni nella postfazione, la novella si rivela come uno dei numerosi, incantevoli paradossi del capolavoro di Cervantes, proprio perché "viene proposta come "exemplum" veritiero in un libro che narra la fine non solo degli "exempla", ma di un'epoca intera".
Il viaggio, il vagabondaggio per il mondo, è qui che si collocano le storie raccolte in questo libro. Lo scrittore narra le vicende di personaggi anonimi e marginali incontrati per il mondo, uomini e donne che hanno in comune l'aver fatto della propria vita una forma di resistenza. Un amico cileno che ha diretto la rivista Analisis, prima barricata della lotta contro Pinochet. Un cantante che ha partecipato alla Primavera di Praga. Un cameraman olandese ucciso dall'esercito del Salvador. Uomini che non hanno mai sperato di uscire dai margini, ma che per una volta sono affiorati, con le loro storie, dal buio dell'oblio. Come le rose che, in un solo giorno dell'anno, ricoprono il deserto di Atacama. Il libro è ripresentato con una nuova veste grafica.
Due fratelli cantastorie, due menestrelli irriverenti e iconoclasti, la loro vita e i loro vagabondaggi, di cui si è persa la memoria e di cui rimangono solo confusi e casuali frammenti, riscoperti in questo libro ironico e divertente scritto da due protagonisti della letteratura sudamericana. Sotto le mentite spoglie di due filologi paludati che si scambiano lettere e informazioni, integrando la reciproca conoscenza dei misteriosi fratelli, Sepúlveda e Aparaín ricostruiscono le origini e le disavventure sudamericane di una coppia di giullari, costruendo a quattro mani una parodia del genere epistolare e non risparmiando con la loro bonaria vena irriverente gli ambienti letterari e la cronaca di oggi.