
Nella tarda estate del 1939, mentre sull'Europa siu addensano le nubi minacciose della guerra, Freya Stark venne assunta dal Ministero dell'Informazione. La sua conoscenza della lingua araba sarebbe stata preziosa per una missione di osservatrice e di mediatrice che l'avrebbe condotta nel corso di quattro anni in giro per il Medio Oriente. Questo libro è il resoconto di quella missione, ma offre anche un quadro d'insieme dello scacchiere mediorientale durante la seconda guerra mondiale.
"L'intera storia d'Italia - e gran parte di quella Europea - sembra concentrarsi in questa terra singolare e affascinante" scrive Francine Prose in questo resoconto di un viaggio attraverso la terra, la storia e il presente contraddittorio della Sicilia. Cattura i luoghi e le genti proponendo un racconto denso di vita quotidiana e un'esplorazione attenta del passato. Dallo splendore dell'anfiteatro greco di Siracusa alla fantasia del barocco seicentesco di Noto, dal piacere del girovagare tra le botteghe, allo sfarzo del carnevale di Acireale: appare immediatamente chiaro come questa terra mediterranea abbia potuto stregare chiunque l'abbia visitata nel corso dei secoli.
Si va in Grecia per visitarne le antiche rovine, si va in Turchia per visitare la Hagia Sophia e in Russia per vedere il Cremlino e la Piazza Rossa, ma Alexia Brue comincia il suo lungo viaggio con un obiettivo diverso: visitare i bagni turchi di tutto il mondo. Dalla Russia alla Finlandia, passando dalla Grecia alla Turchia al Giappone, Alexia Brue si immerge letteralmente in ogni hammam, sauna, banja e onsen trovandone di volta in volta di deludenti e di assolutamente sublimi. E, attraverso la sua esperienza, ci introduce al mondo nascosto e perduto del bagno pubblico, alla sua cultura, alle sue atmosfere, ai rituali e agli accoliti che condividono la sua ossessione.
Due viaggi in Micronesia dischiudono a Sacks una prospettiva sconfinata di orrori, meraviglie e misteri: la cecità cromatica completa ed ereditaria che si manifesta a Pingelap e Pohnpei, in una terra che è un tripudio di colori; il devastante e inspiegato "lytico-bodig" che colpisce con una paralisi progressiva solo certi abitanti dell'isola di Guam e solo quelli nati in determinati anni. Sacks racconta questi suoi viaggi passo per passo, o meglio salto per salto dei minuscoli aerei che lo trasportano come cavallette da un'isola all'altra. Un racconto che, con partecipazione profonda e magistrale arte narrativa, mette di fronte il lettore all'indecifrato rapporto fra la mente e la natura che ci circonda e di cui siamo fatti.
In una terra immensa e misteriosa come nessuna, madre e figlia si scoprono guida una all'altra in un viaggio che mescola i grandi cicli della natura e della vita. Trascorrono dodici giorni navigando lungo lo Enisej, da Krasnojarsk a Dudinka, passando per molte città. Un viaggio dentro e fuori la storia, quella immensa della Russia e quella personale, unite dalla corrente di un fiume che più di altri ha raccolto i protagonisti, le speranze, i drammi del popolo russo. Sullo Enisej nel XVII secolo i cosacchi costruirono le prime città della conquista siberiana. E ancora sullo Enisej nel 1897 fu esiliato Lenin, nel 1904 Stalin e in era sovietica, migliaia di prigionieri. Ma a fine viaggio, è bello sentire che in Siberia si nasce e si torna a vivere in due.
Nella primavera del 1999, a sessant'anni suonati, Bernard Ollivier parte per Istanbul, zaino in spalla, con la ferma intenzione di raggiungere, a piedi, Xi'an in Cina: 12.000 chilometri lungo la leggendaria Via della Seta. Nel corso delle sue tappe, l'autore si riposa scrivendo. Il primo volume del suo avvincente ed eccentrico resoconto, dedicato alla difficile traversata dell'altipiano dell'Anatolia, è comparso in Francia nel 2000. In questo nuovo libro Bernard Ollivier riprende il racconto. Dalla primavera all'autunno 2000, al dileguarsi dell'inverno che avrebbe impedito il valico dei colli, supera gli ultimi passi montani del Kurdistan e attraversa gran parte dell'Iran prima di ritrovarsi, a luglio, faccia a faccia col terribile Karakoum.
Spartito in quattro racconti, "Vertigini" è un libro in cui domina il tema del viaggio: un errare che ha per protagonisti non solo il narratore nelle sue lunghe peregrinazioni fra Vienna, Venezia, Verona e i luoghi dell'infanzia nelle Alpi bavaresi, ma anche scrittori come Stendhal, Casanova e Kafka, ritratti durante i loro soggiorni in Italia. Stazioni ferroviarie e camere d'albergo, fughe di case e alberi dietro i finestrini di un treno, compagni di viaggio che paiono minacciose reincarnazioni di personaggi storici, estenuanti itinerari cittadini con lo zaino in spalla scandiscono questi percorsi nello spazio e nel tempo: percorsi interiori, alle radici della malinconia e del ricordo, cui solo la scrittura può restituire la vita.
In questo libro Cees Nooteboom riunisce testi di diversa natura apparsi qua e là nel corso degli anni per dare vita a un suo personalissimo hotel. "Sono stato in molti hotel negli ultimi 50 anni. Ho costruito un hotel nella mia mente che è povero e ricco, che è terzo mondo e primo mondo. Ho un numero infinito di stanze, e in ognuna di queste stanze ho scritto qualcosa perché ho lavorato molto viaggiando" ama dire l'autore a proposito di questa raccolta. Entriamo con lui nelle stanze più disparate, grazie a un libro che è un viaggio della memoria e viaggio nel viaggio. Un libro dedicato ai viaggiatori, a chi intende il viaggio non come fuga, ma come strumento di conoscenza di sé.
A nessun occidentale è mai riuscita, prima di Jeffrey Tayler, l'impresa di viaggiare a dorso di cammello lungo l'intero Draa. In conpagnia di Hassan, il capospedizione che non guarda mai indietro, perché è abitudine dei beduini guardare sempre avanti durante la marcia, per non disturbare le funzioni corporali dei compagni di viaggio, di Mbari e di un trio di cammelli, Tyler scopre, nel suo epico viaggio, la purezza della vita nella grande "Valle delle casbah": gli affascinanti corridoi labirintici e i magici cortili, la grande ospitalità dei berberi, la bellezza muta del deserto.
Dopo "Bad Land", l'autore inglese riprende la sua esplorazione dell'America meno conosciuta affrontando l'oceano o meglio il Passaggio Interno, un dedalo di bracci di mare che si estende dall'estremo Nordovest degli Stati Uniti continentali all'Alaska, lambendo la costa occidentale del Canada. Attraverso lo specchio deformante dell'Alaska, l'ultima frontiera, terra dello sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali e dei miraggi di arricchimento facile, delle città che nascono e muoiono nell'arco di una generazione e degli orsi che frugano nei bidoni dell'immondizia, Raban ci offre un ritratto dell'America pieno di contraddizioni e di fascino.
Simone Moro in questo libro racconta la spedizione sull'Annapurna del 1997 che è costata la vita ai suoi due compagni di cordata e che lo ha visto "miracolosamente" sopravvissuto alla valanga che ha ucciso gli altri e che lo ha fatto volare 800 metri. E così parte dalla sua infanzia e cerca di spiegare come mai ha fatto della montagna il suo mestiere, perché scalare è la sua vita, e che cosa significhi per lui raggiungere la vetta. Ci racconta le sue esperienze, le sue paure, i suoi dubbi e la grande indimenticabile amicizia tra lui e Anatoli Boukreev, il grande alpinista russo morto sull'Annapurna.