Ne "Il Signore degli Anelli", Tolkien non si è limitato a inventare una storia: in essa ha raffigurato un tempo (le tre antiche Ere del mondo) e un luogo, la Terra di Mezzo. Quest'ultima, così come è descritta da Tolkien, si configura come una delle terre rappresentate negli antichi atlanti medioevali, dove lo spazio geografico è un'esibizione esemplare della Creazione, della volontà divina che in essa ha disposto anche i mezzi per attraversarla.
'Lo Hobbit' narra la storia di Bilbo Baggins uno hobbit tranquillo e contento la cui vita viene totalmente sconvolta nel momento in cui si unisce al mago Gandalf e a tredici nani nel tentativo di riconquista del tesoro rubato a questi ultimi. La loro avventura si rivelerà un viaggio colmo di pericoli; alla fine sarà Bilbo che da solo dovrà affrontare Smaug, il drago più temuto e custode del tesoro rubato. Il testo è accuratamente adattato dal racconto originale e questa edizione è illustrata da David Wenzel.
Il 25 dicembre 1920 J.R.R. Tolkien cominciò ad inviare ai propri figli lettere firmate Babbo Natale. Infilate in buste bianche di neve, ornate di disegni, affrancate con francobolli delle Poste Polari e contenenti narrazioni illustrate e poesie, esse continuarono ad arrivare a casa Tolkien per oltre trent'anni, portate dal postino o da altri misteriosi ambasciatori. Una scelta di questi messaggi annuali, trascritti a volte in forma di colorati logogrifi, formano questa fiaba intitolata "Le lettere di Natale", scritta a puntate da un Tolkien non tanto in vena di paterna e didattica allegria, quanto in groppa all'ippogrifo della sua fantasia filologica e ironica.
In un giorno imprecisato, agli inizi del XXI secolo, un gruppo di scienziati scopre, sepolto in un cratere lunare, un misterioso monolito. I controlli rivelano che risale a tre milioni di anni prima: è la prova inconfutabile dell'esistenza degli extraterrestri. L'oggetto, sfiorato dalla luce dell'alba lunare, emette un segnale radio di incredibile potenza. Ha così inizio l'avventura: un'astronave, la Discovery, con a bordo 5 uomini (3 dei quali ibernati) e un calcolatore di illimitate capacità, Hal 9000, intraprende un viaggio di 1540 milioni di chilometri, verso Saturno e il suo mistero. Ma li attende una scoperta sconvolgente: Saturno non è il punto d'arrivo, ma solo il punto di partenza dell'odissea fra le stelle...
La rocambolesca vicenda ha inizio quando Mr. Bliss, che indossa un copricapo smisuratamente alto e possiede un fantastico animale che ha nome Giraniglio, prende la bizzarra decisione di acquistare un'automobile gialla con le ruote rosse e si mette subito in viaggio per far visita agli amici. I disastri che l'automobile provoca e ai quali non è estraneo lo stile di guida dell'avventuroso Mr. Bliss coinvolgono alcuni contadini, tre orsi e infine tutti gli abitanti del villaggio. Questa edizione riproduce esattamente le pagine del manoscritto originale di Tolkien, che ha disegnato le illustrazioni e, attorno a queste, ha scritto le parole del racconto, in inglese; a fronte di ogni pagina c'è la traduzione italiana.
Le avventure del capitano Orso Blu, nato (forse) dalla schiuma di un'onda, in un mondo in cui tutto è possibile, tranne la noia: nel continente di Zamonia, dove l'intelligenza è una malattia contagiosa e le tempeste di sabbia sono quadrate, dove in ogni situazione idilliaca è in agguato un pericolo, dove abitano tutti quegli esseri solitamente banditi dalla vita d'ogni giorno. E dove il prof. dott. Abdul Noctambulotti può aprire una scatola di sardine con la sola forza del cervello. Un "fantasy" che fonde immaginazione straripante e ironia demenziale con profondità e raffinatezza di stile. Per lettori di tutte le età.
L'opera si compone di una prima parte più ricca, intitolata "La creazione della Terra-di-mezzo", centrata sul "Simarillion" - l'opera principale, mai conclusa, base delle opere più popolari di Tolkien - e sulla prima originale stesura delle sue storie, scritte dopo la Prima guerra mondiale e raccolte con il titolo "Racconti perduti". Vi sono anche storie tratte dai "Racconti ritrovati" e dai "Racconti incompiuti". Segue poi un saggio, "Il vizio segreto", sul significato di lingua e suono e sulla creazione di una lingua fantastica.
Il libro contiene alcune fiabe di J. R. R. Tolkien, precedute da un saggio sulla fiaba. Accostare la saggistica e la narrativa di Tolkien non vuol dire giustapporre due settori della sua attività, ma offrire due profili diversi dello stesso scrittore. Sia nella critica che nel racconto di Tolkien si nota la stessa grande e tipica qualità: la serietà del mistico e del metafisico è sempre mediata dall'umorismo, come è sempre filtrata dall'erudizione.
Il ciclo dei racconti di Tolkien rappresenta la prima opera di grande respiro dello scrittore inglese. Questa serie di storie brevi, iniziata nel 1916, si affianca alla famosa "trilogia" de "Il Signore degli Anelli", che sta conoscendo una rinnovata fortuna presso i lettori. "Racconti perduti", che fa seguito a "Racconti ritrovati", è il secondo volume che Christopher Tolkien ha ricavato da vecchi quaderni appartenuti a suo padre. Alcune di queste storie si richiamano direttamente a opere come "Il Silmarillion", mentre altre esistono solo come schema o appunto che Christopher ha raccolto e analizzato per ricostruirne poi la forma definitiva. Si accresce così il valore di questa raccolta, che rappresenta una pietra miliare nella narrativa fantasy.
Universo fantastico di immagini e di personale mitologia, i "Racconti ritrovati" segnano l'inizio della creazione fiabesca di Tolkien. Vi si trovano i grandi temi narrativi del cosmo tolkieniano, che accompagneranno poi per decenni la sua straordinaria produzione: la musica degli Ainur, con la quale il dio supremo dà forma al mondo; i grandi Dei, gli Ainur appunto, che si innamorano della loro stessa creazione e vi si rifugiano, edificando le dimore leggendarie; la lotta mai conclusa contro Melko; l'avvento nel mondo degli Elfi. Iniziati tra il 1916 e il 1917 i "Racconti ritrovati", primo volume di una trilogia che racchiude il nucleo fondamentale della mitologia di Tolkien, sono qui accompagnati dal puntuale commento del figlio Christopher Tolkien.
Tolkien ripropone in questi sedici racconti in versi il suo fantastico Medioevo. Si passa da filastrocche scioglilingua a vere e proprie ballate romantiche, in un'accurata versione italiana che, evitando una piatta trascrizione letterale dei testi, si sforza invece di rispettarne la struttura, di riprodurne la musicalità, di ricostruirne la ricchezza di significati allegorici e rituali. I testi sono preceduti da una prefazione dello stesso autore. Testo inglese a fronte.
Una raccolta di scritti "non fictional" - saggi, diari, riassunti di trame, discorsi, interviste - di uno tra i più celebri scrittori di science fiction. Fra gli scritti qui raccolti appaiono quelli, teosofici, dedicati alla "descrizione in forma astratta di un nuovo modello di realtà", quelli, letterari, in cui si discutono revisioni e continuazioni di romanzi già pubblicati e, ancora, quelli dedicati al rapporto fra Dick e il cinema (trame, soggetti, sceneggiature).