L'"Elegia a Bartolomeo Fonzio" e l'"Epicedio di Albiera degli Albizi", composti verso la fine del 1473, sono le prime grandi prove poetiche di Angelo Poliziano, e si collocano tra i prodotti più significativi della letteratura umanistica del secondo Quattrocento. I due testi rivelano anche il ruolo politico svolto da Poliziano a sostegno della Firenze medicea. L'Elegia e l'Epicedio non avevano fino ad oggi ricevuto adeguate cure filologiche ed esegetiche. Questa edizione critica dei due componimenti è corredata di versione semiritmica e di un commentario erudito; completano il volume un'ampia Introduzione e una dettagliata Nota ai testi. L'edizione dei due componimenti è limitata a 999 esemplari singolarmente numerati.
Questa antologia di poesie del grande poeta indiano Tagore, raccoglie il meglio delle sue opere più celebri, comprese alcune di quelle che gli meritarono il Nobel per la letteratura. L'anima mistica del grande poeta si esprime in queste liriche intense, che per la loro forza parlano al cuore di chiunque senta il bisogno di ricerca e di ascolto interiori, non importa a quale cultura o religione appartenga. Tutte le poesie di questa raccolta sono tradotte direttamente dal bengoli. Volume curato da L. Santoro Ragaini.
I quattro giovani poeti riuniti in questa antologia non costituiscono un ennesimo gruppo o movimento: ciascuno si presenta con la propria spiccata individualità , avallata da quattro illustri prefatori: Luigi Surdich presenta Paolo Donadoni; Giuliano Ladolfi introduce Riccardo Ielmini; Roberto Mussapi è garante di Alessandro Rivali; Alberto Bertoni cauziona Matteo Veronesi. Quattro poeti, quattro voci fuori dal coro che si affacciano alla ribalta con la perentorietà di un messaggio da comunicare anche a chi tuttora non sospetta la necessità della Poesia (pp. 88).
Poeta di Trieste, Claudio Grisancich (1939), sulla scia di Virgilio Giotti e di Umberto Saba ci dà la sua voce di poesia onesta e sorprendente.Autore di numerosi volumi di poesia in dialetto triestino e inlingua, che ha da tempo meritato un ruolo di rilievo nella poesia italiana e che ha già ottenuto diverse traduzioni e riconoscimenti della migliorecritica. Scrittore di teatro e di sceneggiature, accolto nelle migliori antologie di poesia italiana e dialettale, e studioso della storia di Trieste. Grisancich ha pubblicato il suo primo libro nel 1966, Vegnaremo. Da allora non ha mai cessato la sua vena fino ai recenti Assedio (2001) e Sul ponte de la Rosa (2002). E' presente nelle antologie della poesia dialettale curata da Franco Brevini per Mondadori e in quella sulla poesia contemporanea italiana edita da Franco Loi e da Davide Rondoni. Autore di teatro, ha ricevuto lo scorso anno l'onoreficenza triestina del "sigillo d'oro". Collabora ai programmi culturali della Rai.
Più famoso come romanziere, fin dal fortunato esordio con “Cercando l’Imperatore” - uscito da Marietti nel 1985 e poi ripubblicato da Garzanti e nella Tea - Roberto Pazzi è anche poeta, avendo iniziato la sua carriera letteraria con la prefazione di Vittorio Sereni alle sue prime poesie, nel 1970. Lo scrittore ferrarese - tradotto in venti lingue, vincitore di alcuni dei più prestigiosi premi, come il Grinzane Cavour con Vangelo di Giuda, il SuperFlaiano e il Comisso con Conclave, due volte premio Selezione Campiello con Cercando l’Imperatore e Incerti di viaggio e due volte finalista allo Strega con La principessa e il drago e La città volante - non ha mai abbandonato la poesia e, nel 1987, ha vinto il premio E. Montale, con un volume uscito da Garzanti, Calma di vento.
Il "Libro delle domande" si presenta forse come la più originale delle 'opere postume' nerudiane, con quel suo incalzante rincorrersi di domande senza apparente risposta, quasi una 'summa', come scrive Giuseppe Bellini nella prefazione, dei "molteplici interrogativi che da sempre hanno assillato il poeta". Ma nella poesia di Neruda tutto sembra essere originale e insieme ciclico; è una poesia, la sua, nata già matura e rimasta sempre giovane, dove i rimandi da una raccolta all'altra sono molteplici, quasi come un unico, incessante discorso lirico: vera e propria 'commedia umana', in versi, di questo grande e inimitabile poeta.
L'originalità della poesia di Atxaga sta nella posizione del poeta che vede le cose che ha davanti da un punto di vista di completa innocenza, come un bambino, cercando di capire, senza influenze né pregiudizi, come funzionano. In tutta la sua opera Atxaga si presenta come un narratore nascosto dietro il sipario, creando una distanza che fa sì che il poeta non s'intrometta nel modo in cui si accostano le immagini o si intrecciano i ragionamenti.
In cofanetto sono riuniti un video e un volume con le nuove liriche della poetessa milanese. Nel video, curato da Vincenzo Mollica, Alda Merini canta, racconta se stessa e i suoi amici, gli anni del manicomio, le sue allegrie, le sue malinconie. E legge le sue poesie. Nello stesso video sono poi testimoniati gli incontri con Lucio Dalla, che canta con lei "L'anno che verrà", con Nancy Brilli, che legge le pagine della poetessa, Adriano Celentano, Vittorio Nocenzi del Banco del Mutuo Soccorso e Roberto Vecchioni.