Questo libro, scritto da don Marcello Stanzione, famoso angelologo che ha pubblicato diversi testi sulla badessa di Bingen Santa Ildegarda, e dall' operatrice ayurvedica di origini spagnole Maria Eléna Bas Sarrias, offre un quadro molto chiaro sia della medicina ildegardiana sia dell' Ayurveda, anche per i non addetti ai lavori. Oggi è fondamentale ripristinare il proprio stato di benessere, soprattutto nei Paesi occidentali industrializzati ove regnano uno stile di vita frenetico e abitudini alimentari che causano malattie fisiche, psichiche e spirituali. L'Ayurveda, la Scienza della vita, la medicina del vivere bene e a lungo, con i suoi rimedi naturali si propone di accompagnare l'uomo verso l'armonia con se stesso e con l'ambiente tenendo conto della propria unicità. In questo libro, si scoprirà che gli insegnamenti di scottante attualità di Santa Ildegarda e quelli della millenaria tradizione ayurvedica vanno di pari passo e seducono il lettore desideroso di cambiare stile di vita.
Hildegard von Bingen, una delle figure femminili più straordinarie del Medioevo, non era solo badessa, compositrice e autrice di un'opera teologica tra le più significative del suo tempo, ma si occupò anche di medicina naturale, tema oggi di grande attualità, descrivendo le proprietà curative degli alimenti. In Hildegard von Bingen, Ricette per il Corpo e per l'Anima vengono descritte oltre 60 ricette inedite che si basano sull'opera di Hildegard e ne mantengono intatto lo spirito raccogliendo il numero più alto possibile degli ingredienti che la religiosa usava consigliare ai sani. L'autrice ci offre anche un'affascinante panoramica sulle consuetudini culinarie dei conventi medioevali, sia nel periodo di digiuno sia in quello di festa. Lo scopo di questo libro è quello di presentare solo quei cibi che Hildegard considerava sani: "Quelli che la giusta carne / E il giusto sangue / E uno spirito allegro / E la gioia nell'animo vi mettono" Questo non è solo un manuale di cucina ma anche una lettura piacevole con ricette, illustrazioni medioevali e numerose citazioni tratte dalle opere di Hildegard che riguardano i pasti, le bevande e la vita sana. Nel volume Eve Landis dimostra che seguendo le regole di Hildegard si può mangiare in modo sano ma con gusto, perché: "Sono i cinque sensi che danno all'uomo la sua completezza."
Questo libro vuole essere un semplice stimolo per iniziare ad alimentarsi in modo sano e con fantasia, dedicando un po' di tempo alla famiglia o agli amici, e divertendosi a cercare ingredienti naturali nei campi dietro casa o nella campagna più vicina. Alcune erbe spontanee facilmente recuperabili in primavera vi accompagneranno in questo percorso alla ricerca di un pasto facile, sano ed economico ispirato alle erbe dell’orto del convento di santa Ildegarda.
Ildegarda di Bingen (1098-1179), dal 2012 Dottore della Chiesa, è stata recentemente oggetto di una vera e propria riscoperta. La sua sensibilità per il mondo della natura, il suo ruolo da protagonista in una società ancora essenzialmente maschile, le sue numerose intuizioni e anticipazioni in tema di naturopatia e medicina, ne fanno una personalità di straordinario rilievo. La fondatrice del monastero di Bingen, in Germania, precorse i tempi anche nel concepire la cura come impegno sia attivo (aver cura di sé, prevenire la malattia) che passivo (accogliere l'intervento terapeutico). Per lei la guarigione coinvolge tanto il corpo quanto lo spirito, e le fonti del benessere sono le più varie: alimentazione, digiuno controllato, ritmi circadiani, piante, cristalli, ma anche la meditazione, la musica e la preghiera. Nelle pagine di questo libro, gli autori, dopo aver delineato il profilo e il pensiero di Ildegarda, ne ripropongono in chiave moderna i consigli su alimenti, stile di vita, piante e minerali, per ristabilire la salute e favorire il nostro benessere mentale, fisico, emozionale.
"Buongiorno", mormora Riccarda che è appena entrata, tutta intera, nel mondo di santa Ildegarda. Lo sguardo blu trasparente della religiosa si volge verso la bambina.
"Buongiorno, sorellina, come stai?" risponde con una voce melodiosa.
"Va bene, grazie..." risponde timidamente la fanciulla che non ha il coraggio di parlare dei suoi problemi di salute. "Di che cosa parla il libro che stai scrivendo?"
"Della natura. Sto cercando di descrivere le specie animali e vegetali che conosco. Per questo osservo: per capire meglio.
E inclino l'orecchio del mio cuore!"
Un libro di spiritualità adatto ai bambini per raccontare loro, alla maniera di Ildegarda di Bingen, le meraviglie del giardino di Dio.
Ildegarda di Bingen, proclamata dottore della Chiesa da papa Benedetto XVI, è stata una figura di mistica colta e aperta ai problemi del mondo. Grande studiosa della natura e dell'uomo, Ildegarda ha maturato una profonda conoscenza in moltissimi ambiti, che la santa stessa ha affermato provenirle da Dio come dono particolare in grado di farle "comprendere i misteri che sono celati nell'essenza di ogni creatura". In queste pagine viene approfondito il tema del benessere fisico - strettamente legato a quello spirituale secondo gli studi della santa - oltre a un excursus delle abitudini in voga nel periodo in cui la mistica è vissuta e a numerosi rimedi e ricette per la rigenerazione di corpo e spirito.
Quando si pensa alla medicina medievale è quasi automatico figurarsi scene da in-cubo. Ma siamo di fronte a un’immagine falsata: il Medioevo è stato un periodo molto fecondo sia per la medicina che per la chirurgia, durante il quale gli insegna-menti dei grandi dell’antichità si sono uniti alle conoscenze portate in Europa dagli Arabi e all’esperienza dei singoli medici. Negli erbari medioevali, le piante vengono descritte, illustrate tramite miniatura e classificate in base alle modalità di raccolta e alle patologie che sono in grado di curare. Santa Ildegarda di Bingen, monaca bene-dettina e intellettuale poliedrica (mistica, compositrice, poetessa, filosofa), sarà il punto di riferimento della medicina monastica medievale. L’abadessa nel suo erbario dà dei precisi ragguagli su come e con cosa bisogna usare le spezie e le erbe aroma-tiche in modo efficace per curarsi secondo natura.
GLI AUTORI
Marcello STANZIONE è nato a Salerno il 20 marzo 1963, ordi-nato Sacerdote nel 1990. Ha rifondato l’8 maggio 2002 l’Associazione Cattolica Mi-lizia di San Michele Arcangelo – www.miliziadisanmichelearcangelo.org per la retta diffusione della devozione cattolica ai Santi Angeli.
Elisa GIORGIO è nata a Salerno il 6 novembre 1983, laureata in Chimica e Tecno-logia Farmaceutiche, dal 2011 svolge la professione di farmacista specializzata in Fitogemmoterapia sistemica, in riconoscimento ed uso delle piante officinali, in Flo-riterapia metodo di E. Bach e in ricette di Medicina Medievale per il benessere del corpo della mente.
Il saggio intende proporre un'antologia di sermoni tratti dall'opera omiletica di Ildegarda, organizzata a partire dal fil rouge delle parabole. La traduzione si sforza di restituire l'andamento originale dell'esegesi allegorica, condotta quasi parola per parola. Un linguaggio e uno stile non immediatamente consonanti con la spiritualità contemporanea, ma che, se letti con gli opportuni strumenti, possono aprire squarci su una lettura profonda del Vangelo, in cui "sotto traccia" traspaiono i caratteri più noti della penna di Ildegarda: la dimensione cosmica della natura, la capacità di scandagliare l'animo umano, una propensione all'introspezione che, non invano, può essere identificata come dotata di un carisma profondamente "femminile".
Questo libro è opera di un sacerdote e di un medico cardiologo, che analizzano il cuore e le sue patologie da punti di vista diversi e complementari. Da un lato il cuore come centro profondo dello spirito, dall'altro come motore di quella macchina meravigliosa che è il corpo umano. Ildegarda, la santa badessa di Bingen ispiratrice del testo, ha trattato nelle sue opere, frutto di osservazione e di ispirazione divina, tutte le patologie conosciute nell'XI secolo. Le sue intuizioni, vengono qui comparate con le attuali evidenze scientifiche. Il cuore, sede dell'anima, è il luogo simbolico dove risiede la forza dello spirito, quella viriditas che Ildegarda definisce la potenza divina, fonte della vita. Perdendo la viriditas, l'uomo perde la propria capacità autoriparatrice. Il cuore, per la santa badessa di Bingen, è la sede dei sentimenti, delle emozioni, degli impulsi spontanei e del discernimento, e in esso nascono tutti i pensieri, sia positivi che negativi. Lo stato d'animo che più giova al cuore è un atteggiamento fiducioso, di apertura, tolleranza e compassione verso tutte le creature. In questo manuale, sintetico ma completo, molto utile a tutti coloro che vogliano coniugare il benessere del corpo e dello spirito, viene inoltre sottolineata l'importanza della musica, della danza, della serenità familiare, dell'equilibrio con l'ambiente circostante, in una visione olistica dell'individuo.
Ildegarda di Bingen (1098-1179) è diventata ormai una delle figure più studiate negli ultimi anni a livello internazionale. Solo nel 2012 Papa Benedetto XVI la proclama Dottore della Chiesa diventando, con questa nomina, il quarto dottore della Chiesa donna, dopo santa Teresa d'Avila, santa Caterina da Siena e santa Teresina di Lisieux. La presente opera nasce dalla trascrizione, traduzione e commento di una lettera che nel 1170 Ildegarda ricevette dal suo amico, segretario e confidente Volmar. L'uomo esprime a nome dell'intera comunità di monache l'ansia di perdere Ildegarda, avendo quest'ultima compiuto settant'anni. Ildegarda risponde attraverso il commento al "Simbolo di Atanasio", probabilmente un testo che allora, offriva una spiegazione esemplare della fede cattolica, della relazione tra umano e divino e dell'importanza della Trinità.
Terrorismo internazionale, sconvolgimenti climatici, nuove malattie, sfruttamento dei popoli, crisi della fede e delle religioni, perdita dei valori... In questi tempi di grande incertezza e di paure collettive, la guerra nel cielo pare essersi trasferita sulla terra.
Di fronte a tutto questo, il messaggio di santa Ildegarda di Bingen è sempre vivo e attuale e può essere fonte di chiarezza per capire dove sta andando il mondo nel terzo millennio.
Assumere l'identità di Ildegarda, viaggiare attraverso di lei, essere lei è un'esperienza che non lascia immutati. Ildegarda cambia chi le si accosta: ma, se una persona è in grado di cambiare gli altri a distanza di quasi un millennio, significa che ha vissuto la sua vita in modo da immettersi nel «vento» dell'eternità. Questa donna, nata nel 1098, entra nel monastero benedettino di Disibodenberg nel 1106, a soli otto anni: non significa che fosse destinata a diventare monaca, ma solo che vi compiva i suoi studi, com'era in uso fra le ragazze di buona famiglia del tempo. Sceglie liberamente di prendere i voti, e trascorre in monastero tutta la sua esistenza, con l'eccezione dei viaggi di predicazione che compirà in età matura. Dal 1148, anno in cui viene resa pubblica per la prima volta una parte della sua opera, inizia una carriera straordinaria anche per un leader religioso dei nostri tempi. È mistica visionaria, grande scrittrice, profetessa, predicatrice, musicista, medico e alchimista, studiosa enciclopedica, capo spirituale di una comunità religiosa che è nello stesso tempo centro d'arte e di cultura. Fonda due monasteri, percorre predicando tutta la Germania, è in contatto con re, imperatori, papi, abati e badesse. Scrive poesie, composizioni musicali e un vastissimo epistolario. È anche un imprenditore che amministra terreni e beni immobili e dà lavoro a intere famiglie di contadini e artigiani. Ildegarda, che si definiva «creatura umana di forma femminile» è stata ogni cosa possa essere una creatura umana.