
Il reportage, finora inedito, sulla storia avvincente e sui segreti del Dipinto che, nella concezione comune, insieme con la Sacra Sindone di Torino, dà una fisionomia certa a Gesù di Nazaret. Il Volto miracoloso che ha dato vita a un culto praticato da milioni di persone. Parliamo dell'autentica immagine della Divina Misericordia, che Gesù ha chiesto alla santa mistica polacca Faustina Kowalska di far realizzare. Dalla Polonia alla Lituania, passando per la Bielorussia, le vicende del Quadro si snodano in una vera e propria spy-story che - sullo sfondo dell'avanzata nazista e dell'invasione sovietica - racconta il viaggio straordinario di questa sacra Immagine miracolosamente salvata da alcuni sacerdoti e, soprattutto, da un manipolo di donne coraggiose che l'hanno nascosta, rubata, comprata e riscattata a beneficio dell'umanità intera.
«Se qualcuno mi chiedesse quale era la virtù più evidente in Paolo VI, direi che era la virtù del Perdono. Lui possedeva un grande senso del Perdono... Non aveva mai una parola di condanna per nessuno, sempre scusava. Mi ha detto: "Guarda che per un sacerdote la prima virtù dev'essere quella del perdono, perché il sacerdote è il dispensatore del perdono di DIo; e se noi non conosciamo la misericordia di Dio nei nostri confronti, come possiamo dispensare il perdono e la misericordia di Dio agli altri? Noi sacerdoti dobbiamo essere i primi a sentire in noi l'opera del perdono di Dio. Io non devo mai condannare nessuno, devo essere sempre il ministro del perdono"»
mons. J. Magee, segretario di Paolo VI
Scrivere un «Ritratto» non significa scrivere una biografia, ma delineare un Volto. Se poi si tratta di un Santo, allore il Volto è quello di un innamorato di Cristo, che si va plasmando nella contemplazione, nell'adorazione e nella carità operosa per la «sua Chiesa» e per l'intera umanità. Ed è anche un Volto che permette a Cristo di rivelare alcuni tratti del Suo stesso volto.
Antonio Maria Sicari
Alla tredicesima settimana di gravidanza Vanna rompe le acque a seguito di un esame invasivo. Il destino della piccola Amanda, che porta in grembo, parrebbe segnato. La perdita di liquido amniotico, secondo le conoscenze mediche, induce l’aborto. E se pure la bambina dovesse nascere, presenterebbe gravissime patologie perché tali condizioni impedirebbero il corretto sviluppo degli organi vitali. Questa presa di coscienza è molto dura da digerire per Vanna, che è un’infermiera e nutre grande fiducia nella Medicina.
Ma dopo aver girato quattro ospedali e accusato il precoce fallimento della terapia di amnioinfusione, quando tutto sembra perduto, la giovane mamma e suo marito Alberto non esitano a riporre per la prima volta la propria confidenza in Dio. Ciò avviene grazie a un medico e a un’ infermiera che, di fronte alla resa sul piano umano, suggeriscono a Vanna e ad Alberto di chiedere un aiuto soprannaturale al beato Paolo VI, al secolo Giovanni Montini (1897-1978), oggi ricordato come il Papa che, attraverso l’enciclica Humanae Vitae, più di ogni altro ha sottolineato il valore della vita umana come dono di Dio da rispettare e amare fin dal concepimento. I due sposi accolgono con fiducia l’invito e loro attorno si forma con tempestiva naturalezza una rete di parenti e amici che pregano a sostegno della gravidanza di Vanna, per l’intercessione di papa Montini. E Amanda nasce, prematura di tre mesi, ma perfettamente sana, la notte di Natale 2014. La natura miracolosa di questo evento, riconosciuta dalla Chiesa – queste pagine riportano anche le valutazioni dei periti che hanno studiato il caso –, ha permesso la canonizzazione di Paolo VI.
"Le vite dei santi hanno sempre un certo fascino e chi vi si avvicina non rimane mai deluso. Queste pagine, però, hanno qualcosa in più: nel racconto delle loro vite l'autore ci fa riflettere non soltanto su come ogni chiamata ha avuto delle ripercussioni nella società del proprio tempo, ma anche come l'esempio del santo è attuale anche per noi. Con l'acutezza e la precisione del professore di matematica, Joseph Grifone mette in relazione la fede del santo con un aspetto del mondo che viviamo: fede e ragione in Tommaso d'Aquino, fede e impegno nella società minacciata dal relativismo in Tommaso Moro, fede e cultura in Edith Stein, scienza e fede in Jerome Léjeune. Ciò che sorprende, leggendo queste pagine avvincenti, è il carattere attuale, contemporaneo direi, della figura di questi santi e del loro esempio. Nelle loro problematiche, nella fedeltà alla loro vocazione, possiamo scoprire i nostri problemi, le nostre sfide, i nostri compiti" (card. Robert Sarah).
Pubblicato in Francia nell'Anno della Fede, questo libro di Joseph Grifone è in piena continuità con l'esortazione apostolica "Gaudate et esultate" di Papa Francesco, nella quale si ricorda a tutti i cristiani la chiamata alla santità.
Sulla traccia della devozione dei sette dolori e gioie di san Giuseppe, rivivono in queste pagine gli snodi della vita del santo Patriarca: la conoscenza viva e diretta della sua figura consente così al lettore di entrare nel cuore del mistero cristiano e nella semplice profondità dell’infanzia di Gesù. Sono note di grande coinvolgimento narrativo, dove diventa sorprendentemente facile condividere e osservare in presa diretta, con il calore dei particolari e il sapore della quotidianità, con le sue luci e le sue ombre, il percorso di fede di Giuseppe che ha per meta il riflesso della paternità stessa di Dio, ed è una sfida a riscoprire l’autentico senso di essere genitori, sul piano naturale come in prospettiva spirituale.
"Dio Padre è innamorato del mondo che ha creato, e ha manifestato il suo Amore donandoci suo Figlio, nostro Bene e nostra Salvezza. In Lui gli uomini sono chiamati a diventare "una sola famiglia e un solo Popolo di Dio". Dove un qualsiasi cristiano si offre per essere uno strumento vivente ed essenziale di questo Amore, là accade la missione. L'esperienza dei santi missionari è, in maniera specifica, quella di coloro che vanno a impiantare la Chiesa, là dove essa quasi non esiste, ma naso a ogni caritatevole batti del loro cuore, a ogni giudizio della loro intelligenza di fede e a ogni opera che esce dalle loro mani: una missione certa della vittoria del "grande Amore", sostenuta cioè da una indomabile speranza".
"La lettera apostolica Patris corde del Santo Padre Francesco con l'omelia Nella bottega di Giuseppe di san Josemaría Escrivá. Salve, custode del Redentore, e sposo della Vergine Maria. A te Dio affidò il suo Figlio; in te Maria ripose la sua fiducia; con te Cristo diventò uomo. O Beato Giuseppe, mostrati padre anche per noi, e guidaci nel cammino della vita. Ottienici grazia, misericordia e coraggio, e difendici da ogni male. Amen." (Papa Francesco)
Seguendo la biografia di Agostino e attenendosi fedelmente ai suoi testi, il grande filosofo Michele Federico Sciacca delinea con chiarezza il pensiero dell’autore delle Confessioni, mostrando che esso è pienamente comprensibile solo inquadrandolo nell’itinerario della sua anima, le cui fasi religiose, filosofiche e l’approdo teologico sono sin dal l’inizio all’insegna del convincimento che la vera sapienza è quella a cui solo Cristo conduce, il cui nome la madre Monica gli ha scolpito nel cuore dall’infanzia.
I curatori del volume sono: Pier Paolo Ottonello (1941), professore emerito di Storia della Filosofia nell’Università di Genova. Ha diretto i periodici internazionali il «Giornale di Metafisica», «Rivista Rosminiana», «Filosofia oggi», «Studi Sciacchiani», «Studi Eu ro pei»; ha fondato con Maria Adelaide Raschini la Società Inter nazionale per l’Unità delle Scienze «L’Arcipelago», che ora presiede; così come presiede la «Fondazione M.F. Sciacca» che ha costituito nel 2007. Da anni collabora con Studi cattolici. Pietro Suozzo (1971), esperto in comunicazione, autore di differenti saggi e articoli, redattore di diverse collane, collabora con la «Fondazione M.F. Sciacca».
Il culto dei santi è un'usanza tipicamente cattolica e risale agli albori del cristianesimo, al tempo delle persecuzioni e dei martiri. La fede restituisce certezza che i santi, in Paradiso con Dio, rimangono assolutamente partecipi della vita degli uomini di questo mondo. Seguendo quattro classiche tipologie (malattie e malanni; matrimonio e maternità; professioni, arti, mestieri e vocazioni; complicazioni e guai vari), l'Autore passa in rassegna i santi che la devozione popolare ha scelto, per fatti inerenti alla loro vita, quali protettori o patroni a cui rivolgersi in circostanze particolari. Il Santo non vuole niente. Certo, gli piacerebbe che, graziati, ci mettessimo ad amare Dio. Ma non ci forzerà e sarà disposto ancora a esaudirci perché conosce la fragilità umana. Ricco di esempi concreti, questo libro permette di scoprire a che santo votarsi in qualunque situazione, a partire da colui che sentiamo più vicino perché ha svolto il nostro mestiere o ha dovuto affrontare il nostro stesso problema.
«La ragione misura di tutte le cose» è stato lo slogan pretenzioso di tutti i razionalisti. Ma costretti a escludere ciò che la ragione non riusciva a misurare, finivano sempre per trasformare la ragione stessa in una gabbia, privandola di mille energie conoscitive. «La ragione protesa a tutte le cose», anche a quelle che la superano da ogni parte, è stato, invece, il principio glorioso di tutti i veri filosofi, innamorati della Verità. Essi hanno ritenuto beatificante il fatto di accendersi e di vibrare di commozione ogni volta che la loro ragione sfiorava il mistero, sempre convinti che sia gloriosamente ragionevole accoglierne la rivelazione, se essa viene donata. E quando Dio, l'Assoluto Vero, comincia a manifestarsi, la ragione non teme di essere schiavizzata, ma si inoltra in ampiezze e profondità illimitate. In questo libro padre Antonio Maria Sicari «riascolta» cinque grandi Santi e Dottori della Chiesa (sant'Agostino, sant'Anselmo d'Aosta, sant'Alberto Magno, san Tommaso d'Aquino e J.H. Newman) in cui la ragione umana è luminosa e affascinante come quando è pervasa dalla fede.
"Beati noi medici, tanto spesso incapaci ad allontanare una malattia, beati noi se ci ricordiamo che oltre i corpi abbiamo di fronte delle anime immortali, per le quali urge il precetto evangelico di amarle come noi stessi". Giuseppe Moscati L'uomo è una meraviglia, ma fin dal seno materno è fragile, indifeso di fronte alle aggressioni delle malattie. La Medicina è nata come una risposta a questo bisogno e il cristianesimo ha dato uno straordinario apporto al suo sviluppo. Lungo la storia troviamo molti santi medici, che spesero le loro vite per lenire i mali del corpo senza dimenticare le esigenze dell'anima. Tra questi spicca la figura di Giuseppe Moscati (1880-1927): medico, benefattore e primario dell'Ospedale degli Incurabili di Napoli, sempre orientato a Dio e al bene supremo dell'uomo.
Sant’Alfonso ha coniugato il buonumore, la tenerezza, l’accoglienza verso tutti, soprattutto i più umili, con una grande intelligenza nel giudicare i comportamenti. Chi lo conosceva era colpito soprattutto dal fatto che sapesse voler bene, e infatti grazie a lui la confessione è cambiata, da tribunale severo, a luogo della misericordia.
Dalla Prefazione di Costanza Miriano
Tra i più nobili dei santi per il suo lignaggio, ma nello stesso tempo il più radicale nel dedicarsi ai più poveri dei poveri, sant’Alfonso Maria de’ Liguori (1696-1787) è figlio del comandante della flotta da guerra partenopea, avvocato apprezzato, teologo, vescovo, infine santo e Dottore della Chiesa. Pare che fosse di costante buon umore (altrimenti che napoletano sarebbe?), capace fino alla fine di sdrammatizzare i malanni più fastidiosi. È conosciuto ancora oggi per le sue opere e le sue canzoni, tra cui Tu scendi dalle stelle.