
Molti si lamentano perché Dio non si manifesta dall'alto dei Cieli, ma in realtà non è che Dio taccia, spesso siamo noi a essere, o voler essere, sordi e ciechi. In effetti, la vita di ciascuno di noi è costellata di quelle che chiamiamo "coincidenze" e che, in verità, sono spesso segni - che occorre riconoscere - della presenza di un Dio che veglia sulle sue creature. Ciascuno, poi, ha vissuto eventi per i quali dovremmo parlare di "piccoli miracoli" o, almeno, di "misteri", ma che poi dimentichiamo, dopo un primo momento di sorpresa. In realtà, nonostante ogni progresso della scienza, siamo immersi nell'enigma e ben poco sappiamo davvero su noi stessi e sul nostro destino. In questo libro, Vittorio Messori ha il coraggio di uscire allo scoperto e racconta i suoi "misteri quotidiani", i "segni" misteriosi da lui vissuti, alcuni dei quali davvero impressionanti. A differenza di molti, però, Messori ha compreso che questi eventi non sono altro che cenni dal Cielo che vanno riconosciuti senza timore di essere scambiati per visionari.
A quarant’anni di distanza da Il cristiano davanti alla morte, dedicato a quello che accade di fronte alla morte a cristiani ed esseri umani in generale, il teologo Paolo Ricca affronta – anche attraverso un ampio excusus storico-teorico –, il tema ulteriore della possibile esistenza di un aldilà e di una vita futura, oltre la morte.
«Ha senso parlare dell’aldilà, sapendo di non saperne nulla? Fin dall’antichità più remota sono state formulate sull’argomento molte teorie, tutte ipotetiche, alcune, forse, più plausibili, altre meno, che meritano di essere conosciute prima di venire eventualmente scartate.
Il fatto incontestabile che non ci siano certezze (a prescindere, per un momento, da quelle della fede) non impedisce di ritenere che qualcosa, pur non essendo certo, sia possibile, a cominciare dalla possibilità che esista un aldilà, nel senso di una vita oltre la morte. Non ci sono prove che un aldilà o la vita oltre la morte esistano, ma neppure che non esistano. L’aldilà non è certo, ma è possibile».
Paolo Ricca
Erasmo inizia con la ricerca del culmine della filosofia cristiana. Poi parla della morte. Il cristiano non deve aver paura della mort; chi la teme ha una fede debole e dimostra attaccamento alle cose terrene, deperibili, passeggere. Siamo stati creati per contemplare e lodare Dio, creatore e verità eterna. Tutti morirono: santi, profeti, la stessa madre di Cristo si addormentò. Questo è per noi un esempio incoraggiante perché la morte è la porta del cielo.
Questo libro racconta l'incredibile vicenda di Robert Moss, morto quando aveva tre anni per una malattia fulminante e tornato in vita dopo alcuni giorni, con un dono clamoroso: la capacità di entrare e uscire dal tempo, viaggiare nel futuro e ricevere visite di persone che arrivano da altri tempi e da altre dimensioni. Durante quell'esperienza, così simile alla morte ma chiara come un sogno, Robert ha infatti esplorato un mondo parallelo apprendendo che tutti noi abitiamo un multiverso in cui spazio, tempo e dimensioni sono regolati da un'armoniosa "synchronicity". In queste pagine Moss svela quali sono le caratteristiche del nostro multiverso, che possiamo sondare attraverso i sogni, per rendere radicalmente migliori le nostre vite.
Con una prefazione di Eben Alexander, a quarant'anni della prima edizione viene ripubblicato il libro di Raymond Moody, che ha milioni di lettori in tutto il mondo. Raymond Moody è il «padre» della moderna teoria sulle esperienze di premorte e il suo "La vita oltre la vita" ha rivoluzionato il modo in cui pensiamo alla morte, a ciò che essa significa e al fine ultimo della nostra vita. Apparso la prima volta nel 1975, La vita oltre la vita raccoglie decine di testimonianze di persone che sono uscite da uno stato di «morte clinica» e che hanno raccontato con le loro parole che cosa c'è oltre la morte e come da quel momento la loro esistenza è spiritualmente cambiata. Con i suoi studi pioneristici Raymond Moody ha ispirato un nuovo modo di intendere la scienza, la filosofia e la religione, e ha dato l'avvio a ricerche nuove sulla vita, sulla morte e sul significato dell'esistenza umana.
“Ultimi tempi” e “fine dei tempi” sono espressioni bibliche per indicare questi tempi conclusivi: tempi che vedono l’esplosione del male, del mistero dell’iniquità, l’apocalisse della nostra civiltà, la messa a morte del tempo e dell’essere, la rivelazione dell’origine delle cose e della loro fine ma anche ed insieme un nuovo inizio.
Il tempo viene meno perché sta arrivando il “tempo di Dio”, del ritorno di Cristo: il tempo, per l’appunto, apocalittico, l’aut-aut fra fede e paura. È in questo contesto che dobbiamo leggere il libro dell’Apocalisse, il libro della purificazione, della grande tribolazione e della rivelazione.
L’Avvertimento allora sarà questa apocalisse a domicilio, personale, individuale.
Padre Pio fu un fervente devoto delle anime del Purgatorio e numerosi sono gli episodi in proposito riportati in questo libro. Ed anche gli angeli hanno popolato abitualmente tutti i luoghi della sua quotidianità conventuale, e soprattutto della sua intimità spirituale. Padre Pio ci ha reso familiare l’aldilà, insegnandoci che dovremmo colloquiare ed affidarci più spesso agli spiriti celesti.
Marcello Stanzione (Salerno, 1963) è parroco dell’Abbazia di Santa Maria Nova a Campagna (SA). Nel 2002 ha rifondato l’Associazione Cattolica Milizia di San Michele Arcangelo per la diffusione della devozione cristiana agli angeli.
Le anime-vittima sono figure come Luisa Piccarreta, Teresa Musco, Faustina Kowalska, Elena Aiello, Therese Neumann, Anna Maria Taigi, Natuzza Evolo e tante altre, che hanno sperimentato attraverso la loro immolazione virtù profetiche straordinarie. Le loro premonizioni hanno anticipato l'avverarsi di molti eventi storici, dalla carestia di metà Ottocento in Europa ai moti della Comune di Parigi, dalla Prima guerra mondiale alla Rivoluzione sovietica, dal primo passo dell'uomo sulla Luna all'assassinio di Aldo Moro, dal ferimento di Giovanni Paolo II all'attentato terroristico delle Torri gemelle e allo tsunami nell'Oceano indiano. Saverio Gaeta, dopo un attento lavoro di ricerca, ricostruisce il quadro che emerge dalle loro visioni sul destino che ci attende: a cominciare dall'Avvertimento che in un prossimo futuro metterà tutti a nudo dinanzi alla propria coscienza, proseguendo con un Segno che apparirà in alcuni luoghi nei quali sono avvenute le più significative manifestazioni della Madonna, fino ai Tre giorni di buio, settantadue ore durante le quali il Sole sembrerà spegnersi. E, se proprio tutto ciò non riuscirà a stimolare un ravvedimento globale, la conclusione sarà una sequenza di eventi drammatici. L'autore confronta e mette al vaglio le profezie con attenzione e rispetto, sempre consapevole che non sono da interpretare come minacce, ma piuttosto come accorati richiami a riscoprire la strada del bene.
Questo libretto, a cura del monaco eremita padre Nicola Lomurno, frutto di una profonda esperienza di vita spirituale, ci fa comprendere come sovente la personale convinzione verso noi stessi e gli altri, divenendo sottilmente ingannevole, può procurare disastri fisici e apocalissi rovesciate perniciose per lo spirito nostro e di chi ci sta vicino in primis. Una sorta di libro-semaforo che segnala al nostro essere quando “il culto può diventare abitudine, che invece di convertirci, c’illude ancor più e ci radica nel male”. Voi pensate di non correre questo rischio? Ne siete proprio sicuri? Gesù odia la doppia misura, l’ipocrisia religiosa, lo pseudo-perdono, le tante ore di preghiera passate a camuffare il nostro vero essere, le messe finite senza una reale riconciliazione. A Dio non la si fa, per tale ragione percorrere i pensieri edificanti di un monaco saggio può solo proporci preziosi rimedi, specchio del nostro vero ego finalmente messo a fuoco!
“Ho deciso di scrivere questi capitoli per parlare di certe percezioni e intuizioni spirituali che ho fin da quando ero bambina. Si tratta di percezioni spontanee, abbastanza frequenti nell’infanzia, più rare durante l’adolescenza ma che sono ricomparse ancora più intensamente durante l’età adulta, in particolare attorno ai trent’anni. Adesso di anni ne ho 34 e mi occupo soprattutto delle Anime del purgatorio e della preghiera di lode e di intercessione. Spero che quello che ho scritto possa essere utile ad altre persone” (l’Autrice).
Dal 1840 al 1943, per circa tre anni, la giovane Maria Lataste ebbe delle continue visioni di Gesù e trascrisse fedelmente gli ammaestramenti e i dolci colloqui che aveva con lui. Il rev. Pascal Darbens raccolse la storia della sua vita e i suoi scritti in un’opera che spazia dalla Trinità alla Vergine Maria, dagli Angeli al Culto, dalla vita cristiana al peccato, ai novissimi. In pratica costituisce un catechismo della nostra fede, spiegato con semplicità, completezza ed esempi talmente chiari da essere comprensibili anche alle anime meno preparate. Questo è uno dei motivi per cui può essere utilissimo ai cristiani del nostro tempo, che hanno ormai rinunciato da tempo una catechesi seria e vissuta. La lettura di quest’opera non potrà che contribuire a illuminare la nostra fede, a comprenderla a fondo, a imparare come viverla per essere fedeli e graditi al Signore.
Questa raccolta di importanti testi due-centeschi può essere una felice scoperta, afferma Marco Santagata nella sua premessa. Addirittura, precisa, una doppia felice scoperta: «quella di una tradizione in volgare di visioni dell'aldilà e di testi didattico-escatologici che precede di poco il poema di Dante, e quella di una zona padana, fra Milano e Verona, sulla cui produzione letteraria quasi mai anche le persone colte - prese dai lirici di Sicilia, dai guittoniani, dagli Stilnovisti, dai laudisti, insomma, dalla grande fioritura poetica dell'Italia mediana - gettano un occhio». I poemi di Bonvesin da la Riva e Giacomino da Verona, qui accompagnati da alcuni passi scelti dalle opere di Uguccione da Lodi e Pietro da Barsegapè, costituiscono esiti letterari di inconfondibile fisionomia e grande tenuta per diversi motivi. In primo luogo per l'energia della tensione e delle finalità squisitamente morali che si prefiggono, e che costituiranno sempre, anche nei secoli successivi, una matrice e un carattere della cultura letteraria settentrionale. In secondo luogo per il loro collocarsi attivamente in un clima e in una tematica - quelli, appunto, delle visioni e dei viaggi d'oltretomba - specifici dell'epoca e che troveranno poi nella Commedia dantesca la più elevata e ineguagliata espressione. E ancora per la grande forza ruvida, originaria, espressivamente inquieta e carica di episodi e scene di una penetrante concretezza, dei versi di questi quattro autori. La cui opera viene qui proposta, con testo a fronte e nella traduzione in versi italiani, da quattro poeti del nostro tempo, Maurizio Cucchi, Mary Barbara Tolusso, Giorgio Prestinoni e Fabrizio Bernini: decisamente, apertamente coinvolti dall'esemplarità di quei lontani maestri, tanto da impegnarsi nell'esercizio e nella bellissima avventura di ricrearne lo spirito e i valori.