"Predicate sempre il Vangelo, e se fosse necessario anche con le parole". Francesco lo ha detto più volte. Allora, per comporre un "alfabeto di papa Bergoglio" bisogna tener conto non solo delle parole che ha pronunciato, ma anche dei gesti, degli atteggiamenti, delle scelte. Dalla A di "affari" alla Z di "zucchetto". Temi importanti, come "famiglia" e "gioia", ma anche curiosi e sorprendenti. E' il caso della lettera B, dove si trova la "borsa" che il Papa porta con sé in aereo, della T, con il "telefono" così amato da Francesco, e della U, dove figurano le "utilitarie" da lui usate per spostarsi. Ne esce un riassunto, scritto con penna arguta e mai banale, degli aspetti più caratteristici di un pontificato che sta segnando in modo indelebile il messaggio e lo stile della Chiesa.
La precarietà del presente e l'incertezza del futuro, la miseria materiale e morale che sta contagiando le società occidentali, la solitudine di giovani e anziani, la freddezza e la distanza che inaridiscono il rapporto fra le persone, il ruolo diseducativo dei mass media. In queste omelie pronunciate negli anni precedenti l'elezione al soglio pontificio, papa Francesco affronta le questioni più scottanti del nostro tempo, in un confronto illuminante con la parola di Dio che sorprende per attualità e originalità di interpretazioni e prospettive. Bergoglio pensa a un rinnovamento della missione sacerdotale secondo lo spirito evangelico della "prossimità" agli ultimi, e ridefinisce la "maturità umana e cristiana" nella capacità di vivere il tempo come memoria, visione e attesa, superando la "cultura dell'immediato" che priva l'uomo di orizzonti di speranza. Un obiettivo che presuppone alcuni decisivi cambiamenti di rotta. Tra i più urgenti, la ricostruzione del legame sociale tra emarginati e classi privilegiate, ma anche tra generazioni, basata su quella che definisce un'"etica del servizio": chinarsi al bisogno dell'altro e scoprirlo come fratello. Con un linguaggio vivido e diretto, Bergoglio invita a riscoprire la gioia del cristianesimo oltre la tristezza che opprime lo spirito del mondo, la bellezza della verità oltre la sua ortodossia, la festa dell'incontro quotidiano con Gesù, che troviamo là dove nessuno più lo cerca: nei volti e nelle aspirazioni dei poveri, dei prigionieri, degli oppressi.
Il libretto distribuito in Piazza San Pietro da Papa Francesco il 22 Febbraio 2015.
"Custodisci il cuore" come aiuto alla conversione nella Quaresima.
Il libretto espone i contenuti essenziali della fede: "i sette Sacramenti, i doni dello Spirito Santo, i dieci comandamenti, le virtù, le opere di misericordia...".
Città del Vaticano (AsiaNews) - Un piccolo libretto tascabile dal titolo "Custodisci il cuore" come aiuto al "cammino di conversione" della Quaresima, "che ha come centro il cuore": è il regalo che papa Francesco ha fatto oggi a tutti i presenti in piazza san Pietro subito dopo la recita dell'Angelus. Il libretto è stato distribuito da molti volontari fra cui anche diversi senzatetto. "Questo libretto - ha detto il papa - raccoglie alcuni insegnamenti di Gesù e i contenuti essenziali della nostra fede, come ad esempio i sette Sacramenti, i doni dello Spirito Santo, i dieci comandamenti, le virtù, le opere di misericordia... Ora lo distribuiranno i volontari, tra i quali ci sono numerose persone senzatetto, venuti in pellegrinaggio. Coloro che sono nel bisogno sono anche quelli che ci donano questa grande ricchezza: la ricchezza della nostra dottrina. Prendete un libretto ciascuno e portatelo con voi, come aiuto per la conversione e la crescita spirituale, che parte sempre dal cuore: lì dove si gioca la partita delle scelte quotidiane tra bene e male, tra mondanità e Vangelo, tra indifferenza e condivisione. L'umanità ha bisogno di giustizia, di pace, e potrà averle solo ritornando con tutto il cuore a Dio, che ne è la fonte. Portate il libretto e leggetelo tutti!".
La dimensione teologica di papa Francesco. Le radici teologiche del pensiero di Jorge Mario Bergoglio, ma anche le prospettive pastorali del suo pontificato aperte da quei contenuti teologici, sono qui tratteggiate con intelligente competenza e con squisita empatia da uno dei più stretti collaboratori di papa Francesco: il cardinal Walter Kasper.
Anche la propria famiglia o il proprio luogo di lavoro possono essere quell'ambiente arido dove si deve conservare la fede e cercare di irradiarla. Ma è proprio a partire dall'esperienza di questo deserto, da questo vuoto, che possiamo nuovamente scoprire la gioia di credere, la sua importanza vitale per noi, uomini e donne. Attento alle condizioni di vita di ciascuno, specie dei più poveri, Papa Francesco lancia in questo volume un messaggio di cambiamento e di speranza: il Vangelo è vita nuova per tutti. Alla scuola della misericordia di Dio che sa curare le ferite, tutti possiamo iniziare un nuovo percorso verso una vita nuova e piena. Il libro per la Quaresima di papa Francesco è un messaggio di libertà e di fiducia in Dio capace di toccare il cuore dei lettori.
Dieci parole chiave per dieci proposizioni, dall'insegnamento di papa Francesco: omelie, discorsi, interviste, esortazione sull'argomento Chiesa. Da queste proposizioni emergono alcune linee portanti del pensiero di papa Bergoglio sulle caratteristiche della Chiesa di Cristo, incarnata nella storia di oggi: Cercare l'essenziale, Imparare il discernimento, Camminare, Fare comunità, Vivere in frontiera, Usare misericordia, Accendere il cuore, Seminare speranza, Costruire ponti, Pregare.
Nel cuore di una grande metropoli come Buenos Aires, il suo pastore, Jorge Mario Bergoglio, annuncia il Vangelo con lo spirito profetico dell'uomo di Dio che non ha paura di usare parole scomode e forti, perché vuol far sentire la novità profonda e la forza dell'amore che nasce dall'incontro con Cristo. Ancora una volta, nel leggere questi discorsi e omelie, si avverte chiara la sensazione che qui ci siano già tutta la tensione, la volontà e l'energia che sta ispirando ora il pontificato di Francesco. C'è la fede del pastore che prega per il suo popolo e si mette in cammino per portargli l'annuncio della salvezza, seguendo i passi di Gesù, lasciandosi guidare dallo Spirito e sempre invocando la materna protezione di Maria. C'è il senso della tradizione, delle radici della fede e dell'appartenenza cristiana, assieme alla consapevolezza di quanto costa "vivere nella verità", quando il demonio - padre della menzogna - è sempre in agguato per allontanare da essa. C'è la consapevolezza del sacrificio e della lotta permanente da ingaggiare contro le seduzioni dei mercanti di morte che rubano la speranza e la libertà, contro le distruttive illusioni di tanti paradisi artificiali, contro le tentazioni della superbia, della mondanità, dell'autosufficienza, l'onda lunga dell'illegalità, della violenza, della corruzione. C'è lo sconfinato paesaggio quotidiano dell'egoismo, dell'ingiustizia, dell'indifferenza, che si manifesta anche nei confronti del Creato e della sua custodia...
Con l'elezione di Francesco a vescovo di Roma il tema del rapporto tra cattolici e politica ha ricevuto una nuova attenzione, nella scia del Vaticano II. In una delle sue omelie Francesco afferma: "I cittadini non possono disinteressarsi della politica. Nessuno di noi può dire: 'Ma io non c'entro in questo, loro governano'. No, no, io sono responsabile del loro governo e devo fare il meglio perché loro governino bene e devo fare il meglio partecipando nella politica come io posso". La politica - dice la Dottrina Sociale della Chiesa - è una delle forme più alte della carità, perché è servire il bene comune. "Io non posso lavarmi le mani, eh? Tutti dobbiamo dare qualcosa!". Questo libro aiuta a riflettere sulle sfide, per i cattolici, nel realizzare giustizia e pace nel mondo sociale e politico.
La figura di Don Lorenzo Milani (1923-1967), a sessant'anni dal suo "esilio" nella parrocchia di Barbiana nel Mugello (7 dicembre 1954), continua ad interessare ed a far discutere. Dopo che la Fondazione Don Milani ha chiesto di esplicitare la decadenza formale del provvedimento contro il libro "Esperienze pastorali" che, nel dicembre 1958, fu fatto ritirare dal Sant'Uffizio "perché inopportuna la lettura", Papa Francesco ne ha sancito la completa "riabilitazione" definendo addirittura il sacerdote fiorentino, nel discorso del 10 maggio 2014 al mondo della scuola, "un grande educatore". Dalla necessità di un apostolato che affondi nel cuore del popolo, alla critica dell'ideologia dominante e del denaro, per finire con l'importanza della scuola per l'evangelizzazione nella Chiesa, questo libro riprende le argomentazioni e citazioni incluse in alcuni dei testi di Don Milani, "comparandole" con scritti e discorsi dell'Arcivescovo Bergoglio e di Papa Francesco che, come giornalista e vaticanista, l'autore segue con passione fin dal primo giorno del suo pontificato. Ne emergono non poche originali ed interessanti analogie ed affinità di pensiero.
Nella fede e nella carità riunisce gli interventi di Papa Francesco nel corso del suo viaggio apostolico in Turchia - che si è svolto dal 28 al 30 novembre scorsi, toccando Ankara e Istanbul -. Dal saluto ai giornalisti nel corso del volo Roma-Ankara, alla conferenza stampa durante il volo di ritorno, passando per l'incontro con le autorità turche, la visita al presidente degli affari religiosi, la Messa nella cattedrale cattolica dello Spirito Santo a Istanbul, la preghiera ecumenica nella chiesa patriarcale di San Giorgio, la preghiera ecumenica, la divina liturgia e la dichiarazione congiunta con il Patriarca ecumenico Bartolomeo.
Non più schiavi, ma fratelli. Il tema che ho scelto per il presente messaggio richiama la Lettera di san Paolo a Filemone, nella quale l'Apostolo chiede al suo collaboratore di accogliere Onesimo, già schiavo dello stesso Filemone e ora diventato cristiano e, quindi, secondo Paolo, meritevole di essere considerato un fratello. Così scrive l'Apostolo delle genti: "È stato separato da te per un momento: perché tu lo riavessi per sempre; non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come fratello carissimo" (Fm 15-16). Onesimo è diventato fratello di Filemone diventando cristiano. Così la conversione a Cristo, l'inizio di una vita di discepolato in Cristo, costituisce una nuova nascita (cfr 2 Cor 5,17; 1 Pt 1,3) che rigenera la fraternità quale vincolo fondante della vita familiare e basamento della vita sociale."
Non più schiavi, ma fratelli. Il tema che ho scelto per il presente messaggio richiama la Lettera di san Paolo a Filemone, nella quale l'Apostolo chiede al suo collaboratore di accogliere Onesimo, già schiavo dello stesso Filemone e ora diventato cristiano e, quindi, secondo Paolo, meritevole di essere considerato un fratello. Così scrive l'Apostolo delle genti: "È stato separato da te per un momento: perché tu lo riavessi per sempre; non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come fratello carissimo" (Fm 15-16). Onesimo è diventato fratello di Filemone diventando cristiano. Così la conversione a Cristo, l'inizio di una vita di discepolato in Cristo, costituisce una nuova nascita (cfr 2 Cor 5,17; 1 Pt 1,3) che rigenera la fraternità quale vincolo fondante della vita familiare e basamento della vita sociale."