Febbraio 2013: Joseph Ratzinger, papa Benedetto XVI, lascia il pontificato dopo il clamoroso annuncio delle sue dimissioni. Marzo 2013: Jorge Mario Bergoglio, col nome di Francesco, viene eletto Pontefice con un conclave lampo, il primo a elevare un gesuita sul soglio di Pietro. Benedetto ha lasciato dopo aver portato a termine la missione che si era posto: fare un po' di pulizia e scrivere un canovaccio per la Chiesa cattolica negli anni a venire. Ratzinger non ha trascinato le folle, ma ha risvegliato le passioni intellettuali dei più attenti osservatori del mondo cattolico, mentre la sua azione e il suo pensiero mettevano in risalto sempre più lo scollamento fra le gerarchie e i fedeli. Francesco, più vescovo del mondo che Vescovo di Roma, dotato di straordinaria sensibilità comunicativa, ha saputo riportare la Chiesa nelle simpatie del grande pubblico e degli intellettuali. Due uomini che hanno cambiato il modo di porsi della Santa Sede nel mondo e verso la propria comunità, facendole percorrere più strada di quella aperta dal Concilio negli anni Sessanta. Questo libro di Lucia Visca, proponendo anche alcune interviste ai maggiori vaticanisti italiani, vuole spiegare perché, dopo Benedetto XVI e Francesco, la Chiesa cattolica non sarà più la stessa. Prefazione di Carlo Nanni, rettore della pontificia Università salesiana.
Gli autori raccontano un anno straordinario con papa Francesco: i suoi viaggi, le udienze del mercoledì, le Omelie di Santa Marta, il Documento Evangelii Gaudium", le Nomine e le riforme e poi le sue frasi, i suoi gesti, le immagini che ricorderemo per sempre. " Introduzione di Mario Calabresi
Il libro nasce dalla predicazione degli esercizi spirituali a gruppi di giovani nell'Anno della fede e si presenta come un commento al Simbolo apostolico. Non si tratta di un testo esegetico, storico o teologico, ma di una riflessione che si propone di corrispondere all'indicazione che papa Francesco ha offerto nell'enciclica Lumen Fidei: "Colui che confessa la fede, si vede coinvolto nella verità che confessa. Non può pronunciare con verità le parole del Credo, senza essere per ciò stesso trasformato". Attraverso un percorso di meditazioni ed esercizi rivolti in modo particolare ai giovani, il testo accompagna il lettore nel cammino di progressiva trasformazione che la fede realizza nel credente.
La passione educativa di papa Francesco traspare in tutti i suoi interventi pubblici. In questo breve ma denso testo - inedito in Italia, qui proposto per la prima volta - il pontefice tratteggia una "pedagogia della bellezza". L'autore spiega come appassionare i giovani (e non solo loro?) al gusto per la verità e per quanto di buono esiste nel mondo. La vera educazione, secondo il Papa, non è qualcosa di statico o di "disciplinato": è nel farsi della storia della persona che si apre la strada del suo educarsi.
L'autore conduce un raffronto tra il Santo d'Assisi e papa Bergoglio, cogliendo il principale punto di contatto tra i due nella missione di "restaurare la Chiesa". Da teologo ma usando un linguaggio accessibile, Boff risale nella storia per far risaltare la novità di "Francesco di Roma", che per lui si esprime con il termine "rottura". Guardando poi al presente e all'avvenire, enuclea le linee principali della sua azione pastorale incentrata sui poveri e i sofferenti - e auspica un nuovo Concilio ecumenico.
Con la sua immediatezza e la sua spontanea umanità Jorge Mario Bergoglio, il primo pontefice del continente americano, ha conquistato il cuore dei fedeli e l'ammirazione dei non credenti. Ma chi è Francesco, il papa "venuto dalla fine del mondo"? A raccontarcelo in queste pagine è lui stesso, attraverso un colloquio amichevole e appassionato - avvenuto quando era ancora arcivescovo di Buenos Aires - con Abraham Skorka, rettore del Seminario rabbinico della capitale argentina. Non un manifesto dottrinario, dunque, né un trattato teologico sulla Chiesa del XXI secolo, ma un dialogo interreligioso con un uomo di profonda spiritualità, che è uno dei modi privilegiati per assolvere il compito essenziale di ogni cristiano: "avvicinare l'anima dell'uno a quella dell'altro", finché "l'anima dell'uno si riflette nell'altro", e questo è possibile solo se si è capaci di "abbassare le difese, aprire le porte di casa e offrire calore umano". In queste riflessioni con il "fratello" ebreo sui temi fondamentali della vita dell'uomo - la nascita e la morte, le forme della convivenza civile, le insidie del potere, la possibilità di un'etica condivisa tra laici e credenti, l'omosessualità, l'eutanasia - conosciamo Jorge Mario Bergoglio e la sua strada maestra, quella dell'incontro e della costruzione della fraternità. Con gli atei, nella comune scoperta delle ricchezze dell'animo umano; con chi opera per la giustizia sociale, nello sforzo di tradurre in pratica quotidiana la verità del Vangelo.
Papa Francesco è un uomo del Nuovo Mondo. Viene dall'Argentina, che è Estremo Occidente, ed è un "prete urbano": il primo pontefice figlio di una megalopoli, Buenos Aires. L'elemento spiazzante è che si tratta di un autentico "straniero" per la mentalità della Curia romana. Il compito affidatogli è di smantellare la corte pontificia e una nomenklatura ecclesiastica spesso troppo autoreferenziale. "Il Vaticano secondo Francesco" delinea i contorni di una sfida aperta e difficile. Per analizzarne le origini e i possibili approdi Massimo Franco è andato in Argentina e ha incontrato gli uomini più vicini a Jorge Mario Bergoglio. E racconta come è avvenuta l'esportazione di una visione radicalmente nuova del cattolicesimo nel cuore della Roma papale; e come il modello sudamericano, fino a ieri la "periferia", da eccentrico sia diventato centrale. Quello in atto, infatti, è anche un rivolgimento geopolitico. Grazie al papa argentino, garante del "commissariamento" a fin di bene del Vaticano, la Chiesa si è trasformata in pochi mesi da "imputato globale" per gli scandali della pedofilia e le vicende opache delle sue istituzioni finanziarie, in autorità morale di nuovo ascoltata e influente. La grande novità di Francesco è, in primo luogo, questa. Non offre la soluzione a problemi tuttora dolorosamente aperti, ma rappresenta la sfida forte, coraggiosa di una Chiesa che reagisce e combatte l'idea del declino, e che sa di poterla vincere solo se la vince a Roma.
I gesti e le parole di papa Francesco sono campionario di relativismo morale e religioso. Le esibizioni di ostentata umiltà ben poco francescane. La sua proclamazione dell'autonomia della coscienza e della visione personale del Bene e del Male, in palese contraddizione con il catechismo e il magistero dei pontefici precedenti. In un panorama in cui, dall'ultimo dei parroci al più agguerrito degli atei militanti, tutti si profondono a cantare le lodi del primo gesuita asceso al soglio di Pietro, la lettura controcorrente di due puntute firme del mondo cattolico tradizionale è apparsa come una vera e propria pietra dello scandalo. Mentre opinionisti da sempre anticattolici, su giornali da sempre anticlericali, riprendono le frasi "rivoluzionarie" di Bergoglio trasformandole in roboanti titoli da prima pagina, questa arguta riflessione si pone come primo contraltare all'unanime (e spesso per nulla disinteressato) consenso tributato al "vescovo venuto dalla fine del mondo". E offre nuove indicazioni per amarlo, nonostante tutto.
Un anno di pensieri e parole del papa più amato della storia
a cura di Santino Spartà
In pochissimo tempo – dal 13 marzo del 2013, giorno dell’elezione al soglio di Pietro – papa Bergoglio è entrato nel cuore dei fedeli della Chiesa di Roma, suscitando grande ammirazione e ampi consensi anche tra i non credenti.
Il primo pontefice gesuita – quel papa che, per usare le sue stesse parole, «sono andati a prendere quasi alla fine del mondo» – ha davvero conquistato tutti. In questo libro vogliamo ricordare le frasi che lo hanno reso celebre e amato in ogni parte del mondo. Un viaggio di 365 giorni in cui ripercorreremo le tappe del suo cammino di fede e potremo conoscere i suoi semplici insegnamenti – imperniati sull’amore per il prossimo e, in particolare, per i più deboli – che in poco tempo sono diventati il nuovo verbo della Chiesa cattolica, fatto di parole chiave quali misericordia, tenerezza, gioia, speranza.
Le più belle frasi del papa che sta cambiando la storia
Jorge Mario Bergoglio è stato eletto il 13 marzo del 2013 266mo Vescovo di Roma e papa della Chiesa Cattolica
L'esortazione apostolica "Evangelii Gaudium" è un testo connotato dalla centralità, nella vita del cristiano, dell'incontro con Gesù Cristo. Il "gaudio" di cui parla Papa Francesco è la gioia della persona rinata, della salvezza incontrata e sperimentata, della luce della fede. Mons. Ettore Malnati commenta guida in queste pagine alla comprensione della prima Esortazione apostolica di Papa Francesco e auspica che venga letta come un invito a riscoprire la gioia dell'annuncio cristiano.
Papa Francesco è un pontefice fuori dagli schemi, capace di toccare il cuore della gente, di rilanciare la speranza per un mondo migliore, un universo dove tutti, ricchi e poveri, hanno gli stessi diritti di cittadinanza. Questo libro è scritto da un ragazzo che, ripercorrendo la vita del cardinal Bergoglio prima che salisse al soglio pontificio, rafforza le speranze per una nuova primavera dell'umanità. Nelle parole dell'autore, papa Francesco è anche questo: "Purezza di linguaggio e di immagini, conforto per noi cristiani e soprattutto per chi, con coraggio chiaro e vero, sa guidarci sul quel cammino che ha come traguardo la luce". Completa l'opera un CD con le canzoni di Franca Sebastiani.
Chi potrebbe immaginare papa Francesco che al suono della campanella si toglie il grembiule e corre in cortile a giocare a pallone? Eppure Jorge Bergoglio è stato un bambino come tanti, che ha trascorso un'infanzia serena nel cuore di Buenos Aires, condividendo con i suoi coetanei la passione per la musica e il calcio e, soprattutto, per il San Lorenzo de Almagro, la squadra del cuore. Un bambino cresciuto in una famiglia unita, che ha custodito l'eredità morale e spirituale di una nonna speciale. "Arrivato a Roma. Tutto bene. Puoi dirmi quanto ha fatto oggi il San Lorenzo?" È stato questo uno dei primi pensieri di papa Francesco: anche nella sua nuova vita romana continua a seguire la sua squadra del cuore e resta l'uomo spontaneo e pieno di passioni che tutto il mondo sta imparando a conoscere e ad amare. Età di lavoro: da 11 anni.