
Un breve saggio.
Le riflessioni del predicatore della Casa Pontificia tenute alla presenza dell’allora Pontefice Giovanni Paolo II nel tempo di Avvento e di Quaresima. Al centro l’inno eucaristico Adoro te devote come approfondimento del mistero dell’Eucaristia. Un testo magistrale e di grande efficacia nell’imminente inizio del Congresso Eucaristico Nazionale. Arricchisce il volume, la Lettera autografa di Giovanni Paolo II che ringrazia l’Autore per le preziose riflessioni.
Raniero Cantalamessa, francescano cappuccino, è nato a Colli del Tronto (AP) nel 1934. Ordinato sacerdote nel 1958, si è laureato in teologia a Friburgo (Svizzera) e in lettere classiche all’Università Cattolica del S. Cuore di Milano. È stato membro della Commissione Teologica Internazionale dal 1975 al 1981. Nel 1979 ha lasciato l’insegnamento per dedicarsi a tempo pieno al ministero della Parola. Dal 1980 è Predicatore della Casa Pontificia. È chiamato a parlare in varie parti del mondo. Ha scritto diversi libri, tradotti in una quindicina di lingue estere. Ha pubblicato presso le Edizioni San Paolo: Il Soffio dello Spirito (19982); Gesù Cristo il Santo di Dio (19994), Pasqua. Un passaggio a ciò che non passa (2005).
Questo libro, esaltato da alcuni - ed esecrato da altri - come il "manifesto" che chiudeva la fase tellurica del post-Concilio, è ormai entrato tra i testi di riferimento della storia della Chiesa. Uscito nel 1985, l'anno stesso in cui si apriva il Sinodo per i vent'anni dalla fine del Vaticano II, raggiunse in tutto il mondo diffusioni da best-seller. In effetti, per la prima volta nella storia, un Prefetto dell'ex-Sant'Uffizio parlava "a cuore aperto", con lucido e coraggioso realismo, affidando le sue riflessioni sulla fede oggi a un giornalista. Questo Rapporto sulla fede è ormai un classico, ma è sempre bruciante la sua attualità di punto obbligato di riferimento per comprendere presente e futuro della cristianità.
Un piccolo libro che raccoglie alcuni appunti autobiografici del cardinale Joseph Ratzinger, ora papa Benedetto XVI, stesi per l'autobiografia "La mia vita". Rare foto storiche in bianco e nero e a colori illustrano i momenti salienti della vita di un raffinato e coraggioso "collaboratore di verità", una vita che ora "prende il largo" nel ministero di vicario di Cristo.
Un modo semplice per conoscere Benedetto XVI attraverso alcune notizie biografiche e le parole pronunciate dopo la morte di Giovanni Paolo II e nelle celebrazioni ufficiali dopo la sua elezione. Il volumetto si articola in nove punti: Coraggio evangelico, cioè profetico; Tocchi d'umanità; Antefatti; Joseph Ratzinger da papa; "Non avere paura"; Cristo al centro dell'umanità; Conservatore o progressista, i fatti lo diranno; Il papa, l'Europa e l'interculturalità; Preghiamo con lui.
Roberto Guardini (1885-1968), teologo, filosofo e letterato, offre in questo volume riflessioni ancora attuali sul tema della vita, considerato come un diritto inviolabile di ogni essere umano per il fatto di essere "persona" avente "dignità" (che sia un embrione, un invalido, un individuo privo di capacità cognitive).
"Il 19 gennaio 2004 la Katholische Akademie in Bayern ha organizzato a Monaco un singolare e straordinario dialogo tra il filosofo Jürgen Habermas e il cardinale Joseph Ratzinger, due tra le più significative figure di intellettuali della scena non solo tedesca, ma internazionale.Il dialogo è stato un evento in sé, per l'incontro e la discussione tra due personalità così singolari e così influenti nel mondo intellettuale dei laici e dei credenti, ma assume una rilevanza ancora maggiore se si analizzano attentamente i contenuti dei due interventi. Tra la tentazione secolarista che bolla ogni forma di cultura religiosa come regressione irrazionale e la tentazione integralista che vuole imporre autoritariamente le verità di un'unica fede religiosa, Habermas e Ratzinger aprono la prospettiva di una società postsecolare in cui laici e credenti scoprano il dialogo non solo come strumento di necessario compromesso, ma come metodo per il ritrovamento di se stessi. La filosofia ritrovi il gusto della "traduzione" e la religione il gusto dell'"intelligenza." (dall'Introduzione di M. Nicoletti)
Gli scritti qui raccolti, apparsi in questa collana nel 1996, discutono questioni decisive non solo per la vita della Chiesa, ma per il destino stesso dell'odierna civiltà , vulnerata nelle sue pretese ideologiche e percorsa da inquietanti pulsioni di morte: sono le questioni della verità e libertà dell'uomo nell'epoca della tecnica, delle insidie alla persona e alla vita nascente, della specificità dell'ethos cristiano nel pluralismo delle culture e dei costumi. Innanzi alla figura del mondo che si va delineando, il sapere teologico è sollecitato alla comprensione dei mutamenti e delle possibilità emergenti, così da esprimere una nuova sintesi di fede e ragione, nella consapevolezza che la Rivelazione ha la capacità di soddisfare in pienezza le esigenze e i bisogni della soggettività umana nel suo cammino storico. La fede possiede infatti un'intrinseca ragionevolezza, perché essa crede che «in principio era il Logos» e che dunque senso e fini della creazione non contraddicono le aspirazioni dell'uomo al bene né gli sono di ostacolo all'espansione della sua libertà . E' l'errore del moderno, il tempo dei dualismi antropologici e delle morali provvisorie, i cui effetti si dispiegano rovinosi fino al presente. Ancorate alla ferma parola della fede, così come essa si dà nella Tradizione vivente della Chiesa, queste riflessioni dell'allora cardinale Ratzinger sono insieme diagnosi e terapia della crisi etica contemporanea e, rilette oggi, assumono il valore profetico di un programma di pontificato (pp. 160).
Il libretto raccoglie il discorso al termine della concelebrazione eucaristica con i cardinali elettori in Cappella Sistina il 20 Aprile 2005 e l'omelia per l'inizio solenne del Ministero Petrino del 24 Aprile 2005.
Capita abbastanza spesso che i teologi, spiegando il dogma, abbandonino i pastori alla loro sorte, perché dimenticano di offrire loro opportune mediazioni. Capita anche che alcuni predicatori – rimasti soli nell’impresa – si costruiscano un loro modello di annuncio, che salta a pie’ pari il dogma. Onde superare questo scollamento, il presente volume si propone di contribuire alla elaborazione di una kerigmatica concreta.
Dalla quarta di copertina:
La via che conduce dal dogma alla predicazione si è fatta molto faticosa e spesso il teologo abbandona il predicatore alla sua sorte, senza offrirgli il sussidio di opportune mediazioni, dimenticando che il pensiero si conferma solo nella 'dicibilità'.
Alcuni predicatori si sono costruiti così un loro modello di predicazione, che disattende il dogma, cadendo in una sorta di neo-liberalismo. E però l'intima tensione della predicazione dipende dall'oggettiva tensione dell'arco dogma-Scrittura-chiesa-oggi.
Il presente volume si propone di contribuire alla elaborazione di una kerigmatica concreta.
L'opera si divide in tre parti: nella prima si tracciano le linee di una teoria della predicazione; nella seconda sono trattati alcuni temi basilari della predicazione cristiana; la terza parte infine offre modelli di prediche e meditazioni, la cui struttura portante sia appunto l'arco kerygmatico: dogma-Scrittura-chiesa-oggi.
Il volumetto espone la problematica che va sotto il nome di identificazione con la chiesa" e offre alcuni elementi concreti per una equilibrata soluzione della questione. "