Nel Congo dilaniato dalla guerra civile si consuma il dramma di un prete siciliano, Francesco Spoto, partito nel 1964 per annunciare il Vangelo ai congolesi. Intrappolato nella Missione di Biringi, decide di compiere il proprio dovere fino alla fine: braccato dai Simba che odiano i bianchi cattolici, il sacerdote è costretto a una fuga disumana nella foresta. Picchiato a sangue, offrirà la sua vita in cambio di quella dei confratelli. Un romanzo intimo che restituisce la tragica generosità di un sacerdote al bivio della propria esistenza. Il viaggio senza ritorno di Francesco Spoto è la parabola esistenziale di ogni uomo che resiste al male e si arrende a Dio.
In questo libro, piccolo ma prezioso, si parla di intere famiglie cinesi, uomini e donne, persone inserite pienamente con i loro figli nel loro Paese, che sono state "martiri" unicamente perché "cristiani". Con eroismo ammirabile non hanno avuto paura davanti alla morte che è stata loro minacciata, e hanno testimoniato la loro fedeltà a Cristo e alla sua parola nella rivoluzione dei Boxeurs nel 1900. In tal modo sono diventati un esempio luminoso anche per la Chiesa dei nostri giorni, che - come ha denunciato più volte papa Francesco è a sua volta sottoposta in varie parti del mondo a persecuzioni violente e irrazionali.
Il testo conduce attraverso un percorso a 360 gradi attorno alla figura di Giovanni Nervo, il "padre" di Caritas Italiana. "Saper fiorire dove Dio ci ha seminati" era una delle sue esortazioni più care e la sua vita ne è stata un'esemplare realizzazione, a cominciare dal suo impegno nella Resistenza e nella ricostruzione del dopoguerra dove profuse il suo spirito di educatore. Chiamato nel 1971 da Paolo VI a fondare Caritas Italiana e in tutte le diocesi d'Italia, si è rivelato uomo di altissima statura morale, tanto da far esclamare al vescovo di Padova, durante il suo funerale: "Ha amato non a parole e con la bocca, ma nei fatti e nella verità. Non ci ha lasciato un testamento spirituale scritto a parole. Il testamento, l'eredità preziosa che ci lascia, è la sua stessa vita, è il suo luminoso esempio". Prefazione di Giuseppe Pasini, Domenico Rosati. Postfazione di Francesco Montenegro.
Le lettere e la testimonianza di uno dei "martiri del nostro tempo", ucciso nel 2000 in Burundi mentre era dedito alla carità verso gli ultimi in nome del Vangelo. Un testo di impressionante freschezza evangelica.
"Questo libro offre un modello per i giovani, che devono avere risposte sicure, nel nome della trasparenza, per abbracciare la liceità e abbandonare le dipendenze da esempi errati". (Dalla Prefazione di Giovanni Malagò, presidente del CONI). "Lo sport praticato ha bisogno costantemente di rinnovate competenze, di sicure professionalità, di esperienze ricche di valori umani ed etici, come quelli che sono stati evidenziati nelle storie dei protagonisti di questo meraviglioso libro". (Dalla Postfazione di Felice Pulici, portiere campione d'Italia nel 1974). Non si diventa campioni nello sport se non si hanno qualità morali: se non si è grandi nella mente e nel cuore. Per gli stessi motivi, si può essere campioni nella vita anche se non si è mai vinta una sola gara. Questo libro racconta sedici storie incredibili di campioni di sport e di vita tenute insieme da un filo conduttore di grande umanità e di quell'eroismo forgiato nella pratica sportiva che si fa palestra di vita. I protagonisti: Ivan Basso, vincitore del Giro d'Italia - Alessandro Campagna, ct mondiale del Settebello di palla nuoto - i pugili Vincenzo Cantatore e Vincenzo Mangiacapre - l'arciere Ilario Di Buò - la nuotatrice Alessia Lucchini - il campione di thriatlon Daniele Masala - la vincitrice di San Remo e campionessa paraolimica Annalisa Minetti - il maestro di scherma Renzo Musumeci Greco - l'olimpionico di marcia Abdon Pamich - il direttore d'orchestra, compositore e nazionale di canottaggio Lorenzo Porzio...
Dall'infanzia e la giovinezza in Svizzera, dove matura la decisione di farsi sacerdote, agli anni dell'insegnamento universitario e della maturità a Tubinga, Hans Küng, il teologo "ribelle", narra una vita di fede e di battaglie per il rinnovamento della Chiesa, in nome di un cristianesimo che muova dal Vangelo e da Gesù Cristo e sappia cogliere i bisogni dell'uomo di oggi. Dopo gli studi romani al Collegio Germanicum et Hungaricum e il dottorato a Parigi, Küng inizia una brillante carriera all'università di Tubinga che lo porta a partecipare al Concilio Vaticano II come perito, a fianco di Joseph Ratzinger. In un'udienza privata, Paolo VI gli chiede di entrare nel servizio della Chiesa, ma Küng non accetta. In seguito, di fronte a una gerarchia cattolica che tradisce le speranze conciliari e si rivela sempre più sorda alle mutate esigenze dei credenti, scrive libri che gli regalano fama mondiale e diventa una delle voci cattoliche progressiste più ascoltate. La controversia con la gerarchia si fa sempre più acuta fino a culminare, nel 1979, con la revoca della Missio canonica, la licenza all'insegnamento della teologia cattolica, dopo la quale Küng passa a insegnare presso l'Istituto per la ricerca ecumenica dell'università. Il provvedimento gli fornisce così l'occasione di avviare iniziative per promuovere il dialogo interreligioso e il Progetto per un'etica mondiale.
Terre di missione: Africa Centrale, Amazzonia, Oceania... Territori vastissimi, con una viabilità precaria o quasi inesistente e luoghi impervi. Villaggi sperduti, difficili da raggiungere se non con percorsi lunghissimi e pericolosi, ma che proprio per questo è importante visitare regolarmente, per portare i segni concreti della carità e le parole di speranza. Come aiutare i missionari a muoversi più in fretta e superare tanti ostacoli naturali? Queste pagine raccontano la storia del Centro Internazionale di Aviazione e Motorizzazione Missionaria, nato a Torino nel 1959 da alcuni innamorati dell'aria e dell'aviazione, per insegnare a preti, frati e suore a guidare aeroplani. L'autore contribuì a dargli vita, insieme al generale Francesco Brach Papa e altri amici, e qui narra come maturò l'idea e divenne realtà. Furono alcune decine i piloti e le pilotesse brevettati in pochi anni: le "storie di cielo" con cui si chiude il volume fanno rivivere l'avventura di alcuni di loro. "Nel rombo del motore che portate in petto potreste sentire una voce, quella del Maestro che vi dice: 'Coraggio, ragazzi, c'è bisogno di voi perché il mio Messaggio di Vita raggiunga le genti lontane...'. Non fate i sornioni!" (Don Paolo Gariglio)
Opera raccolta in tre volumi con cofanetto.La passione per Cristo ha spinto Mons. Giuseppe Canovai (1904-1942), sacerdote romano e diplomatico della Santa Sede, ad intraprendere con tutte le sue forze l'avventura della santita'. Persona allegra e scherzosa, familiare con la gente, inserito pienamente nella vita sociale e culturale, non termino' mai di cercare, anzi di lottare per la santita' interiore. Le pagine del suo Diario, pubblicate integralmente per la prima volta, ci presentano il cammino spirituale di un giovane prete e la vita interiore conosciuta solo ai suoi confessori.
Antonio Lanza (1905-1950), arcivescovo di Reggio Calabria e vescovo di Bova dal 1943 al 1950, fu una figura eminente della Chiesa italiana alla fine della seconda guerra mondiale, non solo per il suo eccezionale livello intellettuale e per il suo contributo scientifico nel campo della teologia morale, ma soprattutto per la appassionata dedizione pastorale a tutte le anime a lui affidate: dai seminaristi e dai parroci ai laici dell'Azione Cattolica, dalla gente comune che incontrava nelle ripetute visite pastorali agli intellettuali che accorrevano ad ascoltare la sua parola di maestro, da coloro che si affidavano con fiducia alla sua guida spirituale ai deputati e ai senatori della giovane repubblica italiana che chiedevano lumi per affrontare il nuovo arduo compito. Il suo insegnamento e la sua parola venivano richiesti ripetutamente al di là dei confini della sua diocesi, nelle settimane di studio, nelle riunioni dell'alta direzione dell'Azione Cattolica, nelle settimane sociali. Le sue lettere pastorali toccavano i temi più attuali e scottanti e talora esprimevano le direttive collegiali dell'episcopato Calabro, che volentieri gliene affidava la stesura. La morte improvvisa e in certo senso inspiegabile gli impedì di realizzare una grandiosa opera di risveglio culturale e religioso, di aiuto materiale a chi era uscito povero e senza tetto dalla catastrofe bellica, di definitivo superamento della perenne depressione delle zone meridionali d'Italia. Introduzione di Leonardo Bonanno.
Giuseppe l'Esicasta (1898-1959) è una delle maggiori figure della spiritualità ortodossa del XX secolo. È considerato l'equivalente greco del famoso starets Silvano del Monte Athos. Pur conducendo, durante la sua vita terrena, un'esistenza discreta, ebbe un pensiero immenso i cui effetti continuano a farsi sentire. Fu lui stesso il principale restauratore del modo di vita dell'esicasmo nel Monte Athos, in particolare per quel che riguarda la cosiddetta preghiera del cuore. I suoi discepoli hanno diffuso, dopo la sua morte, con la loro attività e con la loro predicazione, il suo insegnamento e la sua pratica al Monte Athos, poi in tutta la Grecia, a Cipro, e fino all'America del Nord. Questo libro, che presenta con uno stile commovente la vita e l'insegnamento di Giuseppe l'Esicasta, è stato scritto da uno dei suoi discepoli che ha vissuto al suo fianco sino alla sua morte, potendo seguirne quotidianamente gli insegnamenti e mettendone in pratica i consigli. Divenuto un classico della spiritualità questo libro è stato tradotto in numerose lingue.
Religiosa benedettina, santa e dottore della Chiesa, Ildegarda di Bingen (1098-1179) è una delle figure più sorprendenti del medioevo europeo. Definita «profetessa tedesca», ha scritto libri di medicina e farmacologia, ha composto inni – forzando i limiti della musica gregoriana – ed è stata per tre decenni consigliera di papi, imperatori, re, vescovi, abati, sacerdoti, monaci e laici.
Badessa del monastero di Rupertsberg, presso Bingen, in Germania – da lei fondato nel 1150 – soffriva per visioni e audizioni che avvenivano in sintonia con gli scritti biblici, anche se non la si può annoverare tra le veggenti tormentate e balbettanti in cerca di esperienze esoteriche. Nel 1165 fondò un altro monastero a Eibingen, tuttora esistente e floridissimo centro religioso e culturale.
Sommario
I.La vita. II.Le opere. III.La spiritualità. 1. La visione mistica di Ildegarda. 2. L’unità della visione di Dio e del mondo. 3. La mistica dei sensi spirituali. IV. L’influsso.
Note sugli autori
Aldegundis Führkötter, benedettina, ha pubblicato numerosi saggi su Ildegarda di Bingen e curato l’edizione di Scivias, l’opera più celebre della santa.
Josef Sudbrack (1925-2010), gesuita, è stato docente di Teologia spirituale a Innsbruck e visiting professor all’Università di Harvard.
"Vivo tra uomini che hanno ucciso Morès; lo vendico, contraccambiando bene per male". Charles de Foucauld (1858-1916)