La vita di Germana Sommaruga (1914-1995) fu segnata da un'idea originale e profetica: dar vita a un movimento di laiche consacrate che nel mondo assistano i malati nello spirito di San Camillo. Fondò l'Istituto secolare che prenderà il nome di Missionarie degli Infermi, guidò nel Lombardo-Veneto l'associazione Unione Cattolica Infermiere, e fondò il Centro Assistenza Malati (C.A.M.), che si diffonderà in varie parti del mondo.
Giansante Brancorsini (1343-1394), a 20 anni uccise incidentalmente un suo parente e per questo motivo decise di ritirarsi nel convento francescano denominato Santa Maria di Scotaneto, dove professò i voti. Ben presto alle sue qualità di una vita umile e penitente, di un'intensa laboriosità, di una profonda spiritualità, si aggiunse la fama di taumaturgo, tanto che accorrevano a lui da tutto il territorio circostante.
Dove sta andando la Chiesa italiana? C’è un’alternativa all’opposizione inconciliabile fra anticlericali e devoti? Forse è possibile trovarla riascoltando le voci di un cattolicesimo critico che percorre la storia più recente del nostro paese. È quello che propone Gilberto Squizzato, seguendo le vicende di coloro che hanno scelto non solo di stare dalla parte degli ultimi ma anche di esercitare il diritto cristiano alla parresia, alla parola libera, dentro e fuori la Chiesa. Dal precursore Mazzolari alla scuola di Barbiana di don Milani, dai preti operai alle comunità di base alle femministe cristiane a chi oggi apre a divorziati e gay, Libera Chiesa è la ricchissima controstoria di chi ha lottato per una Chiesa rinnovata spiritualmente, non compromessa con il potere politico, e capace di criticare, di volta in volta, il fascismo, il Concordato, la Democrazia Cristiana, il berlusconismo, il Vaticano conservatore di Ruini e Bertone, l’iperliberismo. Un libro fittissimo di testimonianze e di provocazioni intellettuali, che mostra a credenti e non credenti come la Chiesa cattolica possa essere, tornando alla fedeltà evangelica, non un fortino assediato dalla modernità, ma un presidio per la libertà di chiunque.
Dei cristiani perseguitati si parla sempre come di vittime, e raramente come di testimoni: si sottolinea la violenza e l'ingiustizia di cui sono oggetto più della fede con cui affrontano la prova e della carità che hanno verso i loro persecutori. Rodolfo Casadei racconta il coraggio degli oppressi e come abbiano saputo trarre il bene dal male, con storie poco note o del tutto sconosciute, che prendono forma pagina dopo pagina e ci permettono di incontrare grandi figure umane. Gli iracheni che hanno testimoniato Cristo durante l'eccidio nella chiesa siro-cattolica di Baghdad e hanno cercato di convertire i terroristi che li tenevano in ostaggio; la vedova del Presidente della Commissione Giustizia e Pace di Juba (torturato e fatto sparire dai servizi segreti di Khartoum) che promuove i diritti delle donne sud-sudanesi che si trovano nelle sue stesse condizioni; la giornalista cristiana libanese May Chidiac sopravvissuta alla bomba che l'ha mutilata, divenuta segno di contraddizione tanto per Hezbollah quanto per la Chiesa maronita; i mujaheddin iraniani che hanno conosciuto il cristianesimo e si sono convertiti mentre erano prigionieri degli americani e del nuovo governo iracheno; i cristiani iracheni che tornano nel loro paese mentre tanti continuano a fuggire e quelli rapiti che hanno rifiutato di cambiare religione; l'arcivescovo di Mosul monsignor Paulos Faraj Rahho, rimasto al suo posto nonostante ripetute minacce e morto durante il sequestro. Prefazione di Louis Sako.
Le lettere e gli articoli di "Cento specie" di amori raccontano il tempo di grazia trascorso da padre Alberto in Cambogia, dal 2001 al 2011. La sua missione è a Prey Veng, piccolo capoluogo di provincia, 100 km a est della capitale Phnom Penh, sulla via che porta verso il Vietnam del Sud. Padre Alberto comincia da zero perché nessun prete cattolico ha abitato prima in quella città e nessuno lo attende, se non un manipolo di cristiani, quasi tutti di origine vietnamita. Ciononostante accoglie la destinazione con molto entusiasmo e impegno, quasi come chi raggiunge un punto di non ritorno ed è chiamato a giocarsi tutto. Questa condizione genera in lui la volontà di andare non oltre, ma verso l'evidenza povera delle cose, e fare in modo che la fede diventi sguardo nuovo, impulso conoscitivo, del Mistero di Dio e del Mistero dell'uomo. I testi qui raccolti sono il frutto di "un modo di guardare al creato e di usare i sensi per cogliere nelle cose quanto più significato possibile". Proprio lo stare a Prey Veng, senza strutture o tradizioni precedenti il suo arrivo, persuade padre Alberto a obbedire alle limitazioni imposte dalla realtà, e lo porta a scoprire che quella stessa realtà non è "semplicemente coestensiva al visibile": è molto di più.
Giuseppe Dossetti trascorse gli ultimi anni della sua vita a Monte Sole, luogo degli eccidi nazisti dell'autunno 1944, e proprio al cospetto di tali eventi si interrogò profondamente sulla Shoah, sul silenzio di Dio ad Auschwitz, sulla presenza del Cristo crocifisso nella storia. Parte da qui l'analisi dell'autore, che approfondisce da un lato il rapporto di Dossetti con l'ebraismo e con il "mistero di Israele" (anche nelle sue espressioni politiche), dall'altro i ricorrenti richiami alla kenosi di Cristo "fino alla morte di croce": una "immolazione nell'amore" che costituisce per Dossetti l'orizzonte non solo per il discepolo, ma anche per la Chiesa e il Cattolicesimo, chiamati a seguire Cristo sulla via della povertà e a superare, come scriveva già nel 1953, la tendenza ad "attrihure all'iniziativa degli uomini rispetto alla Grazia un valore di nove decimi". Prefazione di don Athos Righi.
Da queste pagine Rocco (circa 1345-1377) emerge come un giovane a noi contemporaneo, con la sua generosità e la sua spontaneità, col desiderio esuberante di vita autentica, colmo di ideali di libertà, giustizia, amicizia, sebbene immerso in un mondo ostile.
La biografia di una donna che ha dedicato la sua vita alla promozione del dialogo tra Ebrei e Cristiani.
Elena Hoehn è una donna tedesca che scelse l’Italia e divenne protagonista della nostra storia. Durante la guerra nascose in casa sua Giovanni Frignani, l’ufficiale dei Carabinieri che arrestò Mussolini, prima che egli venisse scoperto e incluso nell’elenco delle persone destinate alle Fosse Ardeatine.
L’altro elemento fondamentale nella sua vita è l’incontro con Chiara Lubich agli albori del Movimento dei Focolari. Con la giovane maestra trentina l’intesa è immediata e perfetta. Elena partecipa alla vita del movimento, ascolta, consiglia e segue la fondatrice, intesse con lei una fitta corrispondenza, ne assimila il carisma.
Un libro tra storia e spiritualità, un invito alla speranza in tempi difficili.
Armando Droghetti è nato nel 1938 a Loreto. Funzionario del Ministero delle Finanze, ha conosciuto il Movimento dei Focolari nel 1959, mentre era allievo ufficiale a Foligno. Si è dedicato al movimento stando vari anni in Friuli Venezia Giulia, nella ex Jugoslavia negli anni di Tito,poi inToscana,Umbria (dove ha conosciuto Elena Hoehn), Marche, Sicilia, Calabria e Malta. Dal 2001 risiede al Centro del Movimento dei Focolari di Rocca di Papa.
Etty illesum, questa giovane donna ebrea alle prese con la violenza nazista, ci dice con la sua vita che in ogni situazione è possibile salvare l'umanità che ci abita e il divino che ci visita, e che in ogni storia personale si può costruire un frammento di vita buona.
Si tratta di una serie di saggi dedicati a Cristina Campo, scrittrice poetessa e traduttrice (1923-1977). Come Simone Weil, fu un'artista sensibile ai richiami del Sacro come al mondo della cultura e all'attualità. Fu ricercatrice del mondo dello spirito, devota alla liturgia tradizionale, amica di un'infinità di intellettuali (da Mario Luzi a Ezra Puond, da Alda Merini a Elemire Zolla), testimone vivo degli orrori di Ungheria o della tragedia dei minatori di Marcinelle. Questa serie di saggi mira a mettere a fuoco i vari aspetti di questo raro personaggio.
Clemente Rebora (1885-1957) in reazione al materialismo cercò una forma poetica carica di idealismo, che potesse rinnovare l'anima. Tuttavia sarà solo con l'esperienza della Prima Guerra mondiale che Rebora approdò a un vero rinnovamento interiore: la conversione al cattolicesimo e la decisione di diventare sacerdote e entrare nell'Istituto della Carità di Domodossola, fondato da Antonio Rosmini. Questa serie di saggi fanno luce proprio sul passaggio dal primo al secondo Rebora, sottolineandone la continuità di pensiero e l'idea della missione del poeta cristiano, in un tempo in cui la presenza di Dio viene ignorata dalle coscienze.