Il processo cosmico, come processo di realizzazione del vero e del buono nella forma concreta del bello, è un processo estetico. Iniziato dalla natura, tale processo prosegue attraverso l'opera dell'uomo. La bellezza prodotta dall'arte, al pari di ogni altra bellezza, non è né mera materialità né mera soggettività, ma "luce materializzata" e "materia illuminata". L'arte ha dunque la funzione di contribuire attraverso la bellezza alla piena realizzazione del processo cosmico; tuttavia, tale realizzazione è più prefigurata e profeticamente anticipata che non compiuta: luogo di intersezione tra il cielo e la terra, il bello che ci è dato dall'arte apre la via verso la bellezza futura, simile in questo all'altro facitore di ponti, l'amore.
In questo saggio l'autore propone quei criteri razionali di discernimento che consentono a quanti si accostano alla filosofia di utilizzare al meglio le risorse intellettuali che essa sempre fornisce.
Il primo libro italiano di uno dei maggiori protagonisti del dibattito filosofico e teologico internazionale attuale. In esso viene presentata l'originale proposta dell'autore per affrontare le sfide teoriche e pratiche poste dalla globalizzazione delle culture e delle teologie. Un contributo di particolare rilevanza per comprendere i modi attraverso i quali ridefinire la filosofia e la teologia in prospettiva interculturale.
In cielo ci sono tante cose: aeroplani e nuvole, il sole e le stelle. E per una parte dell'umanità ci sono anche gli dei, o un Dio. Non tutti ci credono, ma tutti riconoscono il mistero dell'esistenza. Allora, lassù nei cieli c'è qualcuno? Il creatore di tutte le cose? Possiamo parlarne? E come? Come possiamo comprendere che gli umani se lo siano figurato in tante maniere diverse questo essere invisibile? E che per altri, al contrario, i cieli siano vuoti? Il testo è la trascrizione di una conferenza tenuta al Centre dramatique di Montreuil all'interno di un ciclo di "Petit conférences" destinate ai bambini. È un discorso rivolto ai bambini e in dialogo con loro sul tema di Dio e del cristianesimo. Gli uditori, fra i sei e i dodici anni, erano bambine e bambini, molto attenti durante tutto l'intervento e non hanno mancato di fare domande. Età di lettura: da 12 anni.
La logica è lo studio della ragione, e la logica matematica è lo studio matematico della ragione matematica. Di questo e altro si parla in questa introduzione alla logica, figlia del paradosso e madre della ragione.
Confutazione documentata e divulgativa dei falsi miti della scienza, contro la religione e contro la vita: riscoperta della tradizione cattolica. Prefazione di Antonio Socci. Il clima umano che si respira, oggi, e ancora quello della decadenza. Da una parte, infatti, un neo positivismo assurdo e feroce, con i suoi scienziati-stregoni, si incarica di deformare la nostra vita, manipolandola e plasmandola in nome del progresso e della felicita futura. Fecondazione artificiale, eugenetica, clonazione ed eutanasia vengono offerte all'uomo di tutti i giorni in un banchetto avvelenato, che promette benessere ma produce solo tristezza e morte. Dall'altra, come perfetti alleati del totalitarismo scientista, i profeti della dissoluzione ribadiscono il decesso di ogni valore, e celebrano i funerali al desiderio umano di verita, giustizia e bellezza.
Analisi e confutazione (divulgativa e frizzante) della pretesa di fare a meno di Dio, dalla Bibbia ai nostri giorni attraverso le ideologie: pacifismo, omosessualismo, manipolazione della vita, scientismo, laicismo. Ripercorrendo la pretesa umana di farsi dio al posto di Dio, dalla Bibbia alle piu varie filosofie e ideologie sino alla dittatura del relativismo denunciata da Benedetto XVI, l'Autore smaschera l'origine antiumana della cultura della morte, del pensiero dominante e del politicamente corretto. Mette a fuoco gli errori dei miti moderni, dalla Liberta, Uguaglianza, Fraternita di rivoluzionaria memoria, all'opzione preferenziale per i poveri, al femminismo, all'ideologia gay e transessuale, dall'ecologismo al pacifismo, dall'idealismo al pacifismo, sino a giungere alla manipolazione della vita in nome di un progresso e una felicita futura che produce pero solo tristezza e morte.
Confutazione divulgativa e allegra delle teorie evoluzioniste che riducono l'uomo a bestia Citando le tesi e spiegazioni dei piu famosi autori e divulgatori delle tesi evoluzioniste e confrontandole con la realta dei fatti e delle scienze piu avanzate, gli Autori ne smascherano l'intento ideologico facendoci ridere degli svarioni che personaggi di spicco dicono impunemente e che la gente comune beve passivamente. Questo agile libretto si propone di spiegare in modo semplice e sintetico il pensiero di Charles Darwin, e dei suoi seguaci. Lo scopo principale e diradare le nebbie del mito che circondano il darwinismo, per capire veramente cosa esso sia, quali siano i suoi fondamenti e i suoi intendimenti. Per fare questo si fa ricorso alle fonti, cioe ai testi originali di Darwin e dei suoi seguaci, spesso epurati e addomesticati dalla vulgata piu comune.
Oggetto della ricostruzione storci e tematica proposta in questo volume è la concezione dell'estetica moderna e contemporanea come filosofia dell'arte a partire dalla sua origine nel pensiero settecentesco fino ai più recenti sviluppi.
Siamo stati abituati a pensare al mercato come al luogo in cui si dispiega solo una razionalità astratta e impersonale, misurata dagli incrementi di efficienza, produzione e profitto. In realtà, l’economia resta una forma dell’agire umano che include sempre un preciso «valore di legame» e impone scelte attraverso le quali individui e collettività possono orientarsi alla ricerca del bene comune oppure cedere alla logica della legge del più forte.
Lo scambio – lo diceva già Aristotele – è uno dei fattori decisivi per «la felicità della comunità politica». L’economia non può perciò semplicemente delegare alla politica le questioni di giustizia, specie nel momento in cui proprio la politica appare in difficoltà nell’assicurare il «governo» del mercato globalizzato con le sue evidenti asimmetrie e nei suoi paradossi. E tuttavia si pone il problema di capire quale giustizia sia in effetti possibile.
Questo secondo numero dell’Annuario di Etica affronta tale problema, muovendo da una constatazione e mettendo alla prova una tesi. La constatazione è questa: il tradizionale ruolo dello stato, come titolare e garante della «forza» della giustizia attraverso le leggi, appare profondamente logorato; da una parte le sue regole sono mal sopportate, dall’altra sono reclamate, ma invano, perché non è più questa la dimensione in cui si muovono interessi, risorse finanziarie e know-how tecnologico. La tesi è conseguente: in questa situazione di stallo, in cui facilmente crescono le disuguaglianze e si alimentano i conflitti, si deve ripartire dalla originaria natura etica del mercato. Ovvero: la dimensione comunicativa del riconoscimento e della reciprocità può e deve diventare (o tornare a essere) un fattore rilevante all’interno della funzione razionalizzatrice del calcolo del capitale. Il richiamo alla società civile non rappresenta, in questo contesto, una fuga in una riserva protetta del bene e dell’agire disinteressato, ma un modo per ripensare concretamente le radici, i luoghi e i fini della politica.
Stefano Semplici è professore associato di Etica sociale nell’Università di Roma «Tor Vergata». Fra le sue pubblicazioni più recenti, oltre a numerosi saggi e contributi sui principali temi dell’etica pubblica e applicata, Un’azienda e un’utopia. Adriano Olivetti 1945-1960 (a cura di, Bologna 2001), Il soggetto dell’ironia (Padova 2002).
Con questo quarto volume Adelphi prosegue la pubblicazione della nuova edizione dei "Frammenti postumi" di Nietzsche, in una versione interamente riveduta, con apparati aggiornati e con l'inserimento di alcuni preziosi inediti. I primi due volumi sono apparsi nel 2004.