L'opera liturgica realizzata dal Concilio di Trento e dai papi successivi fu la canonizzazione del culto romano per come aveva preso forma nel corso del medioevo. L'autore ha scelto di focalizzare la sua attenzione sul periodo posteriore a questa canonizzazione, tracciando una panoramica approfondita che va da Pio V a Giovanni XXIII. La parte iniziale del presente lavoro è dedicata allo studio della messa romana a partire dalle sue origini, nell'ultima, si sottolinea invece la stupefacente sopravvivenza, dopo il Vaticano II, del messale tridentino, che è poi arrivato a essere definitivamente riconosciuto dall'autorità romana. L'autore giunge infine alla conclusione che la storia del messale tridentino è ancora ben lontana dal poter essere archiviata. Questo lavoro costituisce dunque un compendio, il più completo possibile, di una storia liturgica di cui la linearità generale prelude a stupefacenti nuovi sviluppi.
La transición al Rito romano en los reinos de Aragón y Navarra constituye uno de los procesos más sugestivos y complejos del Medievo hispano, que arranca en el siglo IX y culmina bien entrado el siglo XIII. En él se superponen e interactúan toda una serie de factores de orden político, cultural y religioso, que lo convierten en un asunto humano de gran interés. A partir de un método interdisciplinar que conjuga el estudio comparado de las fuentes litúrgicas y de su contexto histórico, este libro aborda un ámbito en cierta medida desatendido de la liturgia hispánica y pone en las manos del especialista en liturgia, historia o musicología una visión panorámica del iter romanizador en el nordeste de la Península Ibérica.
Nell'Oriente ortodosso il primo tentativo di sistematizzazione dei sacramenti della Chiesa è stato il trattato di Dionigi Areopagita sulla gerarchia celeste, ma solo nel XVII secolo la dottrina entra dapprima nei «libri simbolici» e poi nei manuali di teologia in uso nei seminari. Solo alla fine del XIX e nel XX secolo la teologia ortodossa comincia a liberarsi dalla concezione del mondo latino medioevale e riconduce la riflessione sui sacramenti nell'alveo del pensiero dei Padri. Le azioni sacre in cui il fedele riceve la grazia dello Spirito Santo schiudono davanti alla persona la realtà di un altro mondo e contribuiscono alla sua rinascita spirituale. Come ha scritto Nicola Cabasilas, «attraverso i santi misteri, quasi finestre, il sole di giustizia entra in questo mondo tenebroso, mette a morte la vita secondo il mondo, e fa sorgere la vita sovramondana».Questo volume si sofferma su: battesimo, cresima e consacrazione del crisma; eucaristia; penitenza (confessione); ordinazione ai ministeri sacri (vescovo, sacerdote, diacono) e consacrazione per i servizi liturgici (lettore, suddiacono); estrema unzione; matrimonio; professione monastica; sepoltura (funerale) e altre forme di commemorazione dei defunti; consacrazione del tempio; benedizione dell'acqua; funzioni di supplica per varie necessità.
"Pochi riusciranno a scorgere il potente dramma soprannaturale in cui pure fanno ingresso ogni domenica", così in un suo recente libro Scott Hahn si accinge a parlare della celebrazione dell'Eucaristia. Una constatazione che sta anche alla radice di questa riflessione che, lungi dall'addentrasi in spinose questioni teologiche ma descrivendo passo passo e con semplicità il rito della Messa, desidera far intravvedere quel potente dramma, la continua discesa del cielo sulla terra. È il dramma della nostra fede, che per esprimersi in pienezza ha bisogno di un ambiente specifico costituito dalla liturgia della Chiesa, come ricorda papa Francesco nell'enciclica Lumen fidei (n. 40). Le occasioni, dunque, non sono ricercate altrove per dire qualcosa sulla Messa ma esistono nella Messa perché "la migliore catechesi sull'Eucaristia è l'Eucaristia ben celebrata" (Benedetto XVI).
Partecipando alla Messa la domenica, ci si accorge come lentamente, ma inesorabilmente, il volto delle nostre assemblee liturgiche stia cambiando. I segni più evidenti sono la progressiva flessione del numero dei partecipanti alle celebrazioni, un certo invecchiamento, soprattutto dei cristiani impegnati. A questo si aggiunge la presenza crescente di occasionali frequentatori, saltuari o di passaggio. Di fronte a questo scenario è importante chiedersi: “In che modo le nostre assemblee liturgiche rispondono a queste sfide? Sono capaci di rinnovare se stesse? Di uscire dalla logica del si è fatto sempre così? Sono queste alcune delle provocazioni che il presente volume sceglie di affrontare perché, anche in questo tempo, la comunità cristiana trovi modi e stili nuovi di festeggiare e celebrare ogni passo avanti nell’evangelizzazione.
Presepi e fontane meravigliose, reliquie della Passione ed ex voto, enigmi sacri e rogazioni, sacri monti e «parole turchine» sono i protagonisti del libro, che recupera una materia trascurata: le forme più elementari, modeste, spesso ingenue di devozione. Pur nella loro semplicità, riti, usi, preghiere e leggende hanno attraversato i secoli consentendo una lettura spirituale del mondo e una considerazione dell'ordine naturale come un codice da comprendere. Tutta l'antica tradizione ha studiato, interpretato, elevato a metafora, esempio, simbolo ciò che miracolosamente appare nel ciclo naturale, nell'ordine celeste, nelle figure della realtà. La liturgia ha costruito un'azione drammatica in cui l'uomo ripercorre tutte le tappe del suo pellegrinaggio vitale mediante le feste, le ricorrenze, le celebrazioni, i riti, le usanze disseminati nel ciclo dei giorni, delle stagioni, dei fenomeni astronomici, integrando e saldando la vita umana individuale e collettiva al coro della creazione divina.
Sommario
La sacralità naturale: una terra di nessuno tra fede e smarrimento. I. I LUOGHI. Il presepio compendio e icona del mondo. Il centro del mondo e la sede dell’anima. Il paradiso terrestre dramma e sogno dell’umanità. I segreti della foresta. Le fontane meravigliose. II. I MITI MINORI. Il mistero del santo Graal. Le reliquie della passione. La corona di spine. Il mistero della santa Croce. Il culto di Gesù bambino. III. LE COSE. La campana, voce che prorompe dal buio della materia santificata. La meridiana digitus paternae dexterae. I tabernacoli. Gli ex voto. IV. GLI EVENTI. Le manifestazioni del mondo animale e la globalizzazione. Il terremoto della morte di Cristo. L’arcobaleno e la porta del paradiso. Credenze sommerse e gesti rituali arcaici sopravvissuti nel vivere quotidiano. V. I RITI. L’antica e perduta tradizione del Ceppo. Il mito del serpente, terribile detentore del segreto della vita. Gli enigmi sacri. Le parate: reliquie di matrimoni tribali. Forme di culto sommerso. VI. I SOGNI E LE CHIMERE. Un miraggio luciferino: gli automi e i replicanti. L’antico mito della lingua degli uccelli. Le parole turchine: parlare senza dire per dire di più. Le sorgenti naturali del meraviglioso: visioni e suoni del mondo soprasensibile.
Note sull'autore
Carlo Lapucci, studioso di tradizioni popolari, ha realizzato per Radiodue le serie «I verdi giardini della memoria» (1981) e «Cose dell'altro mondo» (1982). Ha diretto la rivista Le lingue del mondo e collaborato con Il Sole 24 Ore, La Nazione e Toscana oggi. Tra le sue numerose pubblicazioni, il Canzoniere dell’amore coniugale (1974), La Bibbia dei poveri (1985) e il Dizionario dei proverbi italiani (2007).
ENCHIRIDION DOCUMENTORUM INSTAURATIONIS LITURGICAE IV (1994-2003)
Attraverso brevi e semplici riflessioni, il testo vuole offrire qualche spunto per comprendere e vivere attivamente la celebrazione eucaristica. Passa in rassegna i vari momenti della messa per accompagnare i fedeli a mettersi alla presenza del Signore, chiedere perdono del proprio peccato, mettersi in ascolto della parola di Dio, chiedere con insistenza offrendo se stessi e a rendere grazie. Le riflessioni sono arricchite dalle illustrazioni di Valeria Balboni.
Il primato del tempo sullo spazio è uno dei felici ritornelli di papa Francesco.
Ma in che cosa consiste questa priorità del tempo Che cosa può offrire la tradizione cristiana al modo di vivere il tempo dell’uomo tardo moderno
L’autore cerca di rispondere a queste e altre domande partendo dalla grandiosa comprensione del tempo e della sua articolazione offerta dalla tradizione della chiesa, reinterpretando la nozione di tempo e ritrovando la differenza tra tempo festivo , tempo libero e tempo del lavoro per giungere ad assaporare, in modo non fondamentalistico, il valore originario della festa.
Quando la preghiera e un’intensa meditazione sulla Sacra Scrittura si incontrano con un amore sincero e appassionato per la divina liturgia, non possono che nascere opere dal respiro universale ed eterno come L’Anno liturgico dell’abate Guéranger. Scritto e pubblicato tra il 1841 e il 1866, non era più disponibile in italiano. Questa edizione rinnovata nella forma e nella traduzione ha il merito di colmare questo vuoto e di restituire alle mani di addetti ai lavori e semplici fedeli un patrimonio profondamente attuale, di analisi, spiegazioni e meditazioni sui sacri testi e sulle forme liturgiche. La ricchezza e la profondità di questi scritti rimangono tuttora per molti versi insuperate. Nella sua millenaria sapienza, la Chiesa ha saputo fare di ogni gesto, di ogni parola, di ogni momento liturgico un segno intriso di significato teologico e spirituale, che potesse condurre più facilmente e sicuramente l’anima a gustare la gioia dell’incontro profondo con Dio. Oggi, in un tempo in cui la cura della Bellezza nella liturgia ha lasciato il passo alla superficialità, quando non alla sciatteria, le parole del Guéranger sapranno nuovamente condurre il lettore a riscoprire quel tesoro di sublimità inestimabile racchiuso in ogni atto di culto divino.
La ‘vita cristiana’ è il dono che si riceve e si compie nell’esperienza umana del ‘mistero’ (“Cristo in noi”) celebrato nel rito e vissuto nell’agire quotidiano. Tuttavia, uno degli aspetti che più minacciano la frequenza e la qualità della partecipazione dei fedeli alle celebrazioni liturgiche è proprio la fatica di sperimentare una relazione significativa tra il momento rituale e la complessità della vita quotidiana. Alla base di questa distanza patita tra rito ed esistenza c’è spesso l’antico pregiudizio che spinge a considerare la liturgia come una serie di riti che l’uomo compie per attirare la benevolenza di Dio, e non invece come l’iniziativa gratuita del Signore che, per mezzo dell’agire simbolico-rituale della Chiesa, intende trasformare tutta l’esistenza dell’uomo e della donna in ‘sacramento’ dell’amore di Dio e in ‘profezia’ del Regno che viene. In questo libro si cerca di ritrovare il posto e il senso della liturgia nella e per la vita cristiana, per ricomprenderla non solo come un complesso di riti, ma come la relazione liberante e operativa tra gli eventi pasquali del Signore Gesù e la vita quotidiana
dei suoi discepoli, individuando di conseguenza anche i nodi più importanti per imparare a vivere l’esperienza celebrativa e rituale in modo che questa aiuti a fare di tutta la propria vita un “culto spirituale gradito a Dio” (cf. Rom 12,1).
Registro della Prima Comunione. Formato rilegato con copertina rigida cm.25x35.