Scenette, farse, giochi: tante idee per allestire spettacoli che fanno divertire i ragazzi e i grandi.
Raccolta di riflessioni per il tempo d'Avvento.
La presente opera è volta a facilitare l'accesso a tali fonti a un vasto pubblico piuttosto che agli studiosi, che possono consultare i testi originali o le sue traduzioni in altre lingue. A tal fine, si è scelto di premettere alla traduzione una semplice introduzione e di corredare il testo con note, senza appesantirle con elementi troppo tecnici o riferimenti alla moderna bibliografia. La traduzione del versetto targumico è preceduta da quella del versetto biblico, in modo che si possano notare facilmente le differenze. Si propone una traduzione aderente alla lettera, talvolta a scapito della lingua italiana, al fine di far "gustare" la forza delle espressioni originali in aramaico. Il titolo del libro "Siedi solitario e silenzioso fino ai giorni del Re Messia!" sintetizza un elemento che accomuna i due Targumim, cioè l'attesa del Menahem, il "Consolatore", che è il Messia: nel Targum di Qoèlet (cf. 1,11) la storia non è ciclica, ma in tensione verso i giorni del Re Messia; in quello delle Lamentazioni (cf. 2,22) si trova la meravigliosa promessa del futuro riscatto mediante la redenzione del Re Messia, cosicché Gerusalemme non dovrà più sedere "solitaria e silenziosa".
DESCRIZIONE
Pensato in occasione del Santo Natale il volume propone per la prima volta in traduzione italiana due omelie, la prima Sul Natale e la seconda Sulla Madre di Dio, Simeone e Anna, del vescovo di Iconio Anfilochio, un Padre cappadoce del V secolo. Egli è forse meno conosciuto eppure la sua opera è ugualmente significativa al pari di quella dei suoi conterranei Basilio Magno, Gregorio di Nazianzo, Gregorio di Nissa ed Evagrio Pontico. Anfilochio nacque intorno al 340/345 a Diocesarea, città nella quale il padre, Anfilochio il Vecchio, esercitava la professione di retore. La prefazione al testo è a firma del cardinale Angelo Comastri, Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano e Arciprete della Basilica Papale di San Pietro.
Anfilochio di Iconio, nato intorno al 340-345 a Diocesarea-Nazianzo in Cappadocia, ha studiato retorica presso la scuola del retore e sofista greco Libanio, per poi esercitare questa professione a Costantinopoli; abbandonò presto la carriera forense per ritirarsi in solitudine come monaco. Gregorio di Nazianzo, suo cugino, lo mise in contatto con Basilio di Cesarea che lo volle vescovo di Iconio. Presiedette il concilio tenutosi a Iconio nel 376 dove si fece araldo della teologia trinitaria del concilio di Nicea (325) e dell’insegnamento sullo Spirito santo promosso da Basilio contro le posizione eretiche di ariani e pneumatomachi. Intervenne nel 381 al concilio di Costantinopoli e fu an - cora lui a presiedere il sinodo di Side, con - vocato per trattare la questione dei messaliani (383 ca.). Ebbe un ruolo importante nell’elaborazione delle leggi dell’imperatore Teodosio contro gli ariani. La morte lo ha raggiunto tra il 398 e il 404. È pervenuto poco della sua produzione letteraria (alcuni frammenti, un poemetto parenetico, alcune omelie e la lettera sinodale di Iconio) ma la sua fama gli ha fatto valere l’appellativo di Famosissimo per la santità della sua vita e la sua profonda dottrina.
A CURA DI
Lucio Coco (1961) affianca all’attività di docente il lavoro di ricerca e di edizione di opere di Giovanni Crisostomo, Evagrio Pontico, Gregorio di Nazianzo e Gregorio di Nissa. È autore di diversi saggi di spiritualità per l’uomo contemporaneo e ha approfondito diversi autori bizantini. Tra le varie pubblicazioni di cui è autore, per LEV ha curato diverse raccolte di pensieri spirituali di papa Benedetto XVI e di Papa Francesco.