Josemaría Escrivá de Balaguer nacque in Spagna, a Barbastro, il 9 gennaio 1902. Dopo aver ricevuto una educazione cristiana dai suoi genitori fu ordinato sacerdote il 28 marzo 1925. Il 2 ottobre 1928 fondò l'Opus Dei. Si trasferì a Roma nel 1946, dove risiedette fino al giorno della sua morte, il 26 giugno 1975. Il 17 maggio 1992 è stato beatificato da San Giovanni Paolo II e dieci anni dopo, il 6 ottobre 2002, fu proclamato santo. La presente opera in tre volumi espone teologicamente l'insieme del messaggio di San Josemaría sulla santificazione del lavoro professionale e dell'intera vita quotidiana.
«“L’ultimo romantico”. Con questa significativa espressione, colta dalle labbra di san Josemaría, Mariano Fazio ci ricorda che il fondatore dell’Opera è stato un appassionato difensore della libertà. Nei suoi insegnamenti, “il rispetto della libertà altrui non fu mai indifferenza, bensì conseguenza dell’amore, della carità, che sa valorizzare ogni uomo nella sua concreta realtà”. Applicandosi l’appellativo carico di nostalgia di “ultimo romantico”, san Josemaría desiderava in primo luogo interpellare i suoi ascoltatori, per suscitare in loro lo stesso amore per la libertà che aveva nel cuore: “Non lasciatemi solo come l’ultimo romantico. Questo è il romanticismo cristiano: amare davvero la libertà degli altri, con tra sporto”»
(Dalla Presentazione di Fernando Ocáriz, Prelato del l’Opus Dei).
Può un vivace e spensierato studente napoletano, affamato di vita e di esperienze come tutti i suoi coetanei, incamminarsi lungo i sentieri della ricerca di Dio seguendo la vocazione cristiana? La risposta è sì, se ha avuto la provvidenziale fortuna di incontrare un santo come Josemaría Escrivá, che insegnava a trovare Dio nelle più diverse circostanze della vita quotidiana. E Pippo Corigliano ebbe, ancora ragazzo, l'opportunità di entrare in contatto, nella sua città natale, con i giovani che già avevano fatto propria la missione di san Josemaría, restando affascinato dalla naturalezza con cui riuscivano a coniugare allegria e serietà, operosità e capacità di divertirsi, affidabilità e slancio apostolico. La conoscenza diretta della personalità esuberante e mistica del fondatore dell'Opus Dei fu per lui un ulteriore incentivo a intraprendere decisamente un percorso ispirato alla fede e allo stile di vita dei primi cristiani, che seguivano le orme di Gesù con generosità, semplicità e fiducia nella preghiera. Per spiegare, soprattutto ai giovani, come vivere un'esistenza cristiana nella realtà di ogni giorno, san Josemaría «inventò» chiacchierate settimanali che chiamò «circoli di San Raffaele», dal nome dell'Arcangelo che, come racconta la Bibbia, guidò felicemente il giovane Tobia in un viaggio pericoloso. Nei circoli si parlava, e si parla tuttora, del Vangelo, di riscoprire il valore della Santa Messa e della preghiera personale, dedicando particolare cura alle virtù cristiane proprie di un laico: la laboriosità, l'amicizia, il fidanzamento e il matrimonio, la disciplina, l'attenzione verso i disagiati, la libertà di opinione, in politica e nella professione, con la relativa responsabilità personale delle scelte via via effettuate. In questo modo, all'interno dei circoli si formano non soltanto cittadini esemplari, ma anche autentici apostoli, capaci di testimoniare nel loro quotidiano la verità e il calore della fede. Raccontando con leggerezza e brio come la frequentazione dei circoli abbia arricchito e trasformato la sua esistenza, dandole salde fondamenta su cui costruire, Corigliano sa rendere attraente e stimolante il progetto di una vita coraggiosa e impegnata, quanto mai necessaria nei tempi in cui viviamo, sempre più segnati dall'indifferenza, dall'egoismo e dalla paura.
Breve biografia illustrata di Josemaría Escrivá de Balaguer (1902-1975), il sacerdote fondatore dell'Opus Dei, un'istituzione che promuove la coerenza della vita cristiana attraverso la santificazione della quotidianità. È stato canonizzato il 6 ottobre 2002 da Giovanni Paolo II. Da quel giorno, san Josemaría è diventato il patrono di tutti coloro che sono consapevoli di una realtà vissuta fin dal tempo dei primi cristiani e ribadita dal Concilio Vaticano II: tutti i battezzati sono candidati alla santità.
San Josemaría Escrivá de Balaguer nacque in Spagna nel 1902 e avvertì presto la vocazione religiosa. Ordinato sacerdote nel 1925 nella diocesi originaria dell’Aragona, si trasferì presto a Madrid dove nel 1928 diede inizio all’Opera per diffondere tra i cristiani la chiamata alla santità nel lavoro e nella vita ordinaria. All’inizio i contorni dell’opera sono ovviamente incerti, anche per il sopraggiungere della guerra civile che certo non facilita il compito. Dopo la guerra Escrivá si trasferisce a Roma dove l’Opera cresce e incontra amici e devoti. All’inizio è decisivo il sostegno dell’arcivescovo di Madrid, a Roma, farà altrettanto il sostituto alla segreteria di stato Giovanni Battista Montini. Il Vaticano II rappresenta per l’Opera un momento di crescita. In particolare riceve conferma l’intuizione di don Escrivà che tutti i membri del popolo di Dio sono chiamati alla santità. Non mancano, neppure le accuse rivolte all’Opera, tacciata di mirare al potere, soprattutto in Spagna dove alcuni membri partecipano al governo guidato dal generale Franco. Don Escrivá, tuttavia, prosegue per la sua strada: pensa a uomini e donne, che animano ogni ambiente con la forza ineguagliabile della presenza libera e individuale in cui l’esempio e le virtù incidono col valore della testimonianza. Don Escrivá muore nel 1975 quando l’opera da Lui iniziata conta circa 60.000 membri. Nel 1982 l’opera viene eretta in prelatura personale, consentendo in questo modo di restare fedeli all’ispirazione del fondatore, ma anche di rispettare lo status dei fedeli laici e dei sacerdoti religiosi Sant’Escrivá è stato canonizzato il 6 ottobre 2002.
Don Michele Dolz è un membro dell’Opus Dei e ha potuto realizzare il suo lavoro anche grazie all’accesso ai documenti e alle fonti messi a sua disposizione dall’Opera.
Mons. Javier Echevarria ha vissuto accanto al fondatore dell'Opus Dei dal 1950 al 1975. La sua testimonianza è pertanto la più importante, dopo quella di Alvaro del Portillo, al fine di approfondire la personalità e la dottrina del Beato Josemaria Escriva. Questo libro, frutto di un'intervista, contiene i ricordi personali di don Javier Echevarria, che ha dedicato molte ore a riordinare il proprio vissuto, cosciente della responsabilità di trasmettere alle generazioni future i fatti e le parole del fondatore. Apporta dati inediti, che confermano il profilo spirituale del Beato Josemaria Escriva: anima contemplativa, eroismo nelle virtù, santità di vita riconosciuta dalla Chiesa con la sua beatificazione, avvenuta il 17 maggio 1992.