La Vita di Antonio si presenta come una lettera che Atanasio invia ai monaci d'Occidente perché imitino e diffondano l'ideale monastico così come fu vissuto da Antonio. All'interno del racconto di Atanasio si possono individuare quattro fasi, quattro "fughe" che spinsero Antonio a cercare una solitudine sempre maggiore.
Questo volume contiene saggi di cristologia patristica suddivisi in tre ambiti distinti: il primo ha come centro d’interesse l’ermeneutica della cristologia patristica; il secondo approfondisce l’esegesi patristica di alcuni tra i più importanti testi cristologici del Nuovo Testamento; il terzo si occupa di alcuni autori e problemi rilevanti per la storia del dogma cristologico. Il filo conduttore che unisce e rende attuali questi studi è il comune tentativo di leggere la cristologia dei Padri in costante confronto con le problematiche e i dibattiti teologici odierni intorno alla persona di Cristo, nella convinzione che sia vitale, per ogni rinnovamento della cristologia, tornare a esplorare le soluzioni dei Padri, grazie al cui contributo intellettuale ha preso forma la fede della Chiesa quale troviamo definita nei grandi concili antichi.
Raniero Cantalamessa, dell’ordine francescano dei Cappuccini, è nato a Colli del Tronto (Ap) nel 1934. Laureato in Teologia a Friburgo, Svizzera, e in Lettere classiche all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, è stato professore ordinario di Storia delle origini cristiane, direttore del Dipartimento di Scienze religiose dell’Università Cattolica e fondatore, con Giuseppe Lazzati, della collana «Studia Patristica Mediolanensia». È stato per un quinquennio membro della Commissione Teologica Internazionale. Dal 1980 è Predicatore della Casa Pontificia e in questa veste detta ogni settimana, in Avvento e in Quaresima, una meditazione in presenza del papa, dei cardinali, vescovi, prelati e superiori generali di ordini religiosi. Ha scritto diversi libri di teologia e di spiritualità, tradotti in una ventina di lingue, ed è chiamato a parlare in molte parti del mondo. Dal 1995, tiene su Rai Uno la rubrica di spiegazione del vangelo della domenica A sua immagine. Le ragioni della speranza.
Vi sono molte notizie per la maggior parte degli autori cristiani antichi, non sulla biografia di Ilario di Poitiers (310-320/367-368?). Oltre alle informazioni che si possono dedurre dai suoi scritti, le fonti principali per la vita di Ilario di Poitiers sono rappresentate soprattutto dalle notizie fornite da Girolamo, da integrare con quelle ricavabili dagli scritti di altri autori successivi, come Sulpicio Severo. La figura di Ilario di Poitiers emerge a tratti vivi da queste pagine nella sua lotta contro l'eresia ariana, nel suo confronto con l'impero di Costantino e con la filosofia pagana. L'autrice, dopo aver approfondito il pensiero del Vescovo attraverso l'analisi delle opere (la dottrina trinitaria, la cristologia, l'esegesi del Vangelo di Matteo e le opere successive all'esilio), ne traccia la fortuna nella storia delle interpretazioni - come se le qualità, tradizionalmente riconosciutegli, di sapienza, profondità di dottrina e solida virtù avessero alimentato la sua fermezza nel contrastare l'eresia e nel sostenere la Chiesa, della quale è stato "fermissima colonna". Un ritratto di incisiva essenzialità, che introduce al pensiero patristico con sobria limpidezza.
Una monografia sulla storia dei fondamenti della Chiesa cattolica
Per Marcione esistono due dèi: il creatore del mondo, rivelatosi all'uomo sin dall'inizio nelle opere della creazione e nell'Antico Testamento, e il Dio straniero che si è manifestato in suo figlio Gesù Cristo per strappare gli uomini al dominio opprimente del Creatore. Dietro questa visione teologica a prima vista assai bizzarra si nasconde un'interpretazione particolare della Bibbia: oltre dieci secoli prima di Lutero, Marcione rivendica l'indipendenza del Vangelo dalla Legge mosaica con una radicalità estrema, tanto da ritenere che l'Antico e il Nuovo Testamento siano opera di due divinità diverse.
Come ha ricordato recentemente lo stesso papa Benedetto XVI, riferendosi proprio a questo testo di Harnack, Marcione rappresenta ad un tempo la più grande minaccia, ma anche la più grande sfida lanciata alla dottrina cristiana e rappresenta ancor oggi un passaggio obbligato per il dialogo ebraico-cristiano.
A cura di Federico Dal Bo
GLI AUTORI
ADOLF VON HARNACK (1851-1930) è stato uno dei teologi tedeschi più importanti del secolo scorso. La sua fama è legata alla monumentale storia dei dogmi cristiani, ma soprattutto all'audace monografia che dedicò al più celebre eretico del cristianesimo antico: Marcione.
Uomini di testimonianza, di dottrina, di santità, i Padri della Chie sa hanno contribuito a formare, diffondere e trasmettere il pensiero cristiano.
Da Gerusalemme, Roma, Costantinopoli e Alessandria i Padri mossero verso l’Oriente (la Siria, la Persia e l’India) e verso l’Occidente (la Spagna, la Gallia, l’Inghilterra, l’Irlanda). Il cristianesimo si diffondeva, si inculturava e si arricchiva di una sinfonia di voci e di volti.
Il Dizionario, cui hanno collaborato i migliori specialisti (italiani e stranieri) rende conto di questa crescita avvincente. Un’opera che unisce il rigore scientifico alla passione per gli scrittori più o meno noti del primo millennio cristiano.
Angelo Di Berardino è professore di Patro logia e Patristica presso l’Istituto Augustinianum di Roma. Ha curato l’edizione italiana della Patrologia di J. Quasten.
Giorgio Fedalto è docente di storia bizantina presso l’Università degli studi di Padova. Per le edizioni San Paolo ha pubblicato Le porte del Cielo: Il cristianesimo e i segni dell’Aldilà: apparizioni, visioni, testimoni (2002) e ha curato, con R. Aubert e D. Guaglio ni, La Storia dei Concili (1995)
Manlio Simonetti, già ordinario di Storia del cristianesimo presso l’università “La Sapienza” di Roma, è attualmente docente presso l’Istituto “Augustinianum”. È curatore dell’Opera omnia di Origene.
Il titolo è significativo del carattere di questo libro che, attraverso gli scritti di alcuni tra i più grandi maestri della spiritualità ortodossa, intende offrire, quasi come icone da meditare e contemplare, i percorsi interiori di questi padri della spiritualità russa moderna. Si tratta di una raccolta antologica degli scritti dei grandi monaci di Optina, protagonisti di una interpretazione profetica del carisma monastico in un'epoca, quella tra il XIX e il XX secolo, segnata da grandi rivolgimenti della società russa che hanno influito pesantemente sul popolo e sulla sua identità religiosa e culturale. Guidando la riforma del monastero di Optina, questi grandi maestri e padri spirituali, hanno trasformato il monastero in un punto luminoso per credenti, ma anche per coloro che più semplicemente si interrogavano sul destino della Grande Russia.
Nato intorno al 1200 da una nobile famiglia tedesca, Alberto di Colonia, considerato l'iniziatore della Scolastica medioevale, apprese l'aristotelismo a Padova; come già per Averroè, il pensiero di Aristotele fu inteso da Alberto come il culmine della filosofia, il massimo di verità a cui può giungere da sola la ragione umana prescindendo dalla rivelazione. Diventato frate domenicano, Alberto si recò a Parigi, ove scrisse la maggior parte delle opere, una vera e propria enciclopedia dei saperi del tempo; tra l'altro, fu maestro di Tommaso d'Aquino, insieme al quale fondò lo studium generale dei domenicani a Colonia: la tesi gnoseologica fondamentale di questo scritto breve, ma basilare, è la coincidenza di essere e verità. Una professione di realismo metafisico che sta a fondamento di gran parte del pensiero cristiano degli ultimi sette secoli.
Il volume è un dizionario sintetico di circa 500 voci che consente una conoscenza divulgativa e sintetica dei concetti chiave e delle figure più significative della mistica cristiana. Il linguaggio delle voci è semplice ed essenziale, destinato ai non addetti ai lavori, a tutti coloro cioè che sempre più numerosi si avvicinano al mondo della mistica e cercano uno strumento di comprensione e consultazione. Le voci riguardano per lo più concetti tipici del linguaggio e dell'esperienza dei mistici, figure storiche, informazioni sintetiche su tradizioni diverse da quella cristiana.
I rapporti tra carisma e istituzioni alle origini del monachesimo. Una esposizione ben informata di fonti della formazione dei carismi tra IV-V secolo in Egitto.
L'opera divide i lemmi in tre volumi. Tutti i lemmi hanno subito interventi rispetto alla prima edizione del 1984, sia di aggiornamento del testo, sia nella biografia, ne sono stati aggiunti circa 500.
L'opera intende mettere in rilievo gli aspetti letterari che caratterizzano gli scritti dei primi secoli cristiani e che spesso vengono trascurati. La produzione letteraria cristiana, infatti, è stata considerata quasi sempre o come strumento per la storia della Chiesa antica o come aspetto particolare della storia del pensiero patristico. La presente "Letteratura cristiana antica", invece, vuole considerare l'apporto che il cristianesimo ha arrecato alla formazione della cultura occidentale.