
L’avventura spirituale della preghiera incessante:
il Nome di Gesù trasfigura l’universo
“Per misericordia di Dio sono uomo e cristiano, per opere gran peccatore, per vocazione pellegrino senza dimora, del ceto più umile, che va forestiero di luogo in luogo. I miei averi sono una ... bisaccia di pan biscotto sulle spalle, e in seno la sacra Bibbia, ecco tutto”. Con queste parole inizia un libro, pubblicato nel 1881 a Kazan’, che è stato uno dei maggiori successi editoriali del secolo appena trascorso, gli oramai celebri Racconti di un pellegrino russo. Il protagonista incarna una figura familiare sulle strade che traversano le sconfinate distese della Russia medievale e moderna e ricorrente nelle pagine di narratori e di poeti: è come se il lettore fosse accompagnato per mano in un pellegrinaggio interiore nelle profondità dell’orazione.
Proponiamo qui – assieme a una ricostruzione delle complesse vicende che hanno accompagnato la pubblicazione dell’opera e a una pista di identificazione dell’anonimo autore – il testo della prima edizione di questo capolavoro della spiritualità russa: l’inedita traduzione consente di ritrovare la naturalezza dello stile e l’integrità della narrazione delle redazioni più antiche.
È una scelta antologica di testi curata con l'obiettivo di offrire una visione abbastanza completa del pensiero e dello stile di Palamas. Per questo la curatrice ha preferito la scelta di opere brevi, ma complete. L'unica opera non completa contenuta in questa raccolta è la Lettera a Xene. ... Una accurata introduzione permette di entrare nel contesto culturale e politico in cui il grande teologo vive e opera; un contesto storico complesso che deve essere tenuto presente per superare luoghi comuni e pregiudizi. Un libro prezioso per i cultori della spiritualità cristiana orientale e un contributo importante al dialogo con le Chiese dell'Ortodossia.
Una tradizione cristiana e monastica millenaria, custodita da una penisola del mar Egeo: questo è innanzitutto la santa montagna dell’Athos, ancor oggi sinonimo di vita spirituale e di ricerca di santità. Da quando vi si ritirarono i primi cercatori di Dio, nella solitudine, seguiti dal fondatore ... del primo cenobio, Atanasio della Grande Lavra, questo lembo di terra ha continuato ad attirare cristiani provenienti dalle regioni più lontane, divenendo luogo di incontro di tradizioni diverse e testimone dell’essenziale che tutti accomuna: la ricerca del volto di Dio. Cristiani provenienti dai paesi tradizionalmente ortodossi, come georgiani, serbi, bulgari, romeni e russi si sono uniti ai monaci greci e hanno trovato sulla santa montagna un luogo comune in cui innalzare a Dio un’unica, polifonica preghiera. E a questo coro hanno voluto unirsi anche i latini che, per almeno tre secoli, hanno contribuito a questa multiforme bellezza. Il XII Convegno ecumenico internazionale di Bose di cui presentiamo gli atti ha voluto, a circa mille anni dalla morte di Atanasio, rimeditare la ricca tradizione athonita, per riascoltarne il messaggio sempre attuale.
Un approfondito studio sull'esperienza spirituale carmelitana attraverso le figure dei suoi Santi e protagonisti. La collana Studi Carmelitani", diretta da Luigi Borriello, propone saggi che indagano a fondo sull'esperienza e sul pensiero carmelitano. "
Testo inedito tradotto e commentato (con greco a fronte) dell'Autobiografia di questo Padre della Chiesa, Gregorio di Nazianzo, con inquadramento biografico e storico. Gregorio di Nazianso, padre della Chiesa dei primi secoli, fu chiamato "dottore ecumenico" (insieme a Basilio il Grande e Giovanni ... Crisostomo). Il curatore Francesco Trisoglio è docente di Letteratura cristiana antica all'Università di Torino.
Classicista per formazione, ma anche appassionato cultore di semitistica, l’autore ha lasciato una produzione scientifica di alta qualità, dispersa in miscellanee e riviste specializzate spesso di non facile reperimento. Per ricordarlo, e per consentire a un pubblico il più vasto possibile di ... conoscere e apprezzare la sua figura di studioso raffinato e profondo, alcuni suoi amici e colleghi hanno pensato di riproporre la maggior parte dei suoi scritti in una più accessibile veste editoriale.
Sommario
Premessa. 1. Sull’uso di quamvis in Cicerone. 2. Cristianesimo e cultura classica. 3. Note su Tertulliano e Filone d’Alessandria. 3. Sul criterio e il valore della traduzione per Cicerone e S. Gerolamo.
4. Vnusquisque uestrum psalmum habet. 5. Rec. a B. Altaner, Patrologie. 6. Rec. a R. Joly, Hermas. Le Pasteur. 6. Rec. a G. Scarpat, Tertulliano, Adversus Praxean. 7. Rec. a J. Scherer, Entretien d’Origène avec Héraclide. 8. Rec. a M. Harl, Origène et la fonction révélatrice du Verbe Incarné. 9. Rec. a A. Wenger, Jean Chrysostome. Huit Catéchèses inédites. 10. Rec. a A. Salvatore, Studi prudenziani. 11. Rec. a I. Lana, Due capitoli prudenziani. 12. Rec. a G. Pomarès, Gélase Ier. 13. La preghiera nei misteri. 14. Sul Commento all’Epistola agli Efesini di Heinrich Schlier. 15. Per una comprensione neotestamentaria dell’annuncio del Regno di Dio. 16. Una nota ignaziana: ajntivyucon. 17. La «dedizione» del martire: Ignazio Sm. 4,2. 18. Il sangue vivificante di Cristo in Cipriano. 19. Una nota sul «mysterium» dell’«ordo verborum» nelle Scritture. 20. Rec. a Hieronymus. Liber de optimo genere interpretandi (epistula 57), ed. G.J.M. Bartelink. 21. Limus, in Enciclopedia Virgiliana. 22. Morte, in Enciclopedia Virgiliana. 23. Note ambrosiane. 24. Poesia per ritrovare forza (Is. 40, 27-31). 25. Osservazioni su Proverbi 19,17a in Cipriano. 26. Sermo humilis negli autori latini cristiani (Appunti per una storia del tema). 27. Et mussitatores discent legem (Is. 29,24 Vulg.). 28. Le prime due testimonianze su Procolo martire bolognese. 29. Avulsi sumus in eis (Ezech. 37,11 ap. Tertull., res. 29,12). 30. Ambrogio. Esortazione alla verginità 1-10: una proposta di lettura. 31. Rec. a F. Gori, Arnobio il Giovane. Disputa tra Arnobio e Serapione. 32. Una nota su 2Cor 4,8. 33. Dio padre nelle lettere di Clemente romano e di Ignazio martire. 34. Consenso al Vangelo e gloria di Dio. In margine a 2Cor 9,11-13. 35. I martiri Vitale ed Agricola ed il biennio della fede. 36. Note al testo ambrosiano. 37. Appunti (siro)esaplari. 38. Pighi e la religione romana. 39. Note sulle traduzioni greche e latine di Giudici 6,11-24.
Note sull'autore
Paolo Serra Zanetti (1932-2004), sacerdote della Chiesa bolognese, è stato per lunghi anni docente di letteratura latina, letteratura cristiana antica, ebraico, filologia ed esegesi neotestamentaria nell’ateneo della sua città. I suoi interessi lo hanno portato ad approfondire Cicerone, Ignazio di Antiochia, Cipriano di Cartagine, Girolamo traduttore e soprattutto, negli ultimi anni, la Bibbia greca dei LXX, il Nuovo Testamento e vari settori dell’esegesi patristica.
Riccoldo da Monte di Croce, frate domenicano, nell’ultimo decennio del Duecento viaggia in Terrasanta, Turchia e Mesopotamia, fino a Baghdad, cuore dell’Islam. Partecipa al grande sforzo evangelizzatore compiuto dalla Chiesa di Roma in Asia dopo le conquiste mongole, quando ormai gli Stati crociati ... sono in balìa dei Mamelucchi. Senza indulgere all’esotico, e col gusto scolastico per la controversia teologica, Riccoldo nel Libro della peregrinazione descrive Turchi, Mongoli, Curdi, Cristiani orientali e soprattutto i «Saraceni», cioè i seguaci di Maometto. L’incontro prolungato con questi ultimi – che fa di Riccoldo uno dei primi islamisti occidentali – provoca in lui stupore, disprezzo e sofferenza. Le speranze di conversione si rivelano illusorie. Le differenze religiose sono rimarcate per difendere la superiorità della propria fede, più che per convincere altri ad aderirvi. Nelle Epistole alla Chiesa Trionfante, scritte dopo la caduta di San Giovanni d’Acri, Riccoldo esprime l’angoscia di chi si sente abbandonato dal proprio Dio e sconfitto da una fede giudicata assurda e falsa. La storia non va verso una vittoria della “vera” fede? Negli scritti di un celebre missionario fiorentino, l’impegno e la fatica di darsi ragione dell’Altro.
Il celebre itinerario dell'anima nella sue 7 dimore interiori, alla ricerca dell'unione perfetta con Dio, che abita nel profondo di noi stessi. Santa Teresa D'Avila scrive per le sue consorelle e le istruisce, come una buona e paziente maestra, sulla preghiera e sulle sue difficoltà e consolazioni. ... L'opera spicca per la sua attualità e si propone ancora oggi ai credenti come guida sicura per una spiritualità solida e profonda. Pubblicazione adatta a tutti coloro che sono interessati ad accedere alle fonti della spiritualità cristiana e ad entrare "in dialogo" con una grande maestra.
La perfezione cristiana è la maturità nell'amore. E di tale maturità il monaco è l'icona per eccellenza. Seguendo questa convinzione, le pagine che seguono propongono un percorso: rileggere la figura del padre dei monaci d'Occidente, Benedetto, attraverso l'incontro con l'universo simbolico ... della teoria psicanalitica di Carl Gustav Jung.
La celebre operetta di Erasmo immagina che la Follia sia una dea, la quale, davanti a una piccola folla meravigliata, mostra quanti e quali benefici riceva dalla sue mani e come, senza il suo intervento, nulla nella vita sia piacevole, conveniente o sopportabile. Dall'alto del suo podio, la ... Follia delinea così un quadro immortale dell'umanità, passando in rassegna tutti i vizi incarnati in varie categorie di persone e personaggi, non risparmiando né re né papi, con una satira feroce che colpisce ogni tempo.