Gli "Ambigua" di Massimo il Confessore (580-655 circa d.C.) costituiscono il culmine della speculazione di questo grande Padre della Chiesa Orientale. Vissuto in un'epoca di accese controversie cristologiche, ispirato da una forte spiritualità, Massimo scrisse numerose opere di contenuto ideologico, ascetico, spirituale, esegetico e concluse la sua vita incarcerato e mutilato ad opera dell'autorità di Bisanzio per avere difeso la ortodossia e la dottrina di Roma. I "Problemi" rappresentano la sua opera più significativa sul piano del pensiero teologico e spirituale. La presente traduzione dal greco è la prima completa in lingua moderna, accompagnata dall'introduzione di Claudio Moreschini e da un ricco apparato di note.
Il Contra fatum di Gregorio Nisseno (ca. 335/340 - ca. 395) rappresenta il contributo più denso e significativo di un Padre della Chiesa al dibattito antiastrologico, prosecuzione della riflessione sul fato e il libero arbitrio avviata nelle scuole filosofiche di età ellenistica. In un fitto succedersi di argomentazioni, in parte certamente attinte alla tradizione filosofica, in parte forse nuove, o almeno non attestate altrove, Gregorio difende la libertà dell’uomo: «sorte e destino è la volontà di ciascuno». Non sono le stelle che assegnano all’uomo la sua sorte: egli è libero, e se vuole avere parte di vero bene, rivolga il suo sguardo a Dio, che ne è l’unica fonte.
Note sull'autore
Michele Bandini (Firenze 1964) ha studiato filologia classica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Si è occupato in particolare di prosa filosofica greca – curando l’edizione critica dei Memorabili di Senofonte nella «Collection des Universités de France» (Parigi 2000) e pubblicando una serie di contributi filologici a Senofonte, Platone, Dione di Prusa – e di letteratura cristiana antica. In quest’ultimo ambito ha pubblicato un nuovo frammento del Pastore di Erma («Revue d’histoire des textes» 30, 2000) e vari contributi all’opera di Gregorio Nisseno. Attualmente insegna filologia classica e letteratura cristiana antica presso l’Università degli Studi della Basilicata.
Atti dell'Ottava seduta pubblica del Consiglio di Coordinamento tra Accademie Pontificie (Vaticano, 6 novembre 2003). Il tema scelto appare nella sua singolare attualita: i martiri non appartengono solo al passato della Chiesa, anche se sono gli araldi del Vangelo della salvezza che non potranno mancare alla Chiesa, perche il loro sacrificio e l'espressione piu alta della carita.
Testimoni della grande tradizione della Chiesa, i padri latini e greci ne hanno elaborato la dottrina, la liturgia e l’esegesi biblica. Giustino, Tertulliano, Girolamo, Ambrogio, Ignazio d’Antiochia, Origene, Basilio di Cesarea, Gregorio di Nissa e numerosi altri hanno combattuto il pensiero pagano e hanno scritto opere significative per la letteratura latina e greca. L’opera presenta una moderna introduzione ai padri che concentra la sua attenzione sulla personalità dei singoli scrittori e sul contesto ecclesiale nel quale operarono. Grande conoscitore dei padri, l’autore ha scelto volutamente un accostamento lineare, lasciando spesso la parola a estratti e citazioni degli autori.
Jean Laporte è il traduttore francese della Patrologia di J. Quasten. Ha insegnato patristica per 25 anni all’Università Notre-Dame dell’Indiana (Stati Uniti) e ha pubblicato numerose opere sui primi secoli cristiani.
Alla fine del IV secolo Sulpicio Severo, colto avvocato aquitano, entusiasta ammiratore di Martino, vescovo-monaco di Tours, evangelizzatore delle Gallie e grande taumaturgo, scrive una biografia del proprio campione ancora vivente. La sua Vita – composta per difendere la figura del santo contro gli attacchi di una parte dell’alto clero gallo-romano che non ha mai visto con simpatia questo vescovo dal passato militare e dallo stile di vita austero –, pur ispirandosi ai modelli offerti dalle coeve celebrazioni dei monaci dell’Oriente, presenta tratti di tale originalità e vivace efficacia da affermarsi da subito come un vero best-seller della spiritualità cristiana occidentale. Celeberrimo tra tutti e ampiamente ripreso dall’iconografia è l’episodio in cui Martino con la spada taglia in due il mantello per offrirne parte a un povero ignudo.
Lo scritto, che lungo tutto il medioevo conobbe una fortuna superiore a quella di qualunque altra opera del medesimo genere, rappresenta un testo chiave della cultura europea e un documento biografico e agiografico di eccezionale rilievo, anche per la capillare diffusione che il culto del santo ha sino ai nostri giorni avuto in Occidente, con migliaia di luoghi di culto a lui dedicati.
Il volume è costituito di tre parti. Nell’introduzione, oltre all’esame dei principali temi di natura letteraria e storica, si presenta un’analisi minuziosa tanto del lessico, della lingua e dello stile dell’autore come dei problemi di critica testuale presentati dallo scritto. Il testo latino, accompagnato da una elegante traduzione italiana, è il frutto di una nuova complessiva riconsiderazione della tradizione manoscritta e presenta un apparato di varianti ben più ricco di quello recato dalle precedenti edizioni. Un commento, ampio e informato, guida il lettore nell’approfondimento delle questioni storiche ed esegetiche poste dall’opera.
Sommario. Introduzione. Vita di Martino: testo critico e traduzione. Commento. Bibliografia. Indici.
Note sul curatore
Curatore. Fabio Ruggiero (Parigi 1959) svolge attività di ricerca presso il Centro Interdipartimentale di Scienze delle Religioni dell’Università di Bologna. Tra le sue pubblicazioni: Atti dei Martiri Scilitani. Introduzione, testo, traduzione, testimonianze e commento, Accademia Nazionale dei Lincei, Roma 1991; La follia dei cristiani. Su un aspetto della “reazione pagana” tra I e V secolo. Prefazione di M. Simonetti, Il Saggiatore, Roma 1992 (2a edizione aggiornata e accresciuta, Città Nuova, Roma 2002); Tertulliano, De Corona. Introduzione, testo critico, traduzione e note, Mondadori, Milano 1992; Liturgia ed evangelizzazione, nell'epoca dei Padri e nella Chiesa del Vaticano II, in collaborazione con E. Manicardi, EDB, Bologna 1996; I volti della pace. Testi dall'epistolario di Agostino d'Ippona, Città Nuova, Roma 1999.
«Santa Faustina è conosciuta e invocata dai fedeli in ogni parte del mondo. Già oggi è facile notare la sua influenza sulla vita religiosa di tutti i cristiani. Mediante santa Faustina Kowalska il messaggio della Divina Misericordia si è legato per sempre al XX secolo ed è diventato il ponte verso il terzo millennio».
Queste parole danno il significato profondamente attuale all’atto di consacrazione del mondo alla Divina Misericordia compiuto da Giovanni Paolo II il 17 agosto del 2002 a Cracovia, molto vicine alla spiritualità e alla vita straordinaria di Santa Faustina. Il libro racconta la vita di questa figura sempre più centrale nella spiritualità contemporanea.
Raffaele Iaria, giornalista accreditato presso la Sala Stampa della Santa Sede, si occupa di informazione religiosa. Da tempo collabora con quotidiani e periodici a diffusione nazionale e regionale e con agenzie di stampa anche on line. Recentemente ha pubblicato Il mio Dio è tutto. Le preghiere di Papa Giovanni XXIII (Edizioni Segno), Padre Pio da Pietrelcina. Vita e luoghi di santità in Viaggio nel Sannio. Guida di Benevento e della sua provincia. Per contatti: e-mail r.iaria@tiscalinet.it.
Insieme agli Inni Pasquali, gli Inni sulla Natività e sull'Epifania, di Efrem il Siro sono da annoverarsi tra i massimi capolavori della letteratura innografica cristiana. Il grande poeta e teologo, vissuto nel terzo secolo dell'era cristiana, canta il mistero natalizio con immagini intense e suggestive che prende a prestito dal testo biblico e dalla natura. Le due collezioni complete, curate da I. De Francesco e tradotte ora per la prima volta in italiano dai testi originali, comprendono i 28 inni sulla Natività, di cui 16 di sicura autenticità, e i 13 inni sull'Epifania. L'opera è un contributo importante alla riscoperta di uno dei massimi poeti della prima cristianità.
Questa antologia dagli scritti di Teofane il Recluso ci mettono a diretto contatto con uno dei massimi scrittori spirituali ortodossi. La scelta dei testi, curata da Tomás Spidlik, risponde all'obiettivo di dare una visione complessiva della spiritualità di Teofane, soprattutto della spiritualità del cuore che il grande monaco considera il punto di contatto tra la persona e Dio. Si tratta di una antologia abbastanza completa, arricchita da una corposa introduzione, che permette di collocare Teofane nel contesto del suo tempo, di comprendere le radici patristiche e conoscere i grandi maestri della spiritualità russa a cui Teofane si richiamava.
"Col promuoversi i buoni costumi si promuove anche la pace comune de' cittadini e per conseguenza il bene di tutto lo stato. Questa è una verità così evidente che si prova da per tutto colla sperienza: quei sudditi che sono ubbidienti a' precètti di Dio sono necessariamente ancora ubbidienti alle leggi de' principi. La stessa fedeltà che conservano i vassalli verso Dio li rende fedeli ai loro sovrani. La ragione è chiara: quando i sudditi sono ubbidienti ai divini comandamenti, cessano le insolenze, i furti, le frodi, gli adulteri, gli omicidi. E così fiorisce lo stato, si conserva la sommessione al sovrano e la pace tra le famiglie."