Il libro fa parte della serie Scrittori di Dio. Una grande impresa editoriale nel contesto del Progetto Culturale della Chiesa Italiana.
Chi varcherà la soglia del nuovo millennio avrà il desiderio di portare con sé l’eredità dei suoi padri. Un patrimonio enorme e straordinario è racchiuso nelle parole degli autori che hanno fatto la storia del pensiero cristiano e della nostra cultura.
Suddivisa in quattro sezioni – Patristica, Medioevo, Moderni e Contemporanei – Scrittori di Dio rende finalmente accessibile a tutti i loro scritti più belli. Una splendida serie di volumi da collezionare.
L’incontro con ogni singolo autore è guidato da uno specialista attraverso una vera e propria Guida alla lettura. Il contenuto di ogni volume è così strutturato:
1. Breve biografia.
2. Gli scritti più belli scelti da uno specialista.
3. Le frasi celebri.
4. Bibliografia.
Quest'opera dell'ascetica cristiana attribuita a Tommaso da Kempis, è proposta in quattro libri: il primo sollecita il ritorno al primato assoluto della carità, la conformità a Cristo, il distacco dalle cose visibili; l'obbedienza, la contrizione. Il secondo insiste sulla inevitabile necessità della sofferenza per entrare nel regno di Dio. Nel III e nel IV libro il genere letterario muta e diventa dialogo tra il discepolo e il Signore.
La Spagna del 1500 è al culmine della sua potenza: le ricchezze delle Indie la invadono, la monarchia cattolica, severa e trionfante, impugna la croce come spada. È il secolo dei grandi spiriti religiosi: Ignazio di Loyola, Pietro d'Alcantara, Giovanni d'Avila, Giovanni della Croce, Francesco Borgia. In questo contesto di contrasti netti si staglia la figura di Teresa, la grande riformatrice del Carmelo, che vivrà sulla sua pelle tutte le contraddizioni della sua epoca e della sua terra. In questa biografia appassionata e appassionante. E. Raynaud, mette in evidenza la forza, il coraggio e la tenacia di questa donna che, per realizzare ciò a cui si sente chiamata, affronta queste contraddizioni e le ricompone nella sua vita e nella sua opera di riforma.
Il volume raccoglie due scritti di Aelredo di Rievaulx, considerati minori e quindi poco conosciuti, almeno in Italia: Gesù dodicenne e Preghiera pastorale. Due opere che appartengono ai classici della letteratura spirituale medievale; esprimono l'esperienza umana e spirituale di un grande maestro di vita contemplativa e che hanno molti punti in comune sia per il genere che per il contenuto. Ambedue sono riconducibili al genere meditazione-preghiera, e contengono una sorta di filo rosso, quello della ricerca di Gesù che, una volta trovato, diventa il riferimento unico di ogni relazione.
La sua vita comincia con un mormorio di vento leggero" e si conclude nell'uragano di un amore divorante: questa e Teresa di Lisieux. "
L'autentico profilo storico e spirituale di Nicodemo l'Aghiorita (1749-1809) ci aiuta a capire per quale ragione la Filocalia, da lui compilata assieme a Macario di Corinto, sia un testo fondamentale per la vita spirituale di tutti i cristiani.
La vita di una donna ebrea, laureata in filosofia, convertita al cristianesimo e divenuta suora Carmelitana. Il libretto traccia il suo percorso sempre vissuto nel solco di Cristo, fino all'invasione tedesca e alla deportazione nel campo di concentramento di Auschwitz, dove morirà nel 1942. È salita alla gloria della santità nel 1998.
L'opera, datata tra il 393 e il 394, è un commentario sistematico al Discorso della Montagna secondo Matteo; l'unico nella produzione letteraria dei primi secoli del cristianesimo. Uno degli aspetti più originali di quest'opera è lo schema settenario che include beatitudini, doni dello Spirito e petizioni del Padre Nostro. Da queste pagine emerge nitida la preoccupazione di Agostino di rispondere alle finalità proprie della retorica classica: offrire un testo formale elegante e godibile e nello stesso tempo offrire un cibo spirituale nutriente ai destinatari dell'opera. Come tutti i volumi della stessa collana, anche quest'opera contiene una ricca introduzione al testo che sottolinea gli aspetti più importanti dell'opera esegetica di Agostino in generale e del Discorso in particolare.
La presente edizione di tutte le Opere di san Giovanni della Croce (1542-1591), curata da Luigi Borriello e Giovanna della Croce, vuol essere un ulteriore contributo a riscoprire la figura e la dottrina del grande mistico spagnolo. Il cammino sangiovanneo, che s’inerpica dritto fino a raggiungere il "Monte della perfezione", passa inevitabilmente attraverso la via purgativa, illuminativa e unitiva. È una forte esperienza del divino, che parte dal "nulla" per accedere, attraverso la notte dei sensi e dello spirito, al mistero di Dio Trinità.
Ogni traduzione, è vero, toglie qualcosa alla poesia e alla prosa del dottore mistico. Ma è altrettanto vero che si sentiva il bisogno di una nuova versione completa, uniforme nei criteri, più fedele ai "testi critici" in anni recenti apparsi in lingua originale, e nel contempo più scorrevole e aperta alla sensibilità e alle esigenze del lettore odierno; e perché questi non si smarrisse nella grande foresta della dottrina sangiovannea, l’opera è stata corredata d’introduzioni e di note.
Per quanti – preti, religiosi, laici – cercano testimonianze solide e sempre valide su percorsi spirituali autentici, anche se impegnativi, che hanno per meta la vita cioè la santità.
Giovanni Della Croce nasce a Fontiveros (Ávila) nel 1542 da Gonzalo de Yepes e Catalina Álvarez, tessitori. Nel 1563 veste l’abito carmelitano nel convento di Sant’Anna di Medina del Campo e viene inviato a Salamanca per studiare teologia. Nell’estate del 1567 è ordinato sacerdote. Torna a Medina del Campo, dove incontra Teresa di Gesù, che lo convince a intraprendere la riforma del Carmelo maschile. Il 28.11.1568, insieme a padre Antonio de Heredia e fra Giuseppe, dà inizio alla riforma suddetta a Duruelo. È chiamato, poi, ad Ávila da Teresa di Gesù, come suo confessore, ufficio che svolge dal 1572 al 1577, quando viene condotto a forza a Toledo, dove è tenuto per quasi nove mesi, fino al 1578, nel carcere del convento. Fuggito, diventa superiore del convento di El Calvario (Jaén). Riveste poi altre cariche, come priore, vicario provinciale, definitore generale, membro della Consulta e superiore del convento di Segovia. Ammalato, nel 1591 viene mandato a La Peñuela, poi a Ubeda, dove muore nella notte del 14 dicembre di quell’anno.
Il "De natura boni" è un breve trattato introduttivo intorno al problema del male: qual è la sua natura e perchè esiste? Domande a cui Agostino risponde a partire dal concetto di Bene. E allora il male diventa privazione del Bene stesso, ossia mancanza di misura, di forma e di ordine. Il volume, introdotto da Giovanni Reale, è completato da un saggio in appendice di Beirwaltes e da un apparato di note al testo, parole chiave e indicazioni bibliografiche. Testo latino a fronte.