
Traduzione dall'originale inglese di Maria Campatelli.
Revisione sul testo siriaco di Manel Nin.
La natura del mistero cristiano è così sorprendente che spesso è più capace di descriverla il linguaggio della poesia, dove parabola, mito e simbolo possono forse avvicinarsi alla realtà spirituale con maggior successo della semplice descrizione teologica. Sia il cristianesimo occidentale che quello orientale hanno magnifiche tradizioni di poesia religiosa che sono state indebitamente trascurate, soprattutto in occidente, alla ricerca di un tipo di teologia più cerebrale. Ma oggi tuttavia sta probabilmente per noi diventando più chiaro che proprio il poeta può essere il miglior teologo. E forse il più grande dei poeti-teologi cristiani è proprio sant'Efrem, un rappresentante del primo cristianesimo orientale, morto già più di 1600 anni fa in quello che è oggi un angolo sperduto della Turchia sud-orientale.
L’oggetto dell’edizione è un testo della fine del IV secolo, un dialogo in cui due personaggi anonimi – un ortodosso e un montanista – discutono su alcuni temi emersi nel corso della controversia tra la Chiesa dei vescovi e la setta che si rifà a Montano, affrontando soprattutto questioni trinitarie e pneumatologiche. Lo scopo è evidentemente polemico e l’ortodosso riduce al silenzio l’avversario, denunciandone l’inconsistenza della posizione, sottolineandone le incertezze e le aporie. Poiché gli argomenti addotti dall’ortodosso non sembrano sufficienti a confutare un oppositore, che probabilmente nella realtà non sarebbe stato così remissivo, è verosimile che il dialogo avesse la funzione di catechizzare i fedeli contrapponendo in maniera chiara le posizioni dei due interlocutori. Circa l’origine del testo, il favore dell’ortodosso per un’esegesi di tipo allegorico sembra escludere un’ambientazione antiochena e fa pensare piuttosto a un contesto segnato dall’influsso dell’esegesi alessandrina, quale quello cappadoce, dove forte è l’influsso origeniano. Rispetto all’editio princeps del 1905, l’attuale edizione prende in considerazione un secondo codice, il che permette di migliorare il testo in più punti.
SI PUO`VIVERE LA VITA DI DIO? DIVENIRE DIO? OCCORRE ANNIENTARSI PER RAGGIUNGERE LA DIVINIZZAZIONE? Maestro eckhart e`una delle figure piu`moderne del cristianesimo medievale. Le sue opere vengono continuamente ristampate da una ventina d'ann i e un pubblico sempre piu`vasto si interessa a questo domenicano di avanguardia, alcune tesi del quale furono condannate dalla chiesa in quel periodo. Suso e taulero si ins eriscono in quella corrente detta della mistica renana" che ha operato un rinnovamento cosi profondo che se ne percepisce l'influenza non solo nella mistica cristiana (soprattutto in giovanni della croce), ma anche nella filosofia, da jacob boehme a martin heidegger. Alain de libera rievoca la storia umana e intellettuale di questa corrente, propone una antologia argomentata che permette di familiarizzarsi con i grandi temi della mistica renana - annientamento del si, apertura all'iniziativa di vina, divinizzazione dell uomo - e mostra infine la sorprendente eredita di questi mistici. "
L UNIONE CON DIO E`POSSIBILE? SI TRATTA DI QUELLA PASSIONE CHE VA AL DI LA DI TUTTO? QUALI SONO LE STRADE DELLA VITA MISTICA? Nel secolo d'oro spagnolo, qu ando il medioevo si allontana e il rinascimento prende forma, giovanni della croce, poeta e saggio, risponde al grande bisogno dei cristiani del suo tempo descrivendo le tappe della vita mistica di unione con dio: dalla notte dei sensi alla notte dello spirito, per sfociare nell'unione trasformante in cui l'anima diviene simil e a dio. Riconosciuto d alla chiesa cattolica come santo e dottore di vita mistica, il celebre carmelitano, confidente di teresa d'avila, conti nua ad attrare, molto al di la della chiesa, poeti, studiosi e ricercatori di dio. Dominique poirot ha realizzato, per questo volume, una traduzione totalmente originale dei testi presentati. Egli offre al lettore un'ottima iniziazi one a uno dei massimi rappresentati della mistica cristiana.
L'incontro con ogni singolo autore è guidato dallo specialista attraverso una vera e propria Guida alla lettura. Il contenuto del volume è così strutturato: breve biografia, gli scritti più belli scelti dallo specialista, le frasi celebri, una bibliografia.
Pur non appartenendo alla cosiddetta Biblioteca di Nag Hammadi, vastissimo e celeberrimo corpus di manoscritti trovati nel 1945, Pistis Sophia è uno dei testi fondamentali del pensiero gnostico.
il primo di cinque volumi di meditazioni patristiche curate da gerardo di nola sulla prospettiva tracciata da giovanni paolo ii per una riflessione teologica piu`approfondita riguardo ai padri della chiesa. Clemente romano (vescovo di roma dal 92 al 100), ignazio di antiochia (165 ca.), policarpo di smirne (65 ca. - 155), odi di salomone (prima meta del ii secolo), didache (100-150), epistola di barnaba (130/131 ca.), il pastore" di erma (fine ii sec.), aristide (124-126 ca.), giustino (165 ca.), taziano (120 ca. - 189 ca.), atenagora (dopo il 180), teofilo di antiochia (vescovo 169-183), epistola di diogneto (dopo ii sec.), ireneo di lione (200 ca.), clemente di alessandrino (150-215 ca.), sono i padri della chiesa che in questo volume cercano di rispondere alla do"
L AUTORE DI QUESTO STUDIO INTENDE RENDERE UN CONCRETO, FILIALE OMAGGIO ALL ENCICLICA FIDES E RATIO SOTTOLINEANDO E APPROFONDNEDO IL PENSIERO DI S. TOMMASO D AQUINO ATTRAVERSO L ESEGESI DEL PROF. DON LUIGI BOGLIOLO. Questo voluemed del prof. Vittorio rolandetti vede la luce a poca distanza dal grande documento del sommo pontefice giovanni paolo ii, fides et ratio. Tale enciclica si est ende all'intera storia del pe nsiero umano e rivelato, e risolve con alta saggezza tutti i problemi che in ogni tempo si sono posti tra fede e ragione. Fede che e`dono e mistero e ragione dotata della sua dime. In questo testo viene approfondito il pensiero di san tommaso d'aquino, che fa d a struttura" all'encilica di giovanni paolo ii. Uomo del dialogo e del confronto nel xiii secolo tra speculazione pagana e pensiero cristiano, l'aq uinate lo e`ancora oggi, alle "
Gli scritti
che più hanno nutrito
la spiritualità cristiana
“Quando fai il bene non darti pensiero dello scopo della ricompensa immediata e sarai ricompensato doppiamente da Dio. E se è possibile, non agire neppure per la ricompensa futura. Ma sii virtuoso al di sopra di tutto, per amore di Dio ... Un cuore misericordioso è l'incendio del cuore per ogni creatura: per gli uomini, per gli uccelli, per le bestie, per i demoni e per tutto ciò che esiste ... Il cuore si scioglie e non può sopportare di udire o vedere un danno o una piccola sofferenza di qualche creatura. E per questo egli offre preghiere con lacrime in ogni tempo, anche per gli esseri che non sono dotati di ragione, e per i nemici della verità e per coloro che la avversano, perché siano custoditi e rinsaldati; e perfino per i rettili, a motivo della sua grande misericordia, che nel suo cuore sgorga senza misura, a immagine di Dio”.
Semplice monaco, eletto vescovo di Ninive e dimessosi dopo soli cinque mesi per ritornare alla vita anacoretica, Isacco – vissuto in Assiria nel vii secolo – è stato un padre spirituale nel senso più profondo del termine, non solo per i pochi discepoli che ne ascoltarono gli insegnamenti, ma per monaci e cristiani di ogni situazione e di tutte le generazioni, fino ai nostri giorni: uomo provato dalla grazia di Dio, avendo gustato la dolcezza del perdono, è capace di generare alla fede indicando alla creatura che geme il cuore stesso di Dio e predicando con insistenza l'amore della misericordia.