Su Madre Teresa di Calcutta è già stato scritto molto: libri, articoli, testimonianze... Eppure non diminuisce il bisogno di conoscerla e farla conoscere. In vista della sua canonizzazione a Roma il 4 settembre 2016, Severino Carlucci cura una nuova edizione del libro ed offre un profilo completo della vita e della testimonianza della piccola suora, che lui definisce semplicemente "un meraviglioso dono di Dio".
Veniva dai Balcani, Agnes, da una regione travagliata e inquieta. Ed è vissuta a Calcutta, trasformando questa città nella capitale mondiale della carità, e raggiungendo, da qui, il mondo intero. Una vera globalizzazione dell'amore, che l'autore mette in evidenza attraverso le parole di Madre Teresa alle famiglie e ai giovani, tracciando così la storia delle Missionarie della Carità e l'iter del processo che la vedrà santa il 4 settembre prossimo.
"Fatti di fuoco, strafatti di fuoco, ardore gratuito, grande fiammante falò, olocausto, auto-immolazione che non lascia tracce di sé forgiandosi con, attraverso e nelle viscere del fuoco. Lo zazen che facciamo non resterà. Non resterà quello che facciamo. Atroce rogo, (involontaria) convinzione che proprio quel corpo in fiamme pervaderà, con quello scintillante sacrificio, l'intero vasto spazio vuoto. Nello stesso tempo zazen è eterno. Ma qual è quello zazen che è per sempre? Quello al quale premettiamo la morte, cioè il nascere-morire come la prima grande questione, il primo grande avvenimento. 'ichi dai ji'. Quello che resterà non è il nostro sforzo di fare meglio, di progredire. Quello che rimarrà di noi è il superfluo, l'inutile. Quel che resterà sarà celebrazione, il fatto di impegnarsi totalmente in cose assolutamente superflue. Il nostro superfluo comunica superfluo dell'eternità. Quando scriviamo morte, quel che si pone all'altezza della morte è vestire bene, un buon abito, pettinarsi o rasarsi, come i trecento delle Termopili fecero prima di affrontare il grande esercito di Serse." (Taiten Guareschi) Con lo sritto "Camminando fra le nuvole, armati di ardente desiderio" di Filippo Attendendo.
1938: il governo fascista promulga le leggi razziali. Centinaia di ebrei italiani cercano riparo negli Stati Uniti. Attraverso testimonianze dirette il libro ne ricostruisce la storia collettiva, che è innanzitutto la storia di uno straordinario successo.
La conoscenza liberante è quella meditativa che porta a sperimentare la totalità umana bio-psico-spirituale, sino al sé quale essenza permanente e immutabile, centro regolatore e ordinatore della persona, ponte tra vita individuale e vita universale. Questa conoscenza, descritta nella tradizione Yoga-Vedanta, non è né teorica né discorsiva, ma è frutto di un'opera di consapevolezza e trasformazione che permette il superamento di fattori mentali illusori e narcisistici che ostacolano la visione della realtà.
Ebrei è un magnifico documento del Nuovo Testamento. È costruito con maestria, è teologicamente profondo ed efficacemente argomentato. Sfida la nostra comprensione della realtà e ci "fa riflettere su un mondo in cui l'invisibile è più reale, più pregnante e più affascinante di ciò che si può vedere, toccare e raccontare". La Lettera, che dipinge splendidamente Gesù come Figlio di Dio e grande sommo sacerdote, che è a un tempo divino e umano, crocifisso ed esaltato, chiama i credenti di oggi, come fece per i primi lettori, a un impegno senza se e senza ma a una tenace perseveranza e a una determinazione a soffrire per la propria fede.