"Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato."
Articolo. MIGRAZIONI, UMANESIMO E CIVILTÀ -
Articolo. PASOLINI E IL SACRO -
Articolo. GIUSTIZIA E MISERICORDIA. Gli attributi di Dio nella dinamica narrativa del Pentateuco -
Articolo. L'ODIO, UN SENTIMENTO COMPLESSO E POTENTE -
Focus. LUCI E OMBRE SULLA COP21 -
Vita della Chiesa. PAPA FRANCESCO E LA POLITICA -
Rassegna stampa. LA SANTA SEDE TRA NAZISMO E CRISI SPAGNOLA. Le corrispondenze di Federico Alessandrini -
Arte Musica Spettacolo. «STAR WARS. IL RISVEGLIO DELLA FORZA». Un film di Jeffrey Jacob Abrams -
Rassegna bibliografica. RASSEGNA BIBLIOGRAFICA -
Articolo
MIGRAZIONI, UMANESIMO E CIVILTÀ
Adolfo Nicolas S.I.
Riportiamo l’intervento a braccio del p. Adolfo Nicolás, Superiore generale della Compagnia di Gesù, in visita al «Centro Astalli – Servizio dei Gesuiti per i rifugiati in Italia», in occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. L’incontro ha avuto luogo nella chiesa del Gesù a Roma, il 14 gennaio 2016. Il testo, pur con qualche lieve modifica, conserva il carattere orale dell’intervento.
Bisogna essere grati ai migranti venuti in Italia e in Europa certamente per un motivo: ci aiutano a scoprire il mondo. Ho vissuto in Giappone per più di trent’anni e ho lavorato per quattro anni in un centro per migranti, la cui maggioranza non ha documenti in regola. Parlo dunque per esperienza vissuta. E, proprio alla luce di ciò che ho vissuto, lo confermo: le migrazioni sono una sorgente di benefici per i vari Paesi, e lo sono state da sempre, nonostante le difficoltà e le incomprensioni.
La comunicazione tra le varie civiltà avviene, infatti, attraverso i rifugiati e i migranti: è così che si è creato il mondo che conosciamo. Non si è trattato soltanto di aggiungere culture a culture: è avvenuto un vero e proprio scambio. Questo ci dice la storia. Anche le religioni — il cristianesimo, l’islam e l’ebraismo — si sono diffuse nel mondo grazie ai migranti che hanno abbandonato i loro Paesi e si sono mossi da un luogo a un altro.
Per questo occorre essere grati a loro, perché ci hanno «dato» il mondo, senza il quale saremmo chiusi dentro la nostra cultura, convivendo con i nostri pregiudizi e con i nostri limiti. Ogni Paese corre il rischio di rinchiudersi in orizzonti molto limitati, molto piccoli, mentre grazie a loro il cuore può aprirsi, e anche lo stesso Paese può aprirsi a dinamiche nuove.
La conoscenza e la consapevolezza dei problemi comuni e quotidiani, la consapevolezza dell’interdipendenza ci uniscono nel compito di diventare uomini o donne. Sono i migranti che hanno creato un Paese come gli Stati Uniti, un Paese nel quale si è sviluppata la democrazia. Questo non è avvenuto per caso: è proprio perché si è creato un melting pot, una mescolanza di culture e di persone, che è nato un Paese così. E, ovviamente, potremmo fare altri esempi nel mondo: l’Argentina, ad esempio, e così via.
I migranti dunque ci possono aiutare ad aprire il cuore, ad essere più grandi di noi stessi. Si tratta di un grande dono. Quindi essi non sono semplicemente «ospiti», ma gente che può dare un contributo al vivere civile, e che offre un apporto notevole alla cultura e alle sue evoluzioni profonde. Proprio grazie ad essi continuiamo ad approfondire l’umanesimo. Dobbiamo prenderne consapevolezza.
Un vescovo giapponese, riferendosi al versetto del Vangelo «Io sono la via, la verità e la vita» (Gv 14,6), diceva che l’insegnamento di Gesù si può applicare anche ad altre religioni. Adesso, come Superiore generale dei gesuiti, devo viaggiare spesso in tutto il mondo, e constato che questo vescovo aveva ragione. L’Asia, in particolare, si può considerare la «via». È infatti in Asia che si cerca sempre il percorso, il «come»: come fare yoga, come concentrarsi, come meditare. Yoga, zen, le religioni, il judo — ritenuto il cammino dei deboli, perché si serve della forza degli altri — sono tutti considerati come cammini. Senza creare opposizioni, bisogna considerare che l’Europa e gli Stati Uniti sono preoccupati soprattutto per la «verità»; l’America Latina e l’Africa sono preoccupate per la «vita». I valori della vita sono molto importanti, e per questo abbiamo bisogno di tutti, perché tutti hanno una saggezza e un contributo da offrire all’umanità.
È giunto il momento in cui l’umanità si deve pensare come un’unità e non come un insieme di tanti Paesi separati tra loro con le loro tradizioni, le loro culture e i loro pregiudizi. È necessario che si pensi a un’umanità che ha bisogno di Dio, e che ha bisogno di un tipo di profondità che può venire soltanto dall’unione di tutti. Dobbiamo dunque essere grati per questo contributo di migranti e rifugiati a un’umanità integrale. Essi ci rendono consapevoli del fatto che l’umanità non è formata solo da una parte, ma proviene dal contributo di tutti.
Inoltre, essi ci mostrano la parte più debole, ma anche la parte più forte dell’umanità. La più debole, perché hanno sperimentato la paura, la violenza, la solitudine e i pregiudizi degli altri: questo fa parte della loro esperienza, lo sappiamo bene. Ma ci mostrano anche la parte più forte dell’umanità: ci fanno capire come superare la paura con il coraggio di correre dei rischi che non tutti sono in grado di correre. Essi hanno imparato a non essere bloccati dalle difficoltà nella loro voglia di futuro. Hanno saputo superare la solitudine con la solidarietà, aiutando gli altri, e hanno mostrato che l’umanità è debole, ma può anche essere forte. Ci hanno dimostrato persino che ci sono valori e realtà più profonde di quelle che abbiamo perduto. E questo accade quando si vivono situazioni estreme.
A questo proposito mi viene in mente un’esperienza fatta da mio fratello, che vive negli Stati Uniti. Durante un incendio scoppiato vicino alla sua casa, ha temuto che il fuoco si estendesse alla sua abitazione. Mi ha confessato che, proprio mentre era preso dalla paura, ha imparato a distinguere che cosa è importante e che cosa non lo è. Infatti, non ha messo in salvo il denaro, ma ha portato via un pacco di fotografie, che gli ricordavano le sue radici e la sua vita. In quel momento ha capito che la parte più importante è dentro se stessi, non al di fuori, nemmeno nella casa. Tutto questo lo sperimentano anche i rifugiati: hanno visto il pericolo in faccia e lo hanno affrontato. Pensiamoci almeno per un attimo: «Se non avessimo più una casa, una famiglia, una lingua… Ma se avessimo solo la vita, e anch’essa in pericolo, che cosa faremmo? che cosa penseremmo? che cosa e chi ameremmo?».
Quest’anno noi celebriamo l’Anno della misericordia, un concetto centrale in molte religioni. Nel cristianesimo, nell’islam, nell’ebraismo e in tutte le grandi religioni la misericordia è un concetto molto importante. Senza di essa non si può vivere, e migranti e rifugiati ce ne mostrano un volto.
Quando una persona ha tutto, può essere misericordiosa senza paura; ma quando una persona non ha nulla ed è misericordiosa verso un’altra persona, offre ancora di più. Il volto della misericordia, in questo caso, diventa assai più reale.
Così possiamo imparare da migranti e rifugiati ad essere misericordiosi con gli altri. Impariamo da loro ad essere umani nonostante tutto. Impariamo da loro ad avere come orizzonte il mondo, e non la nostra piccola, ristretta cultura. Impariamo da loro ad essere persone del mondo.
Rivista della facoltà teologica dell'Italia settentrionale
P. Sequerci, Saluto del preside
Card. A. Scola, Intervento del Gran Cancelliere
A. Zani, Il metropolita di Pergamo Ioannis (Zizioulas)
I. Zizioulas, La Santa Trinità e la Persona Umana
I problemi metodologici nelle riviste del 2014
Bozza orientativa per le recensioni della ricerca/dibattito in teologia
Schede bibliografiche
Quarant'anni di schede bibliografiche delle maggiori riviste teologiche internazionali in un dvd in allegato alla rivista.
La struttura del giorno è così composta:
1a pagina: è presentato il giorno e il santo con una frase che introduce liturgicamente le letture o la festa del giorno;
2a-3a-4a pagina: le letture del giorno;
5a-6a pagina: un commento alle letture, una preghiera che personalizza il rapporto con Dio, e un approfondimento biblico su una parola chiave delle letture.
Dall’introduzione:
Molti pongono la solita domanda: «Don, io non riesco a pregare! Come faccio a sentire vicino il Signore?» Questo strumento vuole essere un tentativo di risposta al desiderio di preghiera e di interiorità espresso da molti in un mondo frammentato e caotico.
Nasce dall’esperienza fatta in questi anni in cui assistiamo ad un crescente desiderio di riscoperta di una fede che non sia una vaga appartenenza culturale.
INSIEME NELLA MESSA è un sussidio semplice e immediato per seguire le letture e le preghiere della Celebrazione Eucaristica. È pensato sia per chi partecipa quotidianamente alla Santa Messa sia per coloro i quali, non potendovi partecipare ferialmente, desiderano, tuttavia, accostarsi alla Parola di Dio proclamata in quel giorno nelle assemblee liturgiche. Oltre alle letture, la pubblicazione contiene l’Ordinario della Messa, un’introduzione liturgico-spirituale alle domeniche e feste ed un sommario delle domeniche, feste e commemorazioni liturgiche del mese corredate da sobrie ed essenziali notazioni agiografiche.
Vengono riportate, inoltre, le intenzioni mensili dell’Apostolato della Preghiera. Il formato tascabile e molto maneggevole consente un impiego agile e alla portata. Particolarmente indicato per quelle comunità parrocchiali dov’è attivo il gruppo dei lettori ministeriali, all’interno dei quali può essere utilizzato negli incontri formativi preparatori alle celebrazioni feriali e festive. La veste tipografica con la copertina a colori rende questo sussidio gradevole e moderno.
COSA ABBIAMO DI PIÙ CARO?
A cosa serve la fede? E che contributo possiamo dare noi cristiani al mondo di oggi? Storie, fatti e testimoni che mostrano una strada. Aperta a tutti.
Nel dossier di questo numero viene posta la questione della rappresentazione di Dio nell'arte. Perché alcune tradizioni rifiutano ogni rappresentazione divina e altre la incoraggiano? Si passano in rassegna la tradizione giudaica che propone risposte paradossali, il cristianesimo orientale che ha fatto dell'icona una teologia, il cristianesimo occidentale diviso tra cattolicesimo iconofilo e riformismo iconoclasta, la tradizione musulmana nelle sue differenze sunnite e sciite. E infine la questione dell'arte contemporanea di fronte alla rappresentazione di Dio, con le sue interpretazioni e le sue provocazioni. Completano il numero le consuete rubriche di "Studi Biblici" e "Bibbia e cultura".
Nell’ultima pubblicazione - n° 3975 del 13/02/2016
Articolo. LA DIPLOMAZIA DI FRANCESCO. La misericordia come processo politico -
Articolo. LA DOTTRINA RELIGIOSA SCIITA -
Articolo. COME NASCONO I CONFLITTI. OMAGGIO A RENÉ GIRARD -
Articolo. «BELLEZZA DIVINA» -
Focus. IL TRITTICO DEL PRESIDENTE MATTARELLA AL PAESE -
Profilo. XU GUANGQI. Il compagno cinese di Matteo Ricci -
Rassegna bibliografica. RASSEGNA BIBLIOGRAFICA -
Articolo
LA DIPLOMAZIA DI FRANCESCO. LA MISERICORDIA COME PROCESSO POLITICO
Antonio Spadaro S.I.
L’articolo descrive i tratti di una «diplomazia della misericordia» che l’intelligenza geopolitica di Papa Francesco sta tessendo in questi anni. Di essa si colgono le radici nella meditazione di san Pietro Favre, di Fëdor Dostoevskij e del teologo Erich Przywara. La potenza della misericordia muta il significato dei processi storici: mai niente e nessuno è da considerare come definitivamente «perduto», anche quando si parla dei rapporti tra popoli e nazioni. Proprio questo è il motivo che fa comprendere perché il Pontefice non sposi mai interpretazioni rigide per affrontare le situazioni e le crisi internazionali, ma scelga di avere una visione poliedrica e multipolare, agendo con grande libertà di movimento, ponendo al centro la pace sociale e l’inclusione dei più vulnerabili.
"Mostrami i prodigi della tua misericordia. Salmo 17,7"
Il tema del mese: Visitare gli infermi.
Nicolaci, Cercare il Messia e cercare la Sapienza. Il rileivo delle tradizioni sapienziali sul messianismo giovanneo
Di Pede, Quando Geremia fa il falso profeta: la tentazione dei recapiti (Ger 35) come riflessione sulla vera e la falsa profezia
Baldanza, L'auloghia di 1Pt 1,3-12 e il suo dinamismo trinitario
De Virgilio, Logòs parakleseos (At 13, 15): attestazione e funzione del genere omiletica nel Nuovo testamento
Finkelstein, History of Ancient Israel: Archaeology an the Biblical recors - the view from 2015
Aleo, Condiscendenza divina nell'esegesi di Giovanni Crisostomo: sunkatabasis nelle Homiliae in Genesim 1-67
In questi anni è prevalsa una concezione che ha ridotto la fede a semplice impegno etico individuale. Così si votano leggi in contrasto con la dottrina cattolica. Si deve ripartire da una esperienza di fede vera. Parla il vescovo Giampaolo Crepaldi.
EDITORIALE Guerra di religione? di Piero Mantero
CARISMI Maria Simma ci parla del purgatorio Conferenza inedita tenutasi a Sontag il 25 maggio 1999
APPARIZIONI Nostra Signora delle lacrime
GHIAIE DI BONATE Ghiaie: centinaia di guarigioni mai considerate a cura di Alberto Lombardoni
ANGELI Veronica da Binasco e gli angeli di don Marcello Stanzione
PREGHIERE Novena a suor Consolata Betrone di Fabrice Harschene
MESSAGGI “La fede è il vostro grande tesoro” / “L’uomo non si rende conto della profondità del suo egoismo” / “Mio gregge, si avvicina il tempo della caduta e della morte del dio denaro!”/ “Ricominciate la vostra conversione” / Messaggi di Medjugorje / “Italia! Il Signore ti chiama! Non peccare più!” / “Vi proteggo dai demoni che vogliono rubarvi la fede”/ Domande e risposte con San Gabriele Arcangelo / “Uno solo è l’Amore” / “Non fatevi ingannare da false speranze” / Pane di vita eterna /
SANTI San Camillo e il sogno della croce di don Marcello Stanzione
RIFLESSIONI DI UN LAICO Fatima: avviso di un tempo futuro di Massimiliano Sciò
INSIEME A MARIA La Madonna di Montevergine A cura del dr. Luigi Meani
RIFLESSIONI DI UN LAICO Lo “scontro finale” di Giancarlo Baldini
PROFEZIE La seconda venuta del Signore Gesù Nelle Rivelazioni private di Autori Vari
UNA CANZONE AL GIORNO Il Verbo incarnato nell’anagrafe della storia di Vincenzo Gherghi ARCANGELI Una misteriosa apparizione dell’arcangelo Barachiele di Carmine Alvino
LETTERA APERTA Il Bacio al Dio Bambino! di Davide Nava
I LETTORI CI SCRIVONO