Nel 1655 il filosofo Blaise Pascal ebbe la curiosa idea di scrivere il "Compendio della vita di Gesù". Scoperto e pubblicato verso la metà del secolo scorso, è una vita di Gesù tratta esclusivamente da una lettura attenta e partecipe dei quattro Vangeli, riesposti secondo un'accuratissima, puntigliosa cronologia, per costituire un'armonia" che ne esclude le incongruenze e ne esalta la mirabile semplicità. Pascal interviene raramente nella narrazione, introducendo brevi elementi dottrinali esplicativi, e preferisce affidare l'intelligenza dei fatti e delle parole di Cristo a una loro più precisa scansione temporale. A ogni elemento della vita di Gesù corrisponde così un fatto, un detto, e a ogni unità temporale corrisponde un'unità dottrinale. Carlo Carena, che lo ha tradotto, nel saggio introduttivo rievoca le vicende biografiche e filosofiche.
L'opera che tieni tra le mani invita a leggere in chiave discepolare uno dei libri emblematici della Bibbia: il Vangelo di Marco. La sua lettura introduce in un'autentica esperienza della sequela di Gesù. È certo che rievocando questa esperienza, verificherai subito che la tua situazione è molto differente da quella di quei discepoli. Probabilmente non ti guadagni la vita pescando con strumenti rudimentali in un piccolo lago, e neanche parli la lingua che parlavano quei pescatori... Ma molto probabilmente condividi con loro l'esperienza di essere stato chiamato o chiamata da Gesù e la gioia di stare con lui. Inoltre, sai quanto sia difficile in alcune occasioni perseverare in questa sequela. Quindi, anche se il mondo che incontrerai leggendo questo Vangelo ti risulterà a volte un poco sconosciuto, non ti sarà difficile identificarti con il cammino che percorsero quei primi seguaci di Gesù.
La «sezione dei pani» del Vangelo di Marco (6,6b-8,30) è costruita a scatole cinesi. Domina la grande domanda che percorre il più antico Vangelo: chi è Gesù? Si passa dalle chiacchiere alla professione di fede in lui: «Tu sei il Cristo». Successivamente, Gesù moltiplica i pani per i cinquemila (in territorio israelita) e per i quattromila (in territorio pagano): la salvezza raggiunge Israele, ma pure le genti. Infine, Gesù ridefinisce le categorie del puro e dell’impuro.
Informazioni sull'autore
Matteo Crimella è nato nel 1969. Dal 1994 è presbitero della Chiesa di Milano. Nel 2009 ha conseguito il dottorato in Scienze Bibliche presso l’École Biblique et Archéologique Française di Gerusalemme con una tesi sul Vangelo di Luca. Insegna Sacra Scrittura presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano e lo Studio Teologico del Pontificio Istituto Missioni Estere di Monza. È responsabile dell’Apostolato Biblico della diocesi di Milano. All’attività scientifica affianca il servizio pastorale.
Lo studio che qui si pubblica prende in esame l'uso nelle lettere di Paolo del motivo del viaggio sia in quanto dispositivo retorico del cambiamento sociale in età imperiale, sia come modo di vita distintivo: «Paolo visse in viaggio» è la frase con cui si apre una recente e voluminosa monografia dedicata all'apostolo. La vita peregrinante di Paolo, così mostra la ricerca di Timothy Luckritz Marquis, è anche il riflesso dell'immagine che egli ha di Dio. Il Dio itinerante d'Israele è per certi versi sempre periferico, non tanto poiché discende dai cieli, quanto piuttosto perché si mostra negli interstizi della società, a ridisegnarne confini e delimitazioni, a ridefinirne il centro e reinserirvi i margini, a creare un nuovo popolo.
Quelle del titolo sono le parole che Gesù rivolge a Zaccheo entrando nella città di Gerico. Con queste pagine, invece, entra nella nostra vita e dialoga con i nostri cuori. Quattordici tappe attraverso le pagine del Vangelo di Luca, secondo la formula degli esercizi spirituali, a cui si aggiunge l'opportunità di conoscere meglio documenti significativi come le quattro "Costituzioni" del Concilio Vaticano II: ogni "esercizio" infatti si conclude con una lettura tratta dalla Sacrosanctum Concilium, dalla Dei Verbum, ecc. Un invito importante, ma anche scorrevole e "leggero", per pregare e riflettere sul senso cristiano dell'accoglienza del progetto di Dio e delle Beatitudini.
Un'introduzione alla personalità e alle lettere dell'apostolo delle genti, autentici "monumenti" della fede cristiana ma anche documenti di perenne attualità. Dopo una rapida corsa attraverso la biografia paolina, ogni sua lettera viene brevemente presentata nella sua genesi e struttura, e commentata in alcuni brani di grande rilievo. Il volume è arricchito dalle opere del pittore Franco Murer, che illustrano episodi salienti dagli Atti degli apostoli.
Anne Lécu sceglie di meditare alcuni versetti del Vangelo di Giovanni accompagnandoci per quaranta giorni, idealmente lungo l'intera Quaresima. Commenta i brani con molta libertà - in una lettura vagabonda, si, ma assorta e appassionata - per mostrare che l'evangelista ci invita a non guardare le nostre trasgressioni, ma a credere in Cristo, volgendo la nostra vita verso di lui. Il Gesù di Giovanni ci invita, anzi, a rinascere dall'alto: a recuperare, anche da colpevoli, l'innocenza, cioè quella dignità originaria che ci è donata e che ci attende sempre di nuovo. Attingendo alla sua esperienza di medico in servizio nei penitenziari e mettendo a profitto il suo attaccamento alla Scrittura, Anne Lécu parla al cuore. Tratteggia una visione positiva e liberante della vita, nella prospettiva di una rinascita sempre possibile. E si conferma qui una delle voci femminili della spiritualità contemporanea con cui bisogna assolutamente fare i conti. «Mi piace credere che convertirsi significhi immergersi nei rottami della propria vita lacerata per ritrovare il fondo a partire dal quale tutto ridiventa possibile. Mi piace credere che la conversione significhi camminare verso l'innocenza, e anzi camminare nell'innocenza verso il Padre» (Anne Lécu)
Il cuore alla ricerca risiede in un'analisi ravvicinata del celebre episodio, che soltanto l'evangelista Luca riporta, in cui si racconta di Gesù che insegna presso la sinagoga di Nazaret (Lc 4, 16-30). La pericope lucana viene considerata in sé ed è anche intesa come paradigmatica per l'evangelizzazione di natura missionaria. Si tratta di un'operazione intellettuale sempre auspicabile: il confronto ravvicinato con la Scrittura consente infatti di radicare ogni iniziativa pastorale nel suo fondamento naturale.
L'affermazione di Paolo "Noi abbiamo la mente di Cristo" (1 Cor2, 16) è audace, soprattutto se confrontata con il suo sfondo giudaico, dove si afferma che la sapienza del Signore è inarrivabile. Tutt'al più. il libro della Sapienza concede la possibilità di una tale conoscenza, solo se "tu gli avessi dato la sapienza e dall'alto gli avessi inviato il tuo santo spirito" (Sap 9,17). Lo specifico del discorso paolino presenta la connessione tra la sapienza divina, umanamente irraggiungibile, e la sua imprevedibile rivelazione nella croce di Gesù Cristo. I cristiani, condividendo la stessa "mente di Cristo", possono accedere alla sapienza di Dio.
Il commentario esegetico-teologico proposto guida il lettore nella conoscenza del secondo Vangelo, fornendo indicazioni di tipo linguistico e storico, accompagnate da riflessioni esegetiche e approfondimenti di tipo teologico e narrativo, in dialogo con gli studi e le metodologie più recenti. Il commentario propone l’analisi di tutti gli episodi del Vangelo, letti nel loro contesto più ampio e valutati nella loro funzione narrativa in relazione all’intero racconto. Una snella introduzione aiuta inoltre a reperire le competenze necessarie per affrontare l’analisi del testo, che è effettuata secondo una metodologia di tipo narrativo, per accompagnarlo passo dopo passo alla scoperta del Vangelo di Marco, trattato anzitutto per quello che è: un racconto avvincente e misterioso, capace di creare «un mondo di conflitti e suspense, di enigmi e segreti, di domande e rovesciamenti delle evidenze, d’ironia e di sorpresa» (C. Focant).
L'autore, attraverso il simbolo dello «scarto», ha messo in risalto la figura fondamentale dello «scartato», ossia lo stesso Cristo. È in lui che lo «scarto» diventa una «risorsa». Il riferimento costante alla Scrittura ci fa comprendere la logica dell'ultimo che diventa primo, del peccatore pentito che ci precede nel regno di Dio, del debole che confonde i forti, di ciò che è considerato nulla rispetto al potente. Si può vivere questa esperienza dura scegliendo la via della protesta, della rivalsa, della ribellione; si può cadere nell'apatia della rassegnazione o, peggio, della disperazione. La parola di Dio ci aiuta a superare tutto questo nella dimensione pasquale. Il Risorto si avvicina per farci fare memoria del suo amore, per fare sì che i nostri occhi si aprano al riconoscimento della sua presenza e possiamo portare a compimento - nella potenza dello Spirito - l'esodo pasquale del nostro essere trasformati da scarto a risorsa: è l'esperienza salvifica dell'incontro con il Signore.
In un’edizione interamente rielaborata e aggiornata, il volume della nuova Introduzione allo Studio della Bibbia dedicato ai vangeli sinottici e agli Atti degli Apostoli si distingue per una completezza e una chiarezza se possibile superiori a quelle che hanno determinato l’eccellente favore incontrato dalla prima edizione dell’opera.
Di particolare interesse si rivelano soprattutto i primi due capitoli introduttivi, che forniscono da una parte un inquadramento del tutto nuovo della questione sinottica, dall’altra fanno il punto su più di un trentennio di studi altamente innovativi riguardo alla trasmissione della tradizione evangelica.