
Le prime comunità cristiane si trovarono ad affrontare un gran numero di problemi: come conciliare la radicalità dell'evangelo con le necessità della vita quotidiana? come convivere con le comunità ebraiche rivendicando al tempo stesso un'identità propria? in che modo le comunità domestiche potevano influenzare la società? Scritto da un esperto di storia del cristianesimo delle origini, il libro consente di comprendere i motivi che hanno permesso alla nuova religione di conoscere una grande diffusione nel inondo del Mediterraneo e di penetrare nel cuore dell'impero romano. In ciascuna delle tre parti - da Pasqua alla missione paolina; dalla missione paolina alla guerra giudaica; la fine del periodo apostolico -, François Vouga riesamina le più recenti acquisizioni della ricerca esegetica e studia gli scritti, i protagonisti e i dibattiti più rilevanti del cristianesimo delle origini.
Un saggio e un manuale su autori, testi, visioni del mondo e teologie
L'evento fondante della morte e risurrezione di Gesù
Le affermazioni del NT su salvezza, condizione umana, politica, vita dopo la morte
L'intento di questo volume è quello di rendere conto delle affermazioni essenziali del Nuovo Testamento.
Vouga si sforza cosí di interpretare i grandi temi biblici, di mostrarne il significato per la comprensione dell'esistenza umana e di sottolinearne l'attualità.
Tralasciando qualsiasi tentativo di armonizzare la diversità teologica degli scritti neotestamentari, la sua presentazione parte viceversa dalla constatazione della pluralità delle interpretazioni sulla vita, la morte e la risurrezione di Gesù, cosí come risultano dall'essenza stessa dell'evangelo.
Gli scritti del Nuovo Testamento, infatti, trasmettono una visione dell'essere umano che, affermandone il riconoscimento incondizionato a prescindere dalle qualità, fonda un universalismo pluralista che vede nella diversità un elemento costitutivo dell'unità.
Il libro racconta la vicenda di Paolo attraverso uno stratagemma letterario:l’apostolo scrive le sue confessioni e affida il manoscritto a Timoteo,alla vigilia della sua partenza da Corinto per un terzo viaggio a Gerusalemme, prima di imbarcarsi per la Spagna.In queste “confessioni”,suddivise in nove ampie parti, c’è tutto Paolo: le intuizioni, le lotte, le ferite, le parole delle Lettere scritte alle giovani comunità cristiane di tutto il Mediterraneo. Il suo sorprendente racconto fa conoscere l’itinerario e la storia personale di un Paolo sensibile,riflessivo,entusiasta e profetico. Attraverso le sue parole entriamo nella storia del cristianesimo delle origini,nello straordinario dibattito ideologico di un mondo sottoposto alla collisione di religioni e culture,di universalità e particolarismi. Queste confessioni presentano una nuova visione del personaggio e del suo pensiero,lontana dai comuni stereotipi:Paolo è innanzitutto un paladino della libertà, il difensore rivoluzionario dell’uomo come soggetto libero e responsabile, un avventuriero nell’impero cosmopolita e nel mondo globale.Per lui,la fede nel Cristo crocifisso e risorto sconvolge il vecchio ordine e rinnova la nostra visione della persona e della comunità. “La questione al centro del bilancio provvisorio che inizio oggi e che sostanzialmente faccio per me stesso è quella della verità. E’ la questione che mi fa vivere e che da sempre dà senso al mio impegno e alla mia ricerca”. (dal Preludio)
Esiste una natura umana?
Cosa sono il maschile e il femminile?
Domande che attraversano ogni epoca storica. Questo saggio va incontro
agli interrogativi religiosi dell’uomo contemporaneo, coinvolgendolo
in una riflessione sull’essere umano mediante la ri-scoperta
dei biblici racconti delle origini. Questi sono un patrimonio
comune a ebrei e cristiani di tutte le confessioni. Il loro messaggio,
tuttavia, travalica gli steccati socio-culturali rivolgendosi, oggi come
allora, all’essere umano in quanto tale: pagine rivelatrici del significato
profondo della natura umana; è qui la base per una loro lettura
filosofica.
«La Pasqua è un'avventura nel tempo che ci riporta al passato, sì, ma per dare un senso al presente. Anzi, soprattutto al futuro», ha scritto Elena Loewenthal. Un presente che, alla luce della Pentecoste, si traduce in una vita nuova attraverso le persone che lavorano per un mondo migliore. È l'obiettivo che si propone questo testo che chiude il cerchio iniziato con "Dov'è Colui che è nato?" consegnando al lettore tutta la ricchezza di significato contenuta nelle principali ricorrenze cristiane: Natale, Pasqua e Pentecoste. Un libro che aiuterà a riscoprire le radici ebraiche della Pasqua e della Pentecoste cristiane, al fine di poter riconoscere e valorizzare a pieno la novità apportata nella persona stessa di Cristo. Prefazione di Ivano Liguori.
Questo volume si propone come manuale introduttivo per l'insegnamento nel II e III ciclo accademico di studi biblici, infatti introduce e orienta gli studenti alle problematiche di base, all'impostazione epistemologica e alla bibliografia essenziale in un campo di studi che, per natura sua, è necessariamente e decisamente interdisciplinare. Il volume offre quindi nozioni introduttive sul contributo dell'orientalistica e della teoria della storiografia per l'esegesi e la teologia biblica, nonché per la storiografia israelitica. La parte centrale del volume, articolata in quattro capitoli, affronta la Bibbia come collezione di testi di vario tipo e genere, prodotti da autori diversi, in epoche, luoghi, contesti storici e geografico-politico-culturali differenti. La prospettiva è naturalmente letteraria prima che teologica. L'Autore spiega, infine, come nel mondo occidentale si sia arrivati a considerare e utilizzare la Bibbia come "ossatura" della storia universale, e come questa impostazione sia poi entrata in crisi per effetto delle scoperte archeologiche e orientalistiche, del progresso delle scienze naturali e dello sviluppo teorico della metodologia stessa dell'esegesi biblica.
Mettersi «sui passi di san Paolo» significa intraprendere un lungo percorso nei paesi del Mediterraneo. Quando consideriamo i viaggi di Paolo parliamo di una distanza massima di 2250 chilometri, quella che separa Gerusalemme da Roma, senza contare il gran numero di luoghi e di città visitati prima di raggiungere la capitale dell’Impero. Questo splendido libro illustrato visita 14 luoghi toccati da Paolo e citati negli Atti degli Apostoli. Il testo è arricchito da cronologie, cartine, approfondimenti e conduce il lettore in un viaggio attraverso strade e città ma anche nella mente e nel cuore dell’apostolo delle genti.
L’indagine storica sul cristianesimo delle origini, soprattutto a partire dal Novecento, ha sostenuto in diverse occasioni l’ipotesi di una radicale discontinuità fra Gesù e Paolo. Ancora oggi, gli studiosi si interrogano su quanto del messaggio originario di Gesù si sia conservato nella predicazione paolina, e quanto debba essere valutato, invece, come il frutto delle personali elaborazioni dell’apostolo, preoccupandosi principalmente di individuare gli «elementi paolini in Paolo», senza considerare l’importanza di ciò che renderebbe l’apostolo meno originale ai nostri occhi: la sua eventuale dipendenza da elementi «pre-paolini», e, nello specifico, dalla multiforme tradizione delle parole di Gesù.
Paolo si trova ad agire in una particolare fase storica delle origini cristiane, corrispondente agli anni 30-70 del primo secolo, in cui mancano, o risultano ancora marginali, fissazioni scritte dell’annuncio evangelico. Di qui le domande: quale peso ebbe, nella predicazione orale di Paolo, il richiamo concreto alle parole di Gesù? In quante e quali occasioni, e in che modo l’apostolo si trovò a citare insegnamenti attribuiti o attribuibili al Nazareno? Quale rapporto possiamo stabilire tra gli scritti di Paolo che ci sono rimasti e la complessa storia delle tradizioni evangeliche, confluite in seguito nei vari testi della letteratura canonica e «apocrifa»?
Attraverso un’analisi dettagliata dell’epistolario paolino, il libro cerca di dare risposta a questi interrogativi, restituendoci un’immagine vivida, e a tratti inedita, del vangelo predicato dall’apostolo e del suo «debito impensato» con Gesù.
Il testo indaga l'origine del primo cristianesimo e la figura di Gesù attraverso la lettura di Paolo. Una prospettiva storico-filologica, che attraverso l'analisi dei testi, va al di là dei contenuti teologici attribuiti successivamente a Paolo.
LUIGI WALT è dottore di ricerca in Studi religiosi all’Università di Bologna. Si occupa prevalentemente di cristianesimo antico, di ermeneutica biblica e di rapporti fra oralità e scrittura. Dal 2008 cura il bollettino online letterepaoline.net, su Paolo di Tarso e la storia delle origini cristiane. Per Morcelliana ha pubblicato Paolo, Gesù e il tributo a Cesare, in M. Pesce - M. Rescio (eds.), La trasmissione delle parole di Gesù nei primi tre secoli (2011).
Si è spesso osservato che la distinzione paolina tra «spirito» e «lettera», articolata per la prima volta all'interno di un celebre, enigmatico passaggio della Seconda lettera ai Corinzi, starebbe alla base di tutta la riflessione europea sull'idea di traduzione. Ma che cosa intendeva dire l'apostolo, quando affermava che «la lettera uccide, mentre lo spirito dà vita»? Per capirlo, questo libro propone di avviare una doppia indagine archeologica: da una parte, rileggendo Paolo alla luce dei dibattiti moderni sul concetto di traduzione, e dall'altra mostrando come la storia di questi stessi dibattiti non si possa comprendere senza un richiamo alla figura paradigmatica dell'apostolo. Scopriremo allora che religione e traduzione, come argomentava già Benjamin, sono così intimamente legate da non potersi quasi concepire l'una senza l'altra, e che è l'intera parabola di ebraismo e cristianesimo ad apparire segnata, fin dalle origini, da un complesso e interminabile intreccio di esperimenti di traduzione.
Il Commentario biblico (Nuovo Testamento), secondo i curatori, è un'opera rivolta a conduttori, semplici credenti e studiosi della Bibbia; è un Commentario completo, breve ed affidabile di tutto il Nuovo Testamento. Si tratta di un volume che offre un'interpretazione delle Scritture coerente con l'approccio storico-grammaticale di orientamento premilleniale ma che, allo stesso tempo, riporta anche giudizi e pareri diversi là dove sussistono differenze d'opinione nel mondo evangelico. Secondo il curatore dell'edizione italiana, un commentario biblico ha un compito molto importante: «Se vogliamo allora dare un fondamento sicuro alla nostra vita, se vogliamo progredire nella direzione giusta e se vogliamo esperimentare una fede sicura e non sentimentale, dobbiamo assolutamente perseverare nella conoscenza delle Sacre Scritture» (S. Negri). «Coloro che hanno contribuito a questo Commentario hanno speso le loro vite nello studio di questi libri, insegnando su di essi al Dallas Theological Seminary. In molti casi hanno insegnato per anni sullo specifico libro sul quale hanno anche scritto. I commentatori sono dunque molto familiari con i libri che commentano. Conoscevano la Bibbia molto bene.» (D.L. Bock) Prefazione all'edizione italiana di Samuele Negri. Introduzione di Darrell L. Bock.