
Nessun documento, al di fuori dei Vangeli, ebbe tanta influenza nella storia della Chiesa quanto gli scritti di Paolo e in particolare le Lettere. Questi testi, con commenti e riflessioni di Papa Francesco, vengono riproposti in due agili volumi venduti separatamente. In questo primo volume ... sono contenute le Lettere ai Romani e ai Corinzi.
Nessun documento, al di fuori dei Vangeli, ebbe tanta influenza nella storia della Chiesa quanto gli scritti di Paolo e in particolare le Lettere. Questi testi, con commenti e riflessioni di Papa Francesco, vengono riproposti in due agili volumi venduti separatamente. In questo volume sono contenute ... le Lettere ai Galati, agli Efesini, ai Filippesi, ai Colossesi, ai Tessalonicesi, a Timoteo, Tito e Filemone.
Ezechiele entra a far parte della serie: Bibbia Ebraica Interlineare. Questa edizione contiene: Testo ebraico della Biblia Hebraica Stuttgartensia Traduzione interlineare italiana di Stefano Mazzoni Testo greco dei Settanta a cura di Rahlfs - Hanhart Testo latino della Vulgata Sisto-Clementina ... Testo italiano della Nuovissima Versione della Bibbia dai testi originali In calce alle pagine pari: Rimando a passi paralleli Note per un primo confronto critico fra TM LXX VG NVB In calce alle pagine dispari troviamo: Analisi grammaticale di tutte le forme verbali presenti.
In diversi modi, il vangelo secondo Giovanni apre la nicchia temporale in cui accogliere il compimento della parola di Dio, all'intersezione delle profezie del passato e delle attese escatologiche, le une e le altre attuate da Gesù. In questa nicchia temporale l'evangelista, tramite la sua arte ... narrativa, colloca il lettore. Per capire la posta in gioco è tuttavia essenziale conoscere meglio i contesti del racconto giovanneo. Il percorso qui proposto si articola in tre tappe. Anzitutto, i primi tre capitoli del vangelo secondo Giovanni sono contestualizzati in un dibattito sull'interpretazione delle Scritture tra la fine del I secolo a.C. e la fine del secolo seguente. La seconda tappa si focalizza sui contesti liturgici del discorso presso la piscina di Betzatà (Gv 5), di quello sul «pane di vita» (Gv 6) e della similitudine del «buon pastore» (Gv 10). Il contesto teologico evidenziato nella terza tappa mira a favorire la comprensione dell'attualità della parola di Gesù che compie le profezie del passato e anticipa le promesse escatologiche nelle comunità dei suoi discepoli. La coincidenza delle profezie del passato con le anticipazioni delle attese escatologiche è presentata nel vangelo secondo Giovanni come un tempo nel quale è possibile discernere il compimento della parola di Dio. Per operare tale discernimento è necessaria una visione capovolta, resa possibile dall'accoglienza e dalla comprensione di Gesù - il Cristo di Dio, il Figlio unigenito - e della sua parola.
La formazione della persona, con i mezzi, gli scopi e i contenuti che essa richiede, rappresenta una questione di importanza cruciale non solo per coloro che vi sono impegnati come ambito proprio, ma anche per ogni persona di qualunque età e condizione. È in processo a cui noi tutti siamo esposti ... lungo l'intero arco di vita. Il presente studio propone un dialogo proficuo tra la pedagogia biblica e gli orientamenti attuali in scienze dell'educazione, mostrando che, al di là delle epoche, si registrano dei principi pedagogici perennemente validi e irrinunciabili per la dignità della persona umana.
C'è un interrogativo che sale dal cuore della terra e che nel Figlio di Dio è divenuto un lacerante grido al Cielo: «Perché?». Fin dalla notte dei tempi l'umanità si è scontrata con la dura roccia del dolore, talora urtando violentemente contro di essa, altre volte fuggendola con orrore oppure ... cercando di scalarla per dominarla. Ma il gemito del morire di Gesù - che riassume quello di ogni figlio dell'uomo - si è fatto, al mattino di Pasqua, grido di gioia, nel cuore della Madre Chiesa, per la nascita dell'uomo nuovo. Le pagine del seguente volume, nate in un contesto di lectio divina, fanno risuonare dapprima il lamento di Giobbe, che si innalza fino alla bestemmia disperata e impotente, e poi quello di Gesù, il «Santo che soffre» (G. Ungaretti), nel quale si rivela l'amore di Dio, che non vuole la morte dell'uomo, ma che egli viva e assuma la sua esistenza come una vocazione e un compito da realizzare in alleanza con Lui. «È noto l'interrogativo degli antichi: «Se c'è un Dio giusto, perché il male? E se c'è il male, può esserci un Dio giusto?». Chi, come Giobbe, pone domande a Dio, e lo fa con coraggio, non troverà risposte razionalmente esaurienti al perché della sofferenza, ma troverà Dio stesso in persona, nella cui luce si svela il senso profondo del vivere e del morire» (Sandro Carotta).
I sette panegirici su san Paolo sono i più celebri composti da Giovanni Crisostomo: Aniano di Celeda - che li tradusse in latino - scrive che in essi che l'Apostolo non vi è solo raffigurato, ma quasi risuscitato, per offrire di nuovo un esempio di perfezione. Molto verosimilmente questi panegirici ... risalgono ad un arco di tempo, compreso tra il 387 e il 397, quando Crisostomo esercitò il suo ministero di presbitero ad Antiochia, sua città natale. Ogni panegirico è incentrato su un tema principale che illumina un aspetto specifico della personalità e dell'attività apostolica e missionaria di Paolo, in particolare il suo intenso amore per Cristo, ma anche nei confronti di tutti, giudei e pagani, con l'ansia continua di condurre a salvezza ogni essere umano. In questa sua preoccupazione pastorale Crisostomo mette in luce il rapporto armonico tra la grazia di Dio, certamente prioritaria e elargita a tutti, e la libertà di scelta della volontà umana, invitata, senza costrizioni, ad accogliere il progetto divino di redenzione. È la prima edizione italiana con testo critico greco e traduzione a fronte. Introduzione, Testo critico, Appendici e Note di Auguste Piédagnel.
È la prima edizione a livello mondiale che riporta il testo latino critico e la traduzione in una lingua moderna. È anche la prima traduzione italiana. Finora esisteva solo la traduzione francese senza però il testo latino. Super Isaiam è il primo commento di san Tommaso alla Scrittura da noi ... conosciuto. Ma più che un commento è una spiegazione letterale del testo: ad litteram. È una esegesi del senso letterale del testo, ma costellata da note o collationes ricchissime per l'approfondimento del senso spirituale o mistico. E forse è proprio questa la cosa che maggiormente impressiona il lettore. Si tratta di note "marginali" quanto alla redazione, ma "essenziali" quanto alla possibilità che offrono di interpretare l'animo speculativo e contemplativo del loro autore. L'abilità speculativa consiste nel saper cogliere il riflesso che le immagini bibliche offrono per approfondire o esprimere la profondità delle verità rivelate. L'intensità contemplativa consiste nella passione del predicatore che sa sfruttare la densità delle immagini perché la memoria s'arricchisca di preziosi richiami meditativi. Introduzione, Traduzione e Note di Giuseppe Barzaghi. Testo latino critico dell'Edizione Leonina.
Testo latino a fronte
La dedizione ai Vangeli accompagnò Erasmo per tutta la vita. Li studiò dal punto di vista filologico e teologico, ne pubblicò per la prima volta il testo greco, li tradusse e li commentò, incoraggiò la diversificazione delle edizioni per raggiungere sia gli eruditi ... sia un pubblico piú ampio. La prima di queste edizioni risale al 1516 e fu dedicata a Leone X, il quale tanto la apprezzò da lodare pubblicamente Erasmo in un breve papale. Questo breve verrà riportato da Erasmo in tutte le sue successive edizioni dei Vangeli, come una specie di lasciapassare dati i tempi sempre piú infuocati dal punto di vista politico-religioso.
Erasmo, come è noto, anticipò alcune delle istanze dei riformatori, prima fra tutte la lettura diretta e massimamente diffusa dei Vangeli. Nell’edizione del 1522 dedicata a Carlo V chiese espressamente all’imperatore di promuovere la traduzione dei Vangeli in tutte le principali lingue europee. Però Erasmo volle tenacemente rimanere nell’ortodossia cattolica, e dunque si trovò spesso in posizioni difficili, attaccato da tutte le parti in causa. Le sue prefazioni alle edizioni dei Vangeli si muovono in questa situazione di precario equilibrio, e sono un fondamentale documento del clima di quegli anni. Oltre che un’ulteriore testimonianza della poliedrica bellezza della scrittura di Erasmo, in grado di cambiare registro secondo gli interlocutori mantenendo la stessa forza, la stessa brillantezza ed eleganza.
Nelle aree dell’Europa centrale che sarebbero diventate il terreno di radicamento della Riforma il complesso degli scritti di Erasmo incentrati nel Nuovo Testamento o ad esso connessi ebbero una enorme risonanza. Oltre 110 edizioni attestano il successo che singole parti, sezioni, o componenti, di quel corpus di scritti riscossero negli anni cruciali della diffusione delle idee di Lutero. Che essi preparassero il terreno al radicamento della Riforma è un dato accertato. Il ruolo preminente spetta alla Paraclesi. Nel giro di un biennio, 1520-1522, la Paraclesi ovvero esortazione allo studio della filosofia cristiana (Paraclesis id est exhortatio ad Christianae philosophiae studium) irrompe sul mercato di lingua tedesca in quattro traduzioni diverse, per un numero complessivo di dodici stampe e ristampe. (…) Erasmo compose altri appelli che invitano alla lettura della Bibbia, imprimendo loro un analogo fervore. Alcune edizioni “minori” del Nuovo Testamento – volumi leggeri, culturalmente meno esigenti, incomparabilmente meno costosi, rispetto alle maestose edizioni bilingui di Froben – si aprono con apostrofi che esortano il lettore ad abbeverarsi alle «purissime fonti» di Cristo. (…) Il volume che presentiamo riunisce le quattro composizioni a impronta programmatica e intonazione parenetica che corredano edizioni diverse del Nuovo Testamento nonché un’opera ad esso strettamente connessa.
Dall’introduzione di Silvana Seidel Menchi
«C’è chi non vuole che la gente semplice legga i testi sacri tradotti in volgare. Con costoro mi trovo in robusto dissenso: come se Cristo avesse insegnato cose cosí astruse da poter essere intese a malapena da tre o quattro teologi, o come se la tutela della religione cristiana consistesse nell’ignoranza della religione cristiana. I misteri dei re, quelli sí, sarà preferibile tenerli occulti; Cristo invece ha voluto che i suoi misteri avessero la massima diffusione. La mia aspirazione è che leggano i Vangeli tutte le donnette, che tutte leggano le lettere di San Paolo. E magari queste pagine fossero tradotte in tutte le lingue di tutti i popoli, cosí da essere lette e conosciute non solo dagli Scozzesi e Irlandesi, ma anche da Turchi e Saraceni. Conoscere è pur sempre un primo passo. Molti se ne farebbero beffe, lo ammetto; ma alcuni ne sarebbero conquistati. Vorrei che il contadino ne intonasse qualche versetto spingendo l’aratro, che il tessitore ne modulasse qualche passo manovrando le sue spole, che il viandante alleviasse il tedio del cammino con queste storie. Vorrei che tutti i discorsi che intercorrono tra tutti i cristiani ne fossero permeati. Noi siamo, in effetti, tali quali sono le nostre conversazioni quotidiane. Che ognuno capisca quel che può; che ognuno ne ricavi quel che può. Chi sta indietro non invidî chi è in testa; chi è in testa incoraggi chi viene dietro, non abbandoni la speranza. Perché restringiamo a pochi una professione di fede che è comune a tutti?»
Nel corso del suo mandato in Palestina, Ponzio Pilato fu chiamato a giudicare un "profeta" la cui vita e morte avrebbero acquisito un valore straordinario per le generazioni future. Un'icona parlante che non sarebbe sbiadita sui bracci della croce. Quel profeta, Gesù di Nazareth, fu condannato ... alla crocifissione dal procuratore di Giudea secondo la legge romana, ma quale peso ebbero i sacerdoti ebrei? E ancora: che ruolo giocò la moglie di Pilato, Claudia Procula, che lo stesso Vangelo ci dice fu turbata in sogno da quell'"uomo giusto"? E quale parte svolse Erode? Perché, dopo la crocifissione, Pilato fu richiamato a Roma? Vi giunse davvero oppure fuggì in un altro Paese, dove si suicidò? Tra storia e memoria, archeologia e leggenda, un racconto avvincente in cui si susseguono colpi di scena, incontri straordinari, indizi misteriosi e testimonianze incontrovertibili. Un'inchiesta attraverso secoli di storia, miti e tradizioni popolari per fare luce sull'uomo, santo e maledetto, che processò Gesù.
Come percepiva Gesù se stesso? E come vedeva il mondo e gli altri? Che idea aveva delle sue origini e della sua missione? Si possono ricostruire i meccanismi psicologici dietro all'inaudita pretesa di farsi simile a Dio e alla decisione di morire in nome di questa scelta? Baima Bollone propone ... un percorso analitico che parte dallo studio dell'autocoscienza di Gesù e delle sue relazioni con le persone che incontra e con cui si confronta, sempre sullo sfondo storico-culturale della Giudea. Eppure, indagare sulla "vera umanità" di Gesù, insieme alla sua essenza di "vero Dio", pone diverse basi di ricerca e ipotesi interpretative, come quella delle personalità multiple e della dissociazione. Si giunge così alla costruzione di un quadro clinico attendibile e complesso che emerge dai Vangeli, mettendo in luce la sua straordinaria unicità umana e la corrispondenza tra i suoi insegnamenti e alcune acquisizioni psicoanalitiche moderne.
Le donne appaiono nella trama biblica in luoghi e ruoli chiave. Nell'AT troviamo Eva in Eden; le matriarche Sara, Rebecca e Lea e Rachele; al tempo dei giudici Debora e Rut; la profetessa Cula al tempo della riforma di Giosia; la donna virtuosa di Proverbi e quella sensuale del Cantico dei Cantici. ... Nei Vangeli molte donne sono coinvolte nella vicenda terrena di Gesù, non ultime Maria sua madre e le prime testimoni della risurrezione. Nel libro degli Atti troviamo Lidia e Priscilla, l'indomita insegnante. Entrambi i Testamenti contemplano svariati insegnamento sulla vita e e sul ministero femminile nella preghiera, nel culto, nel matrimonio e nella leadership. Derek and Dianne Tidball, consapevoli della complessità dei dati, delle sfide e delle controversie cercano un approccio umile e integro al testo biblico nel mentre si confrontano con un tema molto caldo, anche per il cristianesimo contemporaneo. Derek Tidball, è Visiting Scholar, presso lo Spurgeon College, di Londra; Dianne Tidball è Regional Minister (Team Leader), della East Midlands Baptist Association.