Un commento alla Bibbia scritto a più mani da ebrei e da cristiani rappresenta, nel panorama italiano, e non solo, una novità. In questo momento storico, con il ritorno di pregiudizi antisemiti e una crescente ignoranza del testo biblico, una collaborazione tra studiosi delle due religioni monoteiste che condividono la stessa Bibbia è un segno di amicizia. Il presente volume nasce dall'incontro di due realtà: l'amore per la Parola di Dio e l'amicizia tra ebrei e cristiani. Da millenni ebrei e cristiani leggono e meditano la Bibbia separatamente. Da alcuni decenni ebrei e cristiani hanno iniziato un percorso di dialogo per superare odii e incomprensioni. È ora possibile iniziare a leggere la Bibbia insieme. Il progetto ha come finalità quella di far gustare la Bibbia e far dialogare, per la prima volta in modo così articolato e con una pubblicazione sul testo fondativo delle due religioni, ebrei e cristiani. Cinquanta studiosi si soffermano sui primi cinque libri della Bibbia (Torah o Pentateuco) con una lettura basata sulle proprie tradizioni, attraverso nuove originali introduzioni a ogni libro e commentando passi scelti tra i più significativi. Lo scopo non è quello di arrivare a una lettura unificata della Bibbia nella quale le diversità si stemperino fino ad annullarsi, ma quello di conoscere meglio le rispettive letture e interpretazioni, accettando che esse possano essere diverse.
Il volume propone di studiare la stesura dei ventisette libri del Nuovo Testamento e gli eventi che vi sono narrati avvalendosi anche delle informazioni fornite dai realia (scavi, iscrizioni, papiri, monete). Nello stesso tempo, invita a considerare questi scritti come una fonte utile per approfondire la conoscenza dell'impero romano nel i secolo d.C. L'archeologia non ha il compito di provare la "verità" della Bibbia; tuttavia l'analisi del contesto storico agevola una corretta lettura delle sue pagine, lontane da noi nel tempo ma importanti per comprendere una ancor viva vicenda culturale dipanatasi sulle coste del Mediterraneo tra Oriente e Occidente.
Dopo la recente pubblicazione della terza edizione del Messale Romano e in coincidenza con la Lettera Apostolica di Papa Francesco del 30 settembre 2020 'Scripturae Sacrae affectus' dedicata a Girolamo e al 'suo amore per la Sacra Scrittura trasmesso attraverso la sua vita e le sue opere, quale infaticabile studioso, traduttore, esegeta, profondo conoscitore e appassionato divulgatore della Sacra Scrittura', è gradito annunciare l'imminente disponibilità del Nuovo Testamento greco-latino-italiano pubblicato dalla Fondazione di Religione Santi Francesco d'Assisi e Caterina da Siena della Conferenza Episcopale Italiana. L'opera presenta il testo del Nuovo Testamento greco, con a fronte quelli latino e italiano nelle loro edizioni autorevoli più recenti: The Greek New Testament-5th Revised edition (Deutsche Bibelgesellschaft (DBG), 2014, con relativo apparato critico-testuale), Nova Vulgata-Bibliorum Sacrorum Editio, Editio typica altera (Libreria Editrice Vaticana 1986, con relative note), La Sacra Bibbia-Versione ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana (Fondazione di Religione Santi Francesco d'Assisi e Caterina da Siena 2008, con relative note). L'opera è corredata da una presentazione a firma della Past. A. Kurschus, Praeses della Chiesa Evangelica della Westfalia e Presidente della DBG, del Card. G. Ravasi, Presidente del Pont. Consiglio per la Cultura e del Card. G. Betori Arcivescovo di Firenze e curatore dell'opera; da una prefazione di V. Bertalot curatore dell'opera; da introduzioni specifiche per ogni lingua del testo; da sei diversi indici e da quattro carte geografiche relative al mondo biblico.
Considerato un classico di storia sociologica dell'ebraismo, Gerusalemme al tempo di Gesù è la prima grande opera di Jeremias, uno dei maestri dell'esegesi biblica del Novecento. Con un linguaggio essenziale, una scrittura che incalza e stringe l'argomento da ogni parte e una tessitura sapiente e documentata, questo libro avvince più di un romanzo senza nulla concedere alle seduzioni romanzesche. L'autore scava dall'intimo dell'ebraismo, con l'impassibilità dello storico e la contagiosa passione dello studioso che assiste al lento e faticoso disvelarsi di una città apparentemente gelosa e inespugnabile.
Nella vita concreta delle persone c'è la convinzione che sia l’individuo a fare sintesi sulla propria fede, in modo autonomo: una somma di idee, convinzioni, atteggiamenti, pratiche che ondeggiano tra la fede cattolica classica e altri riferimenti. La cultura ancora prevalente nelle nostre terre non nega Dio, ma sottopone la sua presenza e le indicazioni della Chiesa a un esame che fa appello alla scelta personale.
Che cosa significa, dentro questo contesto sociale e culturale, declinare quanto fino a poco tempo fa era radicato e indiscusso - il Decalogo - ma che ormai sembra essere «in esilio» per la maggior parte di noi? Le pagine di questo volume sono insieme un esercizio di memoria e uno sforzo responsabile di aggiornamento per non perdersi «nel precetto» e tornare alla fonte.
Sommario
Introduzione. I. Primo, non avrai altro Dio al di fuori di me. II. Secondo, non nominare il nome di Dio invano. III. Terzo, ricordati di santificare le feste. IV. Quarto, onora il padre e la madre. V. Quinto, non uccidere. VI. Sesto, non commettere atti impuri. VII. Settimo, non rubare. VIII. Ottavo, non dire falsa testimonianza. IX. Nono, non desiderare la donna d’altri. X. Decimo, non desiderare la roba d’altri.
Note sull'autore
Vinicio Albanesi, presbitero della diocesi di Fermo, è presidente della Comunità di Capodarco dal 1994, fondatore dell’agenzia giornalistica «Redattore sociale» e, con don Luigi Ciotti, del Coordinamento delle comunità di accoglienza. Ha collaborato con le riviste Famiglia Cristiana, Jesus, Vita Pastorale, Il Regno ed è autore di numerosi saggi. Tra i più recenti, pubblicati da Àncora, I tre mali della Chiesa in Italia (2012), Il sogno di una Chiesa diversa (2014) e I quattro gradi dell’amore del prossimo (2016).
Il libro raccoglie un ciclo di conferenze sui misteri della storia biblica della Creazione e può essere inserito tra gli studi che Rudolf Steiner dedicò all'interpretazione dei testi sacri seguendo le linee di ricerca che aveva esposto nel suo libro "La Scienza Occulta", nello stesso filone possiamo collocare gli incontri divulgativi che egli tenne sull'Apocalisse, sulle Lettere di san Paolo e sui Vangeli. I testi sacri ci vengono rivelati sotto una luce nuova: una forza, un impulso evolutivo, costituisce la legge che governa l'Esistenza. Attraverso questa ciò che comunemente si chiama il Creato, ossia l'universo manifesto com'è provenuto da Dio, tende laboriosamente e penosamente a vincere le illusioni di una realtà concreta per ritornare a Dio. Viene qui riproposta la traduzione che del testo fece Emmelina de Renzis, in quanto sicuramente la più fedele al pensiero steineriano data la continua, costante e sinergica frequentazione tra lei e Steiner.
"Voglio proporti una sfida che sicuramente puoi vincere, anche se magari non ci credi: iniziare a leggere con me il libro più venduto al mondo. Più venduto e meno letto: la Bibbia. Nella mia storia di giovane frequentatore di oratorio, poi educatore, poi in prova in una comunità religiosa, di Bibbia ne ho letta un bel po'. Solo molti anni dopo però, ho cominciato a leggerla dall'inizio, un po' al giorno, tutti i giorni, come qualunque altro libro. Col tempo, ho realizzato che la Bibbia non dà risposte, ma suscita in noi un sacco di domande. Perché chi l'ha scritta non voleva offrirci una determinata verità, ma far sì che avessimo noi voglia di cercarla. Ti invito a leggere con me il primo libro della Bibbia, la Genesi. Nelle pagine che hai tra le mani, e che contengono il testo integrale con le mie note, troverai diverse domande su di noi e sulla vita: ad alcune cerco di rispondere, altre le lascio invece semplicemente come domande. Non sono quelle che devi porti tu. Sono quelle che mi sono fatto io, nel tempo. Qualunque sia il tuo approccio a questo testo, da credente, da ateo o da agnostico, sappi che ci troverai tanto di come è fatto l'uomo, e tantissimo di te." Con la sua voce originale e divertente, e una conoscenza appassionata e viva delle Scritture, Diego Passoni ci accompagna nella lettura della Genesi mostrandoci come, ancora oggi, parli al cuore di ciascuno di noi. Il racconto delle origini, della vita di Abramo, Isacco, Giacobbe, non è che la storia di noi tutti, esseri fragili e imperfetti che però siamo al mondo per far crescere la nostra personalità unica e irripetibile. Imparando ad accettare noi stessi, gli altri e la nostra diversità, senza giudicare. Un libro curioso e profondissimo, che ci invita a interrogarci su chi siamo e qual è il senso del nostro passaggio su questa terra: "Siamo qui, assieme, per il poco tempo che abbiamo a disposizione. E non siamo rematori singoli in gara tra loro, su un placido lago. Siamo in mare aperto e agitato, ma soprattutto siamo tutti sulla stessa arca".
Il testo contiene alcune meditazioni sulla Sacra Scrittura, che hanno la particolarità di interpretare alcuni brevi testi, brevi versetti, di essa alla luce del mistero eucaristico. Le sedici meditazioni si susseguono, a partire dalla liturgia eucaristica, nella contemplazione di Cristo e dei suoi misteri. Oltre alle meditazioni il testo contiene alcune immagini, dipinte dagli stessi autori del testo, che illustrano quanto espongono con le parole e una preghiera conclusiva sul tema trattato. L'intento che gli autori si sono prefissato è quello di invitare, tutti coloro che lo vogliono, a riprendere in mano il Vangelo e a rileggerlo con un'ottica eucaristica, per entrare così nei sentimenti e nel cuore del Cristo.
Descrizione
I Vangeli apocrifi sono stati redatti in epoche diverse, dal II al VII secolo. Alcuni di questi testi respirano il clima della Chiesa primitiva e dei testimoni che hanno ascoltato i seguaci di Gesù, mentre altri sono stati composti in seguito, in un tempo che si allontana da quegli eventi e raccolgono narrazioni della tradizione orale. Quest'opera di Mario Erbetta, pubblicata per la prima volta tra gli anni Settanta e Ottanta del Novecento, spazia non solo nella filologia e nella linguistica, ma anche nella tradizione giudaica e cristiana, nella letteratura rabbinica e patristica, nell'intricato mondo della gnosi e in quello della più classica esegesi biblica.
Note sull'autore
Mario Erbetta (1924-2002) è stato docente di Siro-caldeo, Greco biblico e Copto alla Pontificia Università Urbaniana. Filologo meticoloso, conosceva sumerico, semitico orientale e occidentale, copto, etiopico, armeno, arabo, aramaico, siriaco e persiano.
Ben costruito secondo le più recenti teorie sulla narratività, il commento di David Cotter rompe le simmetrie, mette in moto nozioni fisse da tempo, semplicemente aiutando a cambiare il punto di vista. Come? Per esempio raccontando ciò che si vede dalla prospettiva in cui ci si trova; seguendo il principio secondo cui quel che conta è in ciò che non viene detto; leggendo con occhi diversi le miniature letterarie che la Bibbia ci presenta. Attentissimo alle ripetizioni (là dove un tema viene ripreso) e alla caratterizzazione dei personaggi, Cotter ci mette così di fronte a una lettura cinematografica della Genesi. Dove le scene non sono pannelli statici, ma sequenze in movimento. E dove l'agente principale è Dio. Sì, nel libro della Genesi Dio è sempre salvatore: salva la creazione dalla sterilità dell'insensatezza e chiama l'umanità a condividere la stessa sfida. Sceglie una famiglia - tribolata, lacerata da gelosie, non immune da conflitti - e la benedice, perché sia essa stessa mediatrice di quella benedizione per il mondo. Generazione dopo generazione, quella famiglia imperfetta non risulta mai completamente trasformata, eppure è amata nonostante il suo claudicare.
Il libro, grazie alla bella traduzione "alla lettera" dal testo ebraico di Gianpaolo Anderlini ed al puntuale commento di Luigi Rigazzi, presenta, la prima parte del Deuteronomio, dal versetto iniziale fino a Dt 11, 25. La scelta operata dagli autori è stata di affrontare la traduzione e il commento del testo secondo la ripartizione seguita dalla tradizione ebraica. In questo volume sono analizzate le prime tre "sezioni" di Deuteronomio/Devarìm: Parashàt Devarìm (Dt 1,1 - 3,22); Parashàt Wa'etchannàn (Dt 3,23 - 7,11); Parashat 'Eqev (Dt 7,12 - 11,25). Il commento affronta i diversi aspetti esegetici e teologici che il testo propone e sottende e ne invita ad approfondire la lettura e lo studio, perché, come afferma Francesco Rossi De Gasperis: "E' questo uno dei libri più belli della Bibbia, perché ci offre una meditazione sugli inizi della storia e della fede di Israele, più profonda e matura di quella contenuta nei primi racconti di essi".
Il vangelo secondo Marco, nel testo integrale CEI, arricchito dai commenti e dalla riflessioni di Papa Francesco. Un'edizione da portare sempre con te, da leggere e da meditare.