Questa edizione quadriforme del libro di Samuele, utile per recepire il testo biblico in lingua originale e affrontare le difficoltà delle lingue antiche, propone: il testo ebraico masoretico (TM) della Biblia Hebraica Stuttgartensia, basato prevalentemente sul Codex Leningradensis B19A, datato circa 1008; il testo greco nella versione dei Settanta (LXX) di Rahlfs, basata prevalentemente sul Codex Vaticanus (B) risalente al IV secolo dopo Cristo; il testo latino della Nova Vulgata, redatta nel post-concilio e normativa per la liturgia cattolica; il testo della Bibbia CEI 2008, normativo per la liturgia italiana, con paralleli essenziali a margine e segnalazione dei termini difformi dall'ebraico; la traduzione interlineare italiana di ebraico e greco, eseguita a calco e orientata a privilegiare gli aspetti morfologico-sintattici del testo originale.
Leggere il Vangelo insieme al papa. Il Vangelo di Marco, il secondo dei sinottici nell'ordine canonico, commentato da papa Francesco, passo dopo passo, ripercorrendo gran parte dei momenti della vita e della predicazione di Gesù. Il commento del Papa mette in luce il significato dei brani evangelici per gli uomini del nostro tempo, alla luce del messaggio di misericordia e di apertura alle periferie sociali ed esistenziali portato avanti dal Papa. Il Vangelo diviene così concreto strumento di ausilio per la pratica della lectio divina, guida quotidiana per i momenti bui, dono di gioia per gli attimi più lieti, e soprattutto sentiero per quella santità della vita quotidiana dischiusa dall'ascolto della Parola.
"Ascoltare la Parola di Dio è leggere e dire: Ma a me questo che dice, al mio cuore? Dio cosa sta dicendo a me, con questa parola? E la nostra vita cambia". Papa Francesco ha ripetuto spesso questa esortazione nel corso della sua predicazione, fino a farne uno degli assi portanti della sua azione pastorale: essere cristiani vuol dire mettere il Vangelo al centro della propria vita quotidiana, non come studio astratto, ma come concreto confronto e dialogo giornaliero con Gesù, con il suo insegnamento e con il suo esempio. Ecco allora tutto il testo del Vangelo di Luca, intervallato dalle meditazioni e dalle omelie che, a Santa Marta, a San Pietro e in altre occasioni, papa Francesco ha dedicato a questo Vangelo.
«Ieri mi sono comportata male nel cosmo./ Ho passato tutto il giorno senza fare domande,/ senza stupirmi di niente.» È con questi versi - un mea culpa che è anche una dichiarazione d'intenti - della poetessa polacca Wis?awa Szymborska che il cardinal Ravasi apre, il 1° gennaio, il suo "Breviario dei nostri giorni", un testo che propone al lettore, di volta in volta, una frase, un detto, una citazione tratti da opere di autori di epoche, culture, fedi diversissime fra loro, o anche di nessuna fede, ma sempre capaci di condensare in poche, incisive parole una verità, un'esperienza, un insegnamento. Ogni citazione è seguita da una riflessione, che ne distilla, goccia a goccia, tutto il succo. Sono spunti che hanno la forza dell'aforisma, del detto essenziale, così brevi da poter essere letti nell'arco di cinque minuti, poiché, come il grande Cervantes, anche Ravasi si dice convinto che «non c'è buon ragionamento che sembri tale quando è troppo lungo». Nell'arco dell'anno si spazia da Plutarco a Oscar Wilde, da Kant a Woody Allen, da Voltaire a Gandhi, a Pavese, passando per Einstein e Wittgenstein. Dagli autori «impegnati» ai commentatori «leggeri», tutti offrono un'occasione preziosa per fermarsi un attimo a meditare, attività che non ha solo una valenza religiosa, anzi, «è un'esperienza radicale umana, una sorta di medicina dell'anima» capace di dare «una scossa al cuore intorpidito» da una malsana sonnolenza. E proprio come il breviario ecclesiastico, che raccoglie i testi della preghiera ufficiale quotidiana della Chiesa ed è chiamato anche «Liturgia delle Ore» perché scandito sulla trama delle ore della giornata e secondo lo svolgersi dell'anno liturgico - Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua -, anche questo breviario spirituale e laico accompagna il lettore durante tutti i 366 giorni dell'anno solare. È quindi un testo ritmato su una cadenza quotidiana, da leggere e meditare passo dopo passo: «un canto ogni giorno, un canto per ogni giorno» come recita un antico motto giudaico. Quelle che Ravasi fa scaturire da ogni singola citazione sono infatti riflessioni da centellinare, da prendere a piccole porzioni, assaporandole e meditandole con calma e tranquillità. Solo così, «all'eccesso che genera nausea si sostituisce il piacere piccolo ma intenso che imprime un fremito al palato dell'anima».
Come individuare e definire le azioni simboliche dei profeti? Perché questi gesti, rari e occasionali nei profeti anteriori, si moltiplicano col passar del tempo e diventano centrali nei libri di Geremia e di Ezechiele? Che cosa dicono a noi, lettori del XXI secolo, questi gesti paradossali e talvolta sconcertanti (Isaia deve camminare nudo e scalzo per tre anni, Geremia non può sposarsi, Ezechiele mangia cibo cotto su sterco di animale, ecc.)? La parola del profeta diventa parte del suo corpo, la Parola di Dio si radica nella carne di un uomo e la trasforma, lo trasforma, per sempre.
Informazioni sull'autore
Donatella Scaiola, laica e sposata, è professore ordinario nella Facoltà di Missiologia della Pontificia Università Urbaniana e professore invitato nella Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale e in altre istituzioni accademiche. Collabora con numerose riviste di carattere biblico, teologico e pastorale ed è direttore della rivista Parole di Vita.
Se la rivelazione di Dio si compie nell'incarnazione, il mistero di Dio e il mistero dell'uomo saranno per sempre intrecciati. In questo intreccio emergono, nel Vangelo di Luca, tre grandi temi (il battesimo, il dono e il perdono), su cui si confrontano i due autori, ciascuno attraverso il suo specifico campo di ricerca. La lettura dello psicanalista trova i fondamenti di un'antropologia che non si chiude nell'autoreferenzialità del Sé e si spalanca al mistero dell'altro e dell'Altro. Il teologo propone una visione dell'identità del credente e del popolo di Dio offerta attraverso i lembi di quella ferita che la Rivelazione cristiana provoca nella apparente regolarità dell'esistenza umana.
Gianni Kaufman, analista junghiano, vive e lavora a Milano. È socio ordinario del Centro Italiano di Psicologia Analitica con funzioni di seconda analisi e di supervisione.
È docente della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia e del Corso per Psicologi Analisti del Cipa, nonché membro del Consiglio dei Docenti del Cipa, Per dodici anni giudice onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Milano, è stato redattore della rivista La Pratica Analitica. Oltre alla pubblicazione di numerosi articoli, ha curato il libro Fra Cristo e il Si. Saggi su Psicologia Analitica e Cristianesimo (2009) e ha collaborato ai volumi collettanei La coppia, incontri e scontri. Percorsi e conflitti nella relazione d'amore (2016) e Metafore del Si (2017).
Roberto Maier, sacerdote milanese, è docente di Teologia all'Università Cattolica del Sacro Cuore e al Centro Studi di Spiritualità della Facolt~t Teologica dell'Italia Settentrionale. Il suo lavoro di ricerca si colloca al confine tra la teologia fondamentale e altre discipline umanistiche. Oltre a diversi contributi in opere collettanee, ha pubblicato The Game of Sophia. Economy Ecology and Human Dwelling (2016) e Il turbante azzurro (2016). Ha curato la traduzione di J-L. Nancy, La custodia del senso. Necessità e resistenza della poesia (2018). Di prossima pubblicazione è Il fondo delle parole.
Poesia ed esperienza spirituale (2019).
Il volume propone la traduzione e il commento del Vangelo di Luca, che viene letto durante la liturgia della Parola domenicale dell'Anno C nel rito romano.
La figura di Paolo interpella profondamente anche oggi. San Paolo grida a noi a nome di Dio di avere gli stessi sentimenti di Gesù Cristo. Paolo aiuta ad imparare a pensare come ha pensato Cristo. E questo pensare non è solo quello dell'intelletto, ma anche un pensare del cuore. Ecco il motivo per cui Paolo ha ispirato molti santi e soprattutto giovani. Le tappe essenziali dell'intero ed intenso percorso spirituale di Paolo riproducono l'esperienza di ogni uomo che si libera dalle illusioni e dai miraggi che lo condizionano e conquista la propria autenticità. Questo libretto accompagna giorno per giorno il personale itinerario di santificazione in modo che dall'incontro con Gesù l'esistenza risulti autenticamente trasformata come lo è stata la vita di Paolo e di tutti quelli che in ogni tempo credono e si affidano a Lui. Gesù invita ogni suo discepolo al dono totale della vita, senza calcolo e tornaconto umano. I santi accolgono quest'invito esigente e si mettono con umile docilità alla sequela di Cristo crocifisso e risorto.
Nel cammino di preparazione al XV Sinodo dei Vescovi sul tema: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale” spicca il motivo del “discernimento vocazionale”. Questo volumetto riflette sul tema attraverso l’approfondimento esegetico e spirituale della pagina 2Timoteo 1,1-18 in cui l’apostolo Paolo consegna al discepolo il suo testamento spirituale. A Timoteo è affidata la responsabilità di guidare la Chiesa di Efeso e solo mediante un attento discernimento spirituale egli potrà assolvere il suo delicato compito ecclesiale e affrontare le sfide del contesto religioso e socio-culturale del tempo. Approfondendo questa pagina si è invitati a reinterpretare la propria vocazione e missione come dono ricevuto da Dio a favore degli altri. Quanto Paolo affida a Timoteo è rivolto oggi anche a noi e coinvolge ciascun credente nell’avventura dell’amore e del servizio.
Gli Esercizi spirituali sono un tempo rilevante di grazia che ci rifranca (così si esprime una preghiera liturgica), rinsaldiamo la speranza, contempliamo con stupore i passi già compiuti e decidiamo con fiducia quelli di domani. Durante gli Esercizi rimaniamo in compagnia con il beato Luigi Novarese, con alcuni testi del Vangelo di Giovanni a lui cari, da lui tanto meditati e proposti per il nostro cammino spirituale. In essi, esplicitamente o in modo discreto come d’altra parte è sempre stato il suo stile, troviamo la presenza feconda di Maria: ai piedi della croce, nella custodia attenta della Parola, nel dono eucaristico di sé, nel prendersi cura dei figli, nella vita feconda dei tralci, nel situarsi in Cristo come luogo fisico, mentale e affettivo. La ritroviamo compagna di silenzio, non quello vuoto di chi si sforza di tenere le labbra strette, ma quello di chi si fa vuoto di marginale per riempirsi di essenziale. La ritroviamo compagna di discepolato, lei che prima è stata Madre e poi si è fatta vigile discepola del Figlio. E infine, la ritroviamo compagno di missione: dal suo Cuore Immacolato impariamo a vivere, a credere, a sperare e ad amare.
«In questo libro, scritto con un linguaggio scorrevole e incisivo, don Sergio ci fa toccare con mano alcuni degli sguardi di Gesù che ci interpellano personalmente e comunitariamente, anche se ognuno di noi può reagirvi in modo diverso: c'è lo sguardo che riscatta, che ridà dignità alla persona; c'è lo sguardo che prova compassione, tenerezza di fronte a chi è disorientato prendendosene cura; c'è lo sguardo che ama in modo gratuito, che non si impone ma apre sempre davanti all'altro una nuova possibilità di vita; c'è lo sguardo senza parole che va però in profondità e fa verità, una verità a volte scomoda; c'è lo sguardo attento che apprezza chi ha il coraggio di dare tutto, anche se il tutto è poco; c'è lo sguardo che non si stanca mai di perdonare e di avere fiducia in noi; c'è infine lo sguardo trasfigurato a cui anche noi siamo chiamati attraverso l'ascolto della sua parola.» (dalla prefazione di Gabriella Mian)
Riflettere sulle Scritture ebraiche è importante, anche nella prospettiva del dialogo, per più di un motivo. La nascente comunità cristiana, sin dai suoi inizi, decise di farle proprie, adottando a criterio interpretativo fondamentale la messianicità di Gesù. Inoltre il Primo Testamento è per il cristiano una testimonianza del Dio che si rivela, esattamente come il Nuovo Testamento: per la sua fede, i due Testamenti costituiscono un’unità che si completa a vicenda.
Sommario
Sigle e abbreviazioni. I. Un solo Libro, due eredi (B. Salvarani). II. Le prime comunità dei seguaci di Gesù. Uno sguardo antropologico e storico (A. Destro - M. Pesce). III. L’interpretazione ebraica della Scrittura (E.L. Bartolini De Angeli). IV. Una lettura cristiana delle Scritture di Israele. La complessa categoria di «compimento» (E. Castellucci).
Note sull'autore
Adriana Destro è docente di Antropologia culturale all’Università di Bologna
Mauro Pesce è stato fino al 2011 professore di Storia del cristianesimo all’Università di Bologna
Elena Lea Bartolini De Angeli è docente di Giudaismo ed Ermeneutica ebraica alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale
Erio Castellucci, teologo, è arcivescovo di Modena-Nonantola
Brunetto Salvarani è docente di Missiologia e Teologia del dialogo alla Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna.