I salmi sono preghiere, opera di uomini, in cui la presenza e l'ispirazione di Dio continuano: il «Tu» che parla in essi è veramente Dio, dal quale riceviamo una risposta, una luce, una guida, una consolazione all'interno della storia della comunità e di ciascuno di noi. I salmi sono un dialogo con il Signore sulla storia e sulle situazioni dell'esistenza umana. In essi c'è la voce dello Spirito, e Gesù Cristo li ha pienamente attualizzati, oltre che averli ampiamente pregati. Così anche noi, pregandoli, ci apriamo alla presenza e alla risposta di Dio.
È l'organo dell'Associazione Biblica Italiana (ABI), che riunisce i docenti di scienze bibliche in Italia. La rivista presenta articoli di approfondimento esegetico, note di carattere storico e filologico, discussioni tematiche, recensioni e segnalazioni di pubblicazioni italiane e straniere. Ogni anno inoltre viene pubblicata una serie di articoli su temi programmati, a cui si accompagna un «Osservatorio bibliografico». Alcuni utili Indici chiudono l'annata.
In questo prontuario biblico-liturgico si trovano tutte le voci, i nomi di persona e i luoghi citati nella Bibbia con l'aggiunta di tutti i termini riguardanti la liturgia. La sua composizione in ordine alfabetico rende pratica e veloce la consultazione. I richiami e le citazioni bibliche servono a meglio orientarsi e trovare nei testi sacri la loro giusta collocazione.
Potremmo attribuire alla dottrina [della predestinazione], per quanto essa sia una dottrina biblica, non la sua corretta e scritturale rilevanza ma l’importanza che è giunta ad avere per noi in relazione alla nostra particolare tradizione teologica (D.J.A. Clines)
Una soluzione al problema della predestinazione deve fare giustizia al modo in cui la Bibbia parla di Dio come qualcuno che mette la sua volontà di fronte alla nostra e interagisce con noi come un’altra persona, piuttosto che come un essere che non entra in una reale relazione con le sue creature, ma semplicemente le tratta come oggetti inconsapevoli della sua volontà segreta (I. Howard Marshall).
D.J.A. Clines, Professore Emerito di Studi Biblici presso l’Università di Sheffield, in Inghilterra.
I.H. Marshall (1934–2015) È stato per lunghi anni Professore Emerito di Esegesi del Nuovo Testamento presso l’Università di Aberdeen, in Scozia.
È l'organo dell'Associazione Biblica Italiana (ABI), che riunisce i docenti di scienze bibliche in Italia. La rivista presenta articoli di approfondimento esegetico, note di carattere storico e filologico, discussioni tematiche, recensioni e segnalazioni di pubblicazioni italiane e straniere. Ogni anno inoltre viene pubblicata una serie di articoli su temi programmati, a cui si accompagna un «Osservatorio bibliografico». Alcuni utili Indici chiudono l'annata.
Ma è proprio vero che l’evangelista Luca si discosta da tutti gli altri Vangeli nel “non riferire” di una seduta processuale notturna a Gesù? Lo studio propone una nuova lettura della versione lucana dall’arresto di Gesù sul Monte degli Ulivi fino alla seduta sinedriale mattutina, attestando la sostanziale concordanza dei quattro Vangeli, nella successione narrativa delle scene. La notte del rinnegamento di Pietro (Lc 22,54-65), analizzata sotto il profilo metalinguistico, tipologico (Is 50) e redazionale, viene letta entro una “Teologia della Luce” rilevabile nell’intera opera lucana (Lc-At): Luce in quanto “via di uscita dallo stato di tenebra” relativa alla figura di Pietro “seduto presso la Luce” nella notte del rinnegamento; e Luce in quanto “Parola di salvezza che illumina le genti”, entro cui è circoscritta la vocazione e missione di Paolo.
Il testo guiderà la vita pastorale delle nostre comunità cristiane per il prossimo anno pastorale, aiutando gli operatori pastorali e i sacerdoti a vivere con sempre maggiore fedeltà al Vangelo. Con la proposta pastorale per l'anno 2018/2019 l'Arcivescovo Mario Delpini vuole contribuire a tenere unite e vive la speranza del compimento e l'esercizio della responsabilità per la missione, per poter condividere le ragioni della speranza. Mentre ci prepariamo alla canonizzazione del beato papa Paolo VI, il vescovo Mario ci invita a riprendere la sua testimonianza e a rileggere i suoi testi, così intensi e belli, perché il nostro sguardo su questo tempo sia ispirato dalla sua visione di Milano, del mondo moderno e della missione della Chiesa. In appendice un contributo di don Massimiliano Scandroglio, una lectio su alcuni Salmi che trasformano in esperienza di preghiera il vissuto quotidiano, con le sue speranze e le sue fatiche, i desideri e i drammi della vita. Alcuni Salmi hanno accompagnato il pellegrinaggio del popolo di Israele al tempio nella città santa, Gerusalemme. Possono accompagnare anche la comunità dei discepoli di Gesù, pellegrini nella storia verso la nuova Gerusalemme. L'Arcivescovo Mario suggerisce quindi queste pagine come esercizio di preghiera, di riflessione, di condivisione, per pregare con tutti i Salmi del Salterio e in particolare con quelli che la Liturgia delle ore propone come preghiera della Chiesa.
Qual è il contributo del lago di Tiberiade al messaggio evangelico? Forse è Gesù che attraverso il lago vuole dire qualcosa di particolare ai suoi discepoli di ieri e di oggi? Si può dire che il lago ha una “vocazione” e il Vangelo la raccoglie?
Le pagine di questo breve saggio cercano una risposta a queste domande.
Il lago di Galilea, metafora reale della vita dell’uomo, dall’alba al tramonto, sia che appartenga alla riva ebraica, che a quella pagana, è “geografia del quotidiano”. Luogo, di fame e malattia, di tempeste e di paura, di solitudine e di limite, anticipa la Pasqua, dove Gesù, risorgendo dai morti, viene incontro ad ogni discepolo “camminando sulle acque”.
La decadenza della figura paterna è un fenomeno ricorrente nelle epoche di transizione. In Israele, la dissoluzione politica e religiosa della nazione aveva indirizzato gli esuli ad affidare alla centralità di un rinnovato ruolo paterno il compito di garantire l'affidabilità delle promesse divine e la continuità delle stesse istituzioni. L'elaborazione letteraria della seconda età esilica racconta le gesta di fascinose eroine mentre nella storia di Tobit si descrive il clima di accorata nostalgia e di sofferta attesa per una paternità malata da guarire. In Ben Sira, nella Gerusalemme del Secondo Tempio, la funzione paterna sembra invece ricomporsi nel solco di una tradizione ristabilita dall'egemonia sacerdotale nel suo compito morale e istituzionale. Due prospettive diverse e dialetticamente correlate che trovano ancoraggio solo nella novità cristiana che, ponendo al centro la relazione filiale di Gesù con il Padre, prospetta nella coppia, nella famiglia, nella fraternità donata, in cammino verso l'eskhaton, la conoscenza della provvida e misteriosa volontà divina.
Nel Vangelo di Marco le parabole di Gesù sono dedicate al tema della terra: vi si parla di semi, di alberi, di vigne e di germogli.
Ermes Ronchi, frate, teologo e poeta, e Marina Marcolini, scrittrice, entrano nel cuore di queste parabole per provare a capire perché, per spiegare ciò che è in alto, Gesù ci inviti a guardare verso il basso.
Il libro è dunque una originale e innovativa lettura evangelica che, in sintonia con la Laudato sì, mette in luce l’attenzione che Gesù dà al valore della relazione con la natura, specie in una società come la nostra che si è bruscamente allontanata dalla terra e dal mondo agricolo.
Ermes Ronchi. Frate dell’Ordine dei Servi Maria, i suoi grandi maestri sono stati padre Giovanni Vannucci e David Turoldo. Collabora con diversi giornali e riviste e per cinque anni ha curato il commento al Vangelo della domenica per la trasmissione televisiva “A sua immagine” su Rai Uno.
Marina Marcolini. Scrittrice e docente universitaria. Negli ultimi dieci anni ha rivolto i suoi interessi alla poesia religiosa. Dal 2009 collabora con padre Ermes Ronchi con cui conduce incontri di approfondimento biblico e evangelico.
Un agile saggio dedicato all’Antico Testamento e ai
46 libri che lo compongono,
con informazioni di carattere generale e chiavi di lettura delle singole sezioni e opere.
«La Bibbia non è una semplice raccolta di libri dell’antica cultura ebraica, né un prontuario di “risposte divine” adatte alle diverse circostanze della vita.
La sua comprensione richiede
di entrare con pazienza nello spessore storico della rivelazione divina e della sua ricezione da parte dei credenti».
Una breve introduzione al Nuovo Testamento e alla sua varietà di generi letterari, di formazione, di visioni teologiche, di datazione. Una varietà
che trova la sua unità nella testimonianza del compimento, che è appunto Gesù Cristo. «Nel Nuovo Testamento viene raccontato un unico fatto: l’evento di Gesù. Sono però diverse le situazioni in cui questo evento viene tramandato ed elaborato, e diversi sono i problemi che suscita».