Quest’opera sottolinea il silenzio delle Scritture su Giuseppe. Uomo giusto icona del Padre. Il giusto crescerà come palma, afferma il Samo 92,13. Come la palma proietta fino in lontananza la sua ombra, così il giusto deve attendere a lungo prima di ricevere la sua ricompensa. Il Salmo 65,2 –nella versione ebraica– afferma che il silenzio è una lode a Dio. San Giuseppe meditava questi salmi, egli comprese subito che non bastava recitarli ma che bisognava viverli, assimilarli, poiché la parola di Dio è simile alla manna che ogni giorno ci sazia (cfr. Sap 16,26).
dalla Presentazione
Luciano Baruch TAGLIACOZZO, nasce a Napoli nel 1950 da un’antica famiglia israelita italiana. Studia fisica all’Università di Napoli, poi sceglie di lavorare in ospedale. Si laurea in Studi ebraici presso il corso di laurea del Collegio Rabbinico Italiano, con una tesi su Samuel David Luzzatto. Apprezzato saggista e traduttore, partecipa al progetto Mishnah con il trattato Eduyot. Traduce in prima mondiale il libro del Maharal di Praga, Neza’h Israel. Recentemente pubblica Il Messia di Gerusalemme, Raziel Edizioni 2021. Traduce più trattati del Talmud Yerushalmi per il sito www.e-brei.net, col quale ha curato recentemente i commentari di Rabbi Moshe Chaim Luzzatto. Stimato pittore e conferenziere, è stato Presidente dell’Amicizia ebraico-cristiana di Napoli. Ha curato, fra gli altri, per l’università Orientale di Napoli, la serie d’incontri: Mondi Sefarditi.
"La crisi mondiale che stiamo attraversando è "crisi di umanità". Il Vangelo può tornare a essere "scuola di umanità" per ricostituire quel tessuto relazionale e solidale che in questi anni si è drammaticamente sfilacciato. Da vero divulgatore del messaggio evangelico, Vincenzo Paglia sa che le parole di Gesù sono sovversive, indomabili: soffocano nelle sagrestie e respirano sulle strade, nelle case e sui marciapiedi. Da questa convinzione nasce l'idea di riproporre, in una rilettura semplice e originale, alcune delle pagine più forti e radicali del Vangelo di Luca. Un Vangelo scomodo, che invita alla conversione mettendo in scacco l'egolatria dilagante, ma anche una "buona novella" che sorprende e rincuora. Dopo il successo della rubrica Il Vangelo sulla strada, su Rai Isoradio, monsignor Paglia rilegge tutto il testo dell'evangelista Luca attraverso il filtro e la sfida della contemporaneità, invitando a non ascoltare i profeti di sventura."
La Bibbia parla dell'aldilà? Alcuni studiosi hanno negato che si possa parlare di "realtà finali" (escatologia) per l'Antico Testamento, mentre altri hanno affermato che lo stesso è escatologico dall'inizio alla fine. Un discorso analogo vale anche per il Nuovo Testamento in cui l'attesa veterotestamentaria si compie in Cristo Gesù e nel suo mistero pasquale che ha inaugurato i tempi ultimi che giungeranno a pienezza nella sua venuta finale nella gloria. In questa luce l'autore affronta le questioni che da sempre interessano l'uomo e il senso della sua esistenza; il significato della storia e del mondo nel loro principio e nel loro compimento grazie alla ripresa dei testi più significativi della Sacra Scrittura.
La Bibbia – sorta come raccolta scritta della vivente tradizione religiosa del popolo di Israele – è l’insieme di 73 libri composti nell’arco di oltre un millennio, scritti in ebraico e in greco, con qualche piccola parte in aramaico. L’intento di questa Introduzione è offrire una guida a tale autentica biblioteca, passando in rassegna tutti i volumi che compongono prima l’Antico e poi il Nuovo Testamento, ai quali l’autore si accosta sia con un approccio storico-letterario sia con visione teologica: solo considerando entrambi gli aspetti può derivare una comprensione adatta alla natura della Scrittura, che è la documentazione umana della Parola con cui Dio si è fatto conoscere, prima attraverso i profeti e poi nel Figlio Gesù.
CLAUDIO DOGLIO è docente di Sacra Scrittura presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. Ha pubblicato articoli e studi biblici, in particolare sull’apocalittica e l’Apocalisse di Giovanni. Ricordiamo: Il giardino di Dio. Bestie, piante e monti nella Bibbia (Effatà, 2020); Quaresima. Un itinerario nella storia della salvezza (San Paolo, 2019); La testimonianza del discepolo. Introduzione alla letteratura giovannea (LDC, 2018); Dies Irae (Glossa, 2018); Imparare Cristo. La figura di Gesù Maestro nei vangeli (San Paolo, 2014).
Su Giuda si è scritto tanto, forse troppo. Quella del traditore di Gesù è la figura più romanzata della letteratura biblica: -ha ispirato riflessioni disparate e contrastanti; -sono state fatte ipotesi sulle sue motivazioni e sulla radice del suo coinvolgimento nella morte del Maestro; -ha influenzato l'immaginazione e la percezione di ogni persona; -ha ispirato la letteratura, il cinema e gli artisti. Spesso tutto apertamente in contrasto con quanto realmente accaduto.
Attraverso una lettura "spirituale" della Scrittura che si snoda in settantatré sentieri, antichi e nuovi, l'autore delinea con brevi pennellate alcuni motivi di quella grandiosa sinfonia che è la Bibbia. Dalla tessitura biblica emergono così fili della Parola che coinvolgono la vita del lettore, che la stimolano a partire dalla "certezza e dalla fiducia che quel testo è proprio per me: è 'mio', senza tuttavia appartenermi come un possesso; piuttosto, è qualcosa che aspettava proprio me, come un regalo impacchettato e con tanto di fiocco".
I vangeli costituiscono un genere letterario a sé. Si ricollegano al genere storico, in quanto riportano ricordi e tradizioni che raccontano cose realmente accadute. Tuttavia i vangeli non sono paragonabili a resoconti cronachistici. Il loro scopo fondamentale è di nutrire la fede, per questo sono un intreccio inscindibile di storia e di interpretazione e si permettono alcune libertà che difficilmente uno storico moderno si permetterebbe. Ogni vangelo rappresenta un ritratto a sé di Gesù, fatto da un artista geniale che tratteggia il suo personaggio dal suo punto di vista. Non si accontenta delle apparenze cronachistiche, ma vuole coglierne l'identità profonda. Sono proprie le differenze e le unicità di ciascun vangelo a permetterci di comprendere meglio la verità di Gesù. Ritratti diversi di una sola persona e di un solo evento: questo è da cogliere.
I vangeli costituiscono un genere letterario a sé. Si ricollegano al genere storico, in quanto riportano ricordi e tradizioni che raccontano cose realmente accadute. Tuttavia i vangeli non sono paragonabili a resoconti cronachistici. Il loro scopo fondamentale è di nutrire la fede, per questo sono un intreccio inscindibile di storia e di interpretazione e si permettono alcune libertà che difficilmente uno storico moderno si permetterebbe. Ogni vangelo rappresenta un ritratto a sé di Gesù, fatto da un artista geniale che tratteggia il suo personaggio dal suo punto di vista. Non si accontenta delle apparenze cronachistiche, ma vuole coglierne l'identità profonda. Sono proprie le differenze e le unicità di ciascun vangelo a permetterci di comprendere meglio la verità di Gesù. Ritratti diversi di una sola persona e di un solo evento: questo è da cogliere.
Mons. Vincenzo Paglia regala ai lettori un nuovo volume di commenti alle letture di tutto l'anno: La Parola di Dio ogni giorno 2023. Vivere alla luce della Parola di Dio i giorni dell'anno ci aiuta ad alzare i nostri occhi verso il Signore così da cambiare - giorno dopo giorno, con la forza della preghiera - il nostro cuore. La Parola di Dio meditata quotidianamente, fissata nella mente e nel cuore, rende forti e sapienti nell'affrontare la vita. La preghiera ci ridona il cuore e lo orienta nuovamente verso il Signore. Infatti la cadenza quotidiana di questo dialogo ha un valore inestimabile, è l'espressione di qualcosa che non può essere abbandonato. Significativa la scelta di inserire in copertina l'icona della Madre di Dio della Lavra delle grotte di Kiev che si trova incastonata nell'altare della chiesa di Sant'Egidio, un piccolo gesto che vuole invitare tutti gli uomini a intraprendere un percorso di pace.
Cristo sì, Chiesa no. Spesso ce lo sentiamo ripetere. Anzi, in questo momento storico, in Occidente, in Italia, spesso ci sentiamo dire: Cristo ni, Chiesa assolutamente no. Ma chi è la Chiesa, cos'è la Chiesa? Chi vi appartiene e perché? Papa Francesco ha chiesto alle comunità di tutto il mondo di interrogarsi, di riflettere. Il compito di annunciare il Vangelo lungo la storia ha assunto volti diversi e in questo momento gran parte delle cose che facciamo sembrano non sortire alcun effetto. Ma a chi o a cosa ispirarsi per questo confronto sinodale? Paolo Curtaz propone di rileggere e meditare, da soli o in gruppo, le pagine degli Atti degli apostoli in cui la Chiesa nascente si è trovata ad affrontare questioni ben più complesse di quelle che ci interrogano. Come hanno fatto? Con che criterio? Con che spirito? Proviamo a tornare alle sorgenti, per immaginare una Chiesa in costruzione che, pur volgendosi al futuro, ricorda saldamente dove sono le proprie fondamenta e osa.
Se per il mondo ebraico Mosè è «il nostro maestro», per il pensiero dei Padri della Chiesa rimane una figura centrale. Il libro raccoglie e analizza le principali testimonianze del mondo ebraico antico e della Chiesa delle origini mostrando i punti di convergenza delle interpretazioni dell'uno e dell'altra. Il patrimonio scritturistico condiviso dà vita a un dialogo interpretativo interessante e fecondo. L'autore adotta la vita di Mosè come filo conduttore facilitando la lettura dell'opera. Emergono osservazioni che aiutano ad andare oltre la cortina del testo e a cogliere aspetti teologici e spirituali di rilievo, anche per l'oggi.