Nell'immaginario collettivo gli istituti religiosi femminili di vita attiva si sono dedicati esclusivamente alle opere di cura, ma nella loro storia non sono poche le congregazioni che si sono occupate, in maniera più o meno diretta, di lavoro, di lavoratori e di lavoratrici. Questo è avvenuto, da una parte, in controtendenza rispetto alla dottrina sociale cattolica, che per decenni predilesse - e per molti versi ancora predilige - il lavoro domestico per le donne, mentre dall'altra è avvenuto in sintonia con la tradizionale visione che privilegiava le logiche di tutela nei confronti delle lavoratrici. Attraverso cinque casi studio - le suore operaie della Santa Casa di Nazareth, le suore apostoline di Novara e le piccole sorelle di Charles de Foucauld, le orsoline e le pie operaie di S. Giuseppe - questo libro si propone di esplorare in che modo alcuni istituti religiosi femminili tra '800 e '900 si sono dedicati al lavoro inteso come attività umana rivolta alla produzione di beni di valore economico secondo i sistemi produttivi vigenti e come la loro gestione sia stata parte di un apostolato più ampio verso il mondo del lavoro di tipo capitalistico. Tali ricostruzioni consentono di colmare un vuoto oggettivo degli studi di storia sociale e religiosa, offrendo una conoscenza per buona parte ancora inedita delle congregazioni femminili spesso promotrici di esperienze che hanno finanche cronologicamente preceduto quelle maschili più note.
Un percorso suggestivo in cui si raccontano la vita, le storie e le fatiche di tanti sacerdoti.
Storie di preti anonimi, che vivono nelle periferie delle grandi città e nelle parrocchie di montagna. Uomini generosi, alcuni di grande esempio, altri in crisi d’identità, di vocazione, di solitudine. Preti che talvolta fanno audience e talvolta suscitano scandalo. Preti di cui Vittorino Andreoli si è occupato anche in veste professionale.
Pur ammirando il coraggio di una “scelta estrema”, lo psichiatra constata le difficoltà a vivere questa scelta in rapporto alla modernità.
Sono profili tracciati con grande delicatezza e rispetto, che tuttavia non tralasciano domande scomode: perché seminari sempre più vuoti? Perché tanti preti stanchi e infelici, che non riescono ad avvicinare la gente e in particolare i non credenti?
Pagina dopo pagina, l’analisi si apre a una riflessione pensosa sulla nostra società: sulla grande “domanda di sacro” del nostro tempo e sulla fatica della Chiesa a rispondere, sulla necessità di ritrovare frammenti di senso al non-senso dilagante, sul bisogno di recuperare luoghi e tempi per coltivare valori preziosi.
Ispirandosi alla celebre opera di San Giovanni della Croce, questo volumetto raccoglie alcune toccanti e drammatiche testimonianze di preti che sono passati dall'inferno degli abusi che deturpano "il corpo mistico di Cristo, sfigurandone in profondità il volto", alla progressiva risalita e rinascita spirituale. Come è possibile tornare ad essere testimoni del Dio di misericordia e di perdono dopo essersi macchiati di questi crimini? Un libro dedicato alla cura pastorale, a partire dall'ascolto del dolore insostenibile delle vittime, passando dalla dolorosa tempesta interiore, fino a sentirsi peccatore pubblico, alla faticosa e consapevole risalita verso una vocazione in vasi di creta e la struggente nostalgia del servizio a Dio. Alla prima parte del libro che raccoglie queste intense testimonianze di perdono e di rinascita si aggiunge una seconda parte di preziosi contributi di alcuni tra i più autorevoli pastori, psicologi e teologi che non si sono limitati all'aperta condanna contro gli abusi all'interno della Chiesa, ma hanno cercato di comprenderne le cause e di accompagnare queste persone lacerate e ferite verso una guarigione interiore, che apre alla speranza.
San Francesco (1182-1226) è una delle più straordinarie figure della storia. Il suo entusiasmo, la sua semplicità, la sua radicalità, accompagnati dallo slancio mistico e dall'amore per Dio, per ogni uomo e ogni creatura, ne fanno un personaggio di grande interesse e attualità. Accompagnato dalla sua sposa, «Madonna povertà», Francesco ha varcato i confini di Assisi e del suo tempo, ha attraversato i secoli fino a giungere ai nostri giorni e ha donato con abbondanza le grazie di una testimonianza cristiana unica nel suo genere. Tutti coloro che si sono accostati a lui, in ogni epoca e in ogni condizione, sono rimasti affascinati dalla ricchezza della sua umanità e dal suo ardente desiderio di essere come Gesù.
«Il Crocifisso di San Damiano è un’icona ben nota nel mondo francescano e facilmente, come per tutte le cose familiari, si rischia di perderne il profondo significato.
Questo testo breve e intenso ci aiuta a “entrare” nel mistero pasquale che questa icona evoca e, in certo modo, rende presente.
Veniamo introdotti all’incontro di Francesco di Assisi con questo Crocifisso nella chiesetta di San Damiano, attraverso la riflessione sulla narrazione che ne fa la Leggenda dei tre Compagni e la meditazione della sua Preghiera davanti al Crocifisso, che è una bella preghiera per un discernimento cristiano. Viene poi proposta una distesa analisi dei vari elementi dell’icona, meditandoli uno per uno e cogliendone tante provocazioni per la nostra fede e per la fede di Francesco, che con le stimmate completò, in certo modo, il percorso iniziato a San Damiano davanti a questo Crocifisso» (dalla Prefazione di Massimo Fusarelli, Ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori).
Il 2024 si colloca al centro di celebrazioni francescane in ricorrenze di ottavi centenari: il 2019 l'incontro di Francesco con il Sultano Melek-el-Kamil, il 2021 la redazione della Regola non bollata, il 2023 l'iniziativa del Presepio a Greccio, il 2025 verrà ricordato il Cantico delle Creature, il 2026 la morte di San Francesco, il 2028 la canonizzazione del Poverello. Dunque l'anno 2024, VIII Centenario della Stimmatizzazione di San Francesco a La Verna sembra il fulcro interpretativo della sua vicenda umana e cristiana. L'evento fu fedelmente annotato dai biografi contemporanei, qualcuno pure testimone delle ferite sul corpo del santo dopo la morte, e variamente interpretato da teologi come San Bonaventura o autori francescani. In tutti si riscontra un accordo: esso ebbe caratteristiche uniche (le mantiene fin ad oggi), fu il primo tramandato nella storia della Chiesa ed è mistero. Il presente studio ha voluto rispondere ad alcune domande rimaste sospese, cercare di capire il contenuto e il messaggio del "mistero di La Verna".
«Vi darò pastori secondo il Mio cuore, che vi guideranno con scienza e intelligenza» (Ger 3,15). Questa promessa divina si è compiuta con la venuta di Cristo, il Buon Pastore, e continua a realizzarsi oggi nella Chiesa attraverso il sacerdozio ministeriale. Per essere pastori a immagine di Cristo, i presbiteri hanno bisogno di una formazione integrale che li «renda capaci di provare quella stessa compassione, generosità, amore per tutti, specialmente per i poveri, e slancio per la causa del Regno, che caratterizzarono il ministero pubblico del Figlio di Dio, e che possono essere sintetizzati nella carità pastorale» (Ratio Fundamentalis Institutionis Sacerdotalis, 8-XII-2016, n. 119).
Nel mese di febbraio 2024, il Centro di Formazione Sacerdotale della Pontificia Università della Santa Croce (Roma) ha organizzato la VIII Settimana di Studio per Formatori di Seminari, sul tema Pastori secondo il Cuore di Cristo. La dimensione pastorale della formazione sacerdotale. Una cinquantina di sacerdoti provenienti da una ventina di paesi si sono riuniti nella Città Eterna per ascoltare le relazioni di diversi esperti, riflettere e condividere esperienze su questo argomento.
Il presente volume raccoglie le conferenze che si sono tenute nel corso della Settimana di Studio, e vuole essere uno strumento utile a quanti hanno l’incarico della direzione di seminari e altre strutture formative, affinché possano aiutare i candidati al sacerdozio a conformarsi al Cuore di Cristo, a beneficio della comunità che sarà loro affidata.
Francisco Insa (Siviglia, 1975) è professore di Teologia Spirituale e Segretario del Centro di Formazione Sacerdotale presso la Pontificia Università della Santa Croce. Prima della sua ordinazione ha lavorato come medico psichiatra. Oltre a diversi incarichi pastorali, tra cui la formazione di presbiteri e candidati al sacerdozio, il suo ambito di ricerca è indirizzato alla teologia della direzione spirituale, la spiritualità sacerdotale e la psicologia applicata alla formazione cristiana.
Il volume è il frutto del secondo dei quattro incontri che il Consiglio di cardinali, per volere di papa Francesco, dedica tra la fine del 2023 e la primavera 2024 al ruolo delle donne nella Chiesa. Nella seduta del 5 febbraio 2024, a riflettere su donne, ministero ordinato e altri ministeri nella Chiesa sono intervenute tre teologhe: Linda Pocher FMA, la vescova anglicana Jo B. Wells e Giuliva Di Berardino. Ai loro contributi, che illustrano lo stato della questione e delineano alcune possibili prospettive future, si affiancano le considerazioni di due dei cardinali presenti all'incontro: Seán Patrick O'Malley e Jean-Claude Hollerich. Prefazione di papa Francesco.
Gli inizi determinano e caratterizzano in anticipo gli sviluppi di una storia. Ed è per questo che normalmente i racconti sulla conversione hanno così tanta importanza nella storia globale di un santo. Nel presente volume, l'autore ha voluto interrogare le fonti che riferiscono su Francesco di Assisi per ripercorrere il racconto della conversione. In questo lavoro, l'autore ha tentato di esaminare i testi, sviluppando su di essi un'analisi di tipo strettamente esegetico, per rintracciare e determinare le loro dinamiche narrative, così da stabilire non tanto la verità dei fatti, ma le intenzioni autobiografiche e agiografiche dei racconti. Rivolgendosi non solo agli specialisti di studi francescani, ma anche a coloro che vogliono confrontarsi con serietà con le fonti su Francesco, il presente lavoro mira a far nascere un rinnovato dibattito sul santo di Assisi. L'edizione è arricchita da una prefazione di Luciano Bertazzo.
Due termini accompagnano in modo trasversale tutte queste riflessioni sulla sinodalità nella Vita Consacrata: l’ascolto e il consenso. L’ascolto non può mai essere dato per scontato e richiede, anzi, un grande lavoro interiore; il consenso va ricercato vincendo la tentazione di chiedere semplicemente l’assenso a quanto è già stato deciso.
Quando sappiamo riconoscere la nostra finitezza appare chiaro il fascino che il potere ha su di noi e diveniamo più umani. È questa una necessità che oggi sentiamo con particolare forza e gli Orientamenti Per vino nuovo otri nuovi hanno insistito sulla necessità che nella Vita Consacrata si curino meglio le relazioni nell’humanum. La sinodalità non è una mera tecnica di governo, ma un’esperienza di fede nell’ascolto di ciò che “lo Spirito dice alle Chiese”.
Biografia dell'autore
Maurizio Bevilacqua, missionario clarettiano, ha conseguito la licenza e il dottorato in teologia morale presso l’Accademia Alfonsiana di Roma. Dal 2012 è docente presso l’Istituto di Teologia della vita consacrata “Claretianum”, di cui è attualmente preside.
Il 2023 segna gli 800 anni della conferma della Regola di san Francesco. Perché Francesco ha dovuto scrivere una Regola? Senz'altro per dare stabilità e riconoscimento nella Chiesa alla sua Fraternità, che si presentava come una realtà molto innovativa. Questo volume presenta una lettura non statica ma dinamica della Regola di san Francesco, per aiutare chi non la conosce a scoprirla e a gustarne l'ispirazione e il senso più profondo. Un testo sempre in divenire, che propone un rinnovato contatto con il Vangelo e che diventa anche per noi provocazione e profezia per una scelta radicale di vita.
Il libro offre un modello operativo per aiutare gli istituti religiosi ad elaborare i loro piani formativi. Nasce in risposta all’esigenza espressa da molti membri di famiglie consacrate di voler essere accompagnati nella progettazione di una ratio di formazione. Con quest’opera raccogliamo, anche, la sollecitazione espressa dai più recenti documenti in materia (cfr. Vita consecrata, n. 68), cercando di mettere a frutto le preziose indicazioni in essi contenute.
I contributi presentati desiderano, quindi, offrire un mezzo molto pratico, chiaro, preciso e agevole, a tutti coloro che operano nel campo della progettazione formativa. Nella prima parte dell’opera, si presentano gli elementi che entrano in gioco nell’elaborazione del progetto (il fine ultimo, il quadro teorico e situazionale di riferimento, gli obiettivi e i mezzi nelle varie dimensioni, i protagonisti e lo stile suggerito per la loro azione, e la valutazione del progetto); nella seconda parte ci si focalizza sulle proposte formative nelle varie fasi e stagioni della vita.