Le storie raccontate in questo libro sono una rappresentazione romanzata di vite reali vissute da donne e uomini sinti e rom, che l'Autrice ha conosciuto personalmente, durante l'epoca del genocidio e dei lager nazisti. Non si può neanche immaginare quali atrocità queste persone abbiano dovuto subire e perpetrare le loro memorie alle generazioni future diventa un piccolo modo, ma di grande significato, per donare loro dignità e riscatto. In particolare, è necessario far conoscere ai giovani ciò che questo popolo ha vissuto perché, sebbene le scuole stiano dando più attenzione allo sterminio nazista, l'argomento è ancora poco conosciuto. La discriminazione e l'intolleranza che ancora oggi permeano il tessuto sociale verso le comunità rom e sinti sono anche un riflesso dell'ignoranza verso la loro storia.
In un'epoca in cui il dibattito sull'immigrazione ha assunto connotati sempre più aspri, tra respingimenti cruenti e legislazioni emergenziali, Passerini, autore da anni particolarmente attento a questo tema, torna a raccontare storie, esperienze e testimonianze che compongono il variegato mosaico del popolo migrante. Non solo per riportare l'attenzione sugli aspetti umani e sociali di un fenomeno così complesso, ma anche per evidenziare l'ottusità di alcuni provvedimenti, le ipocrisie della politica e le contraddizioni che si consumano ogni giorno sulla pelle di migliaia di persone in fuga dal proprio Paese. Con un inciso, puntuale e oggi più che mai necessario, sul tempo in cui gli immigrati eravamo noi.
I corridoi umanitari sono uno strumento di ingresso legale in Europa offerto a persone vulnerabili, in fuga da guerre, persecuzioni, fame. Salvano soprattutto famiglie con bambini, soggetti con disabilità, donne sole, anziani, malati. Rappresentano una grande speranza malgrado la sproporzione numerica tra i beneficiari e quanti languono in lunghi esodi tra mari, montagne, deserti. Non sono un lasciapassare per chiunque, ma poiché debolezza e patimento sono la realtà di pressoché tutti i profughi e i migranti, i corridoi hanno un significato universale. Promossi dalla società civile con l'appoggio dello Stato, i corridoi sottraggono persone sradicate ai trafficanti delle rotte illegali, ai barconi di fortuna delle traversate mediterranee, alle violenze delle rotte balcaniche, ai soprusi dei paesi canaglia, ai rovinosi rimpatri forzati. Nella forma sperimentata in Italia, hanno la caratteristica d'integrare efficacemente i beneficiari nelle comunità locali d'approdo, in un processo di sponsorship e di autofinanziamento focalizzato sulla società civile.
Con l'edizione del 2021 la Fondazione Migrantes arriva alla quinta edizione del rapporto dedicato al mondo dei richiedenti asilo e dei rifugiati. Un lavoro scritto da un'équipe di autrici ed autori che si lasciano "toccare e interrogare" dalle sofferenze e dalle contraddizioni che le persone in fuga nel mondo raccontano o portano scritte nei loro volti e nei loro corpi. Quest'anno più che mai questo sguardo è cruciale per leggere dati, norme, politiche e storie che rappresentano una realtà molto distante dal messaggio di papa Francesco "Verso un noi sempre più grande", che individua nell'abbattimento dei muri e nella capacità di saper costruire ponti uno degli strumenti maggiori per la salvezza umana. Il Diritto d'asilo - Report 2021 ricostruisce il quadro delle guerre e delle altre crisi che portano il numero delle persone in fuga nel mondo al più elevato livello di sempre, benché siano sempre meno i migranti che ottengono protezione in Europa, dove invece ritornano le frontiere interne, con una diffusione impropria dei controlli, e dove la solidarietà sembra declinata solo in chiave difensiva ed escludente, come mostra la più recente proposta di Patto europeo su immigrazione e asilo. La situazione dell'Italia d'altra parte mostra luci ed ombre: se da un lato il sistema di accoglienza è attraversato da fortissime contraddizioni e in particolare nella sua declinazione emancipante, integrata e diffusa non è ancora divenuto il riferimento di una politica nazionale in materia di asilo, dall'altro lato la recente introduzione della protezione speciale lascia intravvedere le potenzialità di una forma di regolarizzazione permanente e il protagonismo dei rifugiati inizia a farsi strada nel dibattito pubblico e scientifico. L'augurio è che questo volume possa anche quest'anno aiutare a costruire un sapere fondato rispetto a chi è in fuga, a chi arriva a chiedere protezione nel nostro continente e nel nostro paese, che ci aiuti a restare o ritornare "umani", capaci di rimuovere - come diciamo nel titolo - gli ostacoli verso un noi sempre più grande.
Si parla spesso di accoglienza e solidarietà, ma è sufficiente sollevare il velo dell'emergenza immigrazione per scoprire che dietro il paravento del buonismo si nascondono soprattutto gli affari. Non sempre leciti. Perché profugopoli è un fiume di denaro che significa potere, posti di lavoro, voti. Nelle pagine di questa inchiesta, Mario Giordano denuncia il più odioso degli scandali, quello che si fa scudo della sofferenza e della generosità delle persone oneste. Con una nuova prefazione dell'autore.