In un'epoca in cui il dibattito sull'immigrazione ha assunto connotati sempre più aspri, tra respingimenti cruenti e legislazioni emergenziali, Passerini, autore da anni particolarmente attento a questo tema, torna a raccontare storie, esperienze e testimonianze che compongono il variegato mosaico del popolo migrante. Non solo per riportare l'attenzione sugli aspetti umani e sociali di un fenomeno così complesso, ma anche per evidenziare l'ottusità di alcuni provvedimenti, le ipocrisie della politica e le contraddizioni che si consumano ogni giorno sulla pelle di migliaia di persone in fuga dal proprio Paese. Con un inciso, puntuale e oggi più che mai necessario, sul tempo in cui gli immigrati eravamo noi.
Ovunque l'umanità fa nascere donne e uomini che non si lasciano piegare dal male. Che testimoniano la verità, il bene, la giustizia, la nonviolenza. Con coraggio, a costo spesso della vita. Il libro raccoglie cento brevi e appassionanti ritratti di questi testimoni. Famosi o poco noti o sconosciuti. Da Oscar A. Romero a Berta Caceres, da Ilaria Alpi a Peppino Impastato, da Madre Teresa a Nelson Mandela, da Giacomo Matteotti a Anna Politkovskaja, dall'Abbé Pierre a Josef Mayr-Nusser, da Rosa Genoni a Primo Levi, da Odoardo Focherini ad Aleksandr Solz?nicyn, da Agitu Ideo Gudeta a Adriano Olivetti, da Mario Amato a Vittorio Bachelet, da Annalena Tonelli a Thomas Sankara, da Sophie Scholl a Jo Cox, da John Hume, il principale, e poco noto in Italia, artefice dell'accordo di pace in Irlanda del Nord, a Thérèse Nyrabayovu, la semplice e sconosciuta "Schindler" del Rwanda. Testimoni che in tempi di disorientamento sono come tracce, forti e indimenticabili, che ci indicano il cammino.
In tempi feroci, oggi come ieri, le coscienze devono decidere se stare dalla parte dei carnefici o delle vittime. Se fingere di non vedere la vittima, come fanno il sacerdote e il levita della parabola evangelica, oppure soccorrerla e accoglierla, come fa il samaritano. Le vittime di questa stagione feroce sono i profughi e i migranti, umiliati e offesi, torturati e assassinati nei lager libici, lasciati annegare nel Mediterraneo, respinti e uccisi da muri e da leggi disumane, feriti dai razzismi, sfruttati. Ma ci sono, ovunque, anche i samaritani che soccorrono e accolgono, si oppongono alla disumanità, si battono per la giustizia e l'uguaglianza, credono nella fraternità. Praticano la buona accoglienza che valorizza i talenti di chi è accolto. Tengono viva la speranza. Ovunque ci sono coscienze che si oppongono alla ferocia, talvolta a prezzo della vita. Il libro raccoglie testi inediti o pubblicati in una prima versione su «l'Adige», «Trentino», «Il Margine», ildolomiti.it. Sguardi senza confini sul nostro presente e squarci di feroci passati che non vanno dimenticati.
Un «manifesto dell’accoglienza degli stranieri» in cinque capitoli: Vincenzo Passerini, già leader della Rete e assessore provinciale dell’Istruzione del Trentino, ha dedicato il suo impegno politico agli ultimi, e dopo la politica – tra volontariato in Africa e la presidenza del Punto d’Incontro fondato da don Dante Clauser per dare pasti e dignità ai senzatetto – ha proseguito la lotta culturale e sociale per un’eguaglianza vera tra «noi» e «loro», in fuga dalla guerra e dalla miseria, e in cerca di rifugio nel nostro Paese. Da Nord a Sud, la tentazione dell’egoismo e la prospettiva della fraternità.
I cinque capitoli: Spezzare le catene; Praticate l’ospitalità (potreste accogliere degli angeli); Costruire la convivenza; «Violenti e immorali»: albanesi di oggi? No, trentini di ieri; Ci salveranno i figli di un Dio minore.
Un «manifesto dei migranti»
di bruciante attualità